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Ma tu di che Segno 6? – Recensione in Anteprima

Neri Parenti incrocia i fratelli Vanzina con Ma tu di che Segno 6?

pubblicato 4 Dicembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 19:58

Dopo 16 anni di ininterrotta collaborazione con Aurelio DeLaurentiis, da Cucciolo a Colpi di fortuna, con 18 film realizzati in 15 anni e centinaia di milioni di euro d’incasso, Neri Parenti si è ritrovato improvvisamente a spasso all’età di 64 anni. Peccato che dinanzi al ‘Re del cinepanettone’ si siano subito presentati la Key Films, l’International Video 80 e l’Italian Dreams Factory, produttori e distributori di Ma tu di che Segno 6?, titolo sceneggiato dai fratelli Vanzina. Praticamente le tre principali menti della commedia all’italiana degli ultimi 35 anni. Il risultato, e dipiace dirlo, è qualcosa di inimmaginabile, per quanto cinematograficamente squallido nel suo essere con quasi ostentata fierezza stupido e privo di idee.

Un film centrato sulla presunta ossessione degli italiani nei confronti dei segni zodiacali, perché ‘oggi viviamo in un mondo che non crede più allo stato, alla politica, alla religione, alla famiglia, al lavoro, agli ideali, alla cultura‘, ha sottolneato Parenti, ‘ma c’è una cosa che resiste immutabile, misteriosa, folle in cui tutti credono: l’oroscopo‘. Ipotetica realtà qui cavalcata per dar vita a storielle di quotidianità di rara pochezza, seguendo diversi personaggi al limite della salute mentale perché letteralmente ossessionati dallo zodiaco. Tutto questo per costruire quello che il regista ha definito ‘un grande mosaico tricolore che rappresenta la nostra Italia‘. Forse l’Italia cinematograficamente piatta dei suoi autori.

Cinque storie legate da profezie astrali e manie più o meno esplicite, quelle portate in sala da ‘Ma tu di che segno Sei?’. Dal Maresciallo dei Carabinieri Augusto Fioretti (Vincenzo Salemme), segno Toro gelosissimo nei confronti della figlia minorenne a tal punto da ‘sabotare’ tutti i suoi fidanzamenti e minacciare tutti i suoi giovani fidanzatini, all’imprenditore Carlo Rabagliati (Massimo Boldi), tipico Vergine fifone ed ipocondriaco che crede di essere in fin di vita a causa del suo equivoco oroscopo; dal truffatore delle assicurazioni Andrea Tricarico (Amedeo), segno Bilancia, a colei che gli farà perdere la testa, la fascinosa Monica (Mariana Rodriguez), segno Pesci che pende dalle labbra di Piero Lo Muscio, ovvero l’astrologo Orion (Pio), segno Cancro che scriverà gli oroscopi di Monica a favore dell’amico Andrea. Da non dimenticare poi l’avvocato Giuliano De Marchis (Gigi Proietti), Segno Leone cartesiano convinto che non crede negli oroscopi a Saturno Bolla (Ricky Memphis), tecnico delle parabole segno Scorpione che ha il terrore delle donne Ariete.

Segni zodiacali che si incontrano e si scontrano in una Roma travolta da tsunami e meteoriti (…), zigzagando tra sketch impresentabili e una pochezza di sceneggiatura raramente tanto appariscente in un film di Neri Parenti. Tutto risulta già visto e sfruttato, con gag vuote e sgonfie, attori al minimo impegno sindacale e un maschilismo di fondo che nel 2014 potremmo definire imbarazzante. Dalla Iena che non riesce a smettere di fissare le tette di Mariana Rodriguez mentre si presenta a lei sul pianerottolo di casa alle infime battute sulle escort transessuali, con tanto di inspiegabile voce cavernicola che diventa realtà al citofono, passando poi per velate allusioni sessuali nei confronti di un brigadiere sbarbato e glabro, quindi chissà, magari omosessuale (…). Ormai dichiaratamente incapaci di far ridere come ai tempi d’oro, Parenti e i Vanzina sono riusciti nell’impresa di recuperare la comicità ‘corporale’ di Natale sul Nilo, con Massimo Boldi, ormai controfigura di se’ stesso, di quel che è stato e che mai più sarà, tra clisteri giganti, emorroidi e kg di escrementi teoricamante chiamati a strappare risate. Mai pervenute lungo l’arco dei 99 lunghissimi, sfiancanti e noiosi minuti. Ad affondare ancor più l’intero progetto l’impianto tecnico, povero e televisivo dal punto di vista registico, con macchine da presa statiche, parti malamente doppiate, montaggio a tratti ‘accettato’ e un’idea di ‘commedia all’italiana’ che difficilmente in questi ultimi anni aveva così sfacciatamente raschiato il fondo del genere.

