L’ultimo pulcinella – La recensione in anteprima
L’ultimo pulcinella di Maurizio Scaparro, con Massimo Ranieri, Adriana Asti, Jean Sorel, Valeria Cavalli, Domenico Balsamo, Carla Ferraro, Margot Dufrene, Georges Corraface, Antonio Casagrande.Michelangelo è un napoletano verace che canta e recita nel ruolo di Pulcinella, dove e quanto può. Il mondo del teatro dell’arte è in crisi anche nella città partenopea e la sua
L’ultimo pulcinella di Maurizio Scaparro, con Massimo Ranieri, Adriana Asti, Jean Sorel, Valeria Cavalli, Domenico Balsamo, Carla Ferraro, Margot Dufrene, Georges Corraface, Antonio Casagrande.
Michelangelo è un napoletano verace che canta e recita nel ruolo di Pulcinella, dove e quanto può. Il mondo del teatro dell’arte è in crisi anche nella città partenopea e la sua vita non è certo facile. Tutto cambia quando Michelangelo scopre dall’ex moglie che il figlio è scappato, apparentemente senza un motivo, nelle periferie di Parigi. Proprio in quei giorno le banlieus sono teatro di gravissimi scontri, così Michelangelo parte alla ricerca del figlio. A Parigi scoprirà una realtà multietnica, con grandi problemi e divisioni, ma riuscirà a mettere tutti insieme nel progetto di riportare un vecchio teatro di periferia.
Massimo Ranieri e la globalizzazione della maschera napoletana. Si potrebbe riassumere così questo curioso tentativo di trasformare Pulcinella in una metafora globale del simbolo dell’emarginato che trova in ogni momento il modo per scampare dai pericoli e vivere una vita dignitosa. Ispirato da un soggetto inedito che porta la nobile firma di Roberto Rossellini, il film di Maurizio Scaparro è un tentativo di creare un ponte di collegamento tra realtà molto differenti; come quella di Napoli e quella della periferia di Parigi, la forte identità napoletana e la mancanza di identità di una società multietnica e globale, la generazione giovane e inquieta e quella più matura che forse ha perso le illusioni.
Impossibile apprezzare completamente l’iniziativa che ha spinto Scaparro e Ranieri a realizzare un film così apparentemente fuori dal tempo, senza avere un’idea di quello che è la realtà della musica e del teatro nella città di Napoli, dove ancora qualcuno sembra ostinarsi a portare avanti la Commedia dell’arte di fronte al successo dei cantanti Neo Melodici.
Di questo film, il regista Maurizio Scaparro dice:
Se ho voluto fare questo film è anche per dire che Pulcinella, o Ranieri, o io o tanti di noi sentiamo profondamente l’isolamento che c’è intorno a chi si ostina a cantare o ad avere fantasie, a usare parole come amore, poesia, sentimento. Tutto sembra congelato da un mondo di ignoranze, di violenze, di incomprensioni. La nuova generazione è staccata rispetto alla vecchia, e la vecchia stessa vive disorientata un mondo che non è quello che sognava. Tutto questo c’entra con l’Ultimo Pulcinella? Certamente si perché il nostro film è la storia di un conflitto di generazioni, di un ragazzo che scappa da suo padre proprio perché a Napoli quello si ostina ancora nel 2008 a cantare, nelle strade di una città difficile da vivere, le storie di Pulcinella; se ne va via, a Parigi, in un altro luogo disgraziato come sono le banlieues oggi. Il padre lo raggiunge e assieme, fra mille ostacoli, cercheranno di ricostruire con una umanità multietnica dei giovani di quelle periferie uno spazio dove continuare a cantare e a sognare. Mano a mano che noi giravamo a Napoli e a Parigi, ci rendevamo conto che il film era una sorte di canto di vita per tanti di noi che si chiedono quale sarà il futuro, se ci sarà, e ci sarà, dei cantastorie, dei poeti, di chi pensa che il sogno sia una componente fondamentale della realtà.
Massimo Ranieri ci mette “anima e core”, si vede e si sente. Il progetto potrebbe apparire folle, involontariamente comico, ma è proprio questo tentativo di universalizzare l’amore per il canto e la recitazione, anche dietro il volto deforme di Pulcinella, che riesce a coinvolgere e accomunare ragazzi di estrazioni differenti superare i confini locali, sia geografici che mentali.
Uscita nelle sale il 13 marzo 2009
Voto Carlo 6