Machete di Robert Rodriguez: curiosità e note di produzione
Mancano ormai pochi giorni all’uscita di Machete di Robert Rodriguez nei cinema italiani. Costato poco più di 10 milioni di dollari, e riuscito ad incassarne 42 worldwide, il film, presentato lo scorso anno al Festival di Venezia e da noi a suo tempo recensito, torna a far sua la nostra attenzione grazie ad una ricca
Mancano ormai pochi giorni all’uscita di Machete di Robert Rodriguez nei cinema italiani. Costato poco più di 10 milioni di dollari, e riuscito ad incassarne 42 worldwide, il film, presentato lo scorso anno al Festival di Venezia e da noi a suo tempo recensito, torna a far sua la nostra attenzione grazie ad una ricca pagina di ‘note di produzione’, presentata alla stampa attraverso il pressbook ufficiale, da leggere con estrema attenzione. Curiosità e aneddoti legati al film, ovviamente in italiano, da assaporare con gusto, dopo il saltino.
Machete, diretto da Robert Rodriguez con Ethan Maniquis, è una versione estesa dell’omonimo fake trailer abbinato a Grindhouse e diventato subito un cult. Nel cast Lindsay Lohan, Danny Trejo, Robert De Niro, Michelle Rodriguez, Jessica Alba, Don Johnson e Steven Seagal.
Machete, un ex agente Federale messicano, vaga per le strade del Texas dopo un attacco del signore della droga Torrez. Con riluttanza, Machete accetta un offerta dal dottor Benz per assassinare McLaughlin, un senatore corrotto….
Note di Produzione:
Al contrario di ciò che pensa la maggior parte dei cinefii – e cioè che MACHETE tragga la sua origine dall’ormai leggendario “falso” trailer concepito da Robert Rodriguez come parte dell’omaggio ai B-movies reso da lui e Quentin Tarantino nel film Grindhouse – l’idea di realizzare Machete risale ad alcuni anni prima dell’uscita del film di Tarantino nel 2007. All’inizio degli anni ’90, nel periodo in cui stava preparando il suo secondo lungometraggio, Desperado, Rodriguez pensò che fosse arrivato il momento di lanciare un eroe cinematografico latino, al quale diede il nome in codice di “Machete”.
“All’epoca non c’erano film d’azione con ambientazioni latine in grado di piacere ad un vasto pubblico”, spiega Rodriguez. “Quando guardavo i film di John Woo mi veniva voglia di essere asiatico. Hard Boiled e The Killer di Woo, interpretati