Dovendo fare una sorta di ‘classifica’ dei vari ‘episodi’ potremmo piazzare in testa quello che vede Ricky Memphis protagonista, ma solo e soltanto per merito di una romanità talmente marcata da suscitare simpatia di riflesso, con il resto della ciurma costretto a dividersi l’ultima posizione in parti uguali. Proietti, talento recitativo di rara bravura, si è ormai perso nel labirinto di questi prodotti facilmente evitabili e decisamente discutibili ma dal lauto compenso, mentre Boldi, come detto, suscita quasi tenerezza se confrontato all’attore comico che fu negli anni ’80 e ’90. Inutile soffermarsi sui televisivi Pio, Amedeo ed Angelo Pintus, perché qualsiasi commento che li riguardi è facilmente intuibile, per un’operazione produttiva che con enorme fatica riesce a trovare un senso pratico.

Fino a pochi anni fa Aurelio DeLaurentiis evitava persino di mostrare i proprii cinepanettoni alla stampa, scatenando furiose polemiche tra i giornalisti, poi comunque costretti ad assistere a surreali conferenze in cui fare domande su pellicole nemmeno viste. Questo perché il pubblico andava verso altre direzioni rispetto ai critici, sottolineava il Presidente del Napoli snocciolando dati da urlo al botteghino. Ed aveva ragione lui, purtroppo. Se non fosse che negli ultimi anni le cose siano mostruosamente cambiate. Gli ultimi 3 cinepanettoni ‘ufficiali’ hanno raccolto complessivamente quanto incassato da un solo titolo del genere nei primi anni ‘2000, tanto da dar vita all’epocale rottura tra De Laurentiis e la coppia Christian De Sica – Neri Parenti. Ciò che sembrava una svolta attesa e definitiva si è invece tramutata in un mostruoso scherzo del destino, tanto da sdoppiare i partecipanti al ballo, occupare ancor più le sale d’Italia e minare i gusti cinematografici di un pubblico già di suo drogato e assuefatto al genere.

Ma tu di che segno 6? è un film che non avrebbe probabilmente funzionato neanche 15 anni fa, quindi figurarsi ora, in un’epoca in cui persino il pubblico ‘da cinepanettone’ si è aperto ad altri prodotti, qualitativamente più originali, frizzanti e dal ritmo differente. I canali satellitari, lo streaming web e fior fior di commedie in arrivo da tutte le parti del mondo (Italia compresa) hanno da tempo ‘ucciso’ progetti come questo, vecchio addirittura nel riciclare una gag finale di Proietti che i Vanzina avevano già portato in sala 10 anni fa con il film Le Barzellette. Ma i due fratelli se ne saranno paradossalmente dimenticati, avendo nel frattempo girato altri 15 film per il cinema e 3 serie televisive, consumando quel pilota automatico che a forza di tirare la corda del genere non solo hanno contribuito a strappare ma in questo caso addirittura a polverizzare.


Voto di Federico: 1

Ma tu di che segno 6? (commedia, Ita, 2014) di Neri Parenti; con Massimo Boldi, Ricky Memphis, Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Pio & Amedeo, Vanessa Hessler, Angelo Pintus, Mariana Rodriguez, Denise Tantucci, Paolo Fox – uscita in sala 11 dicembre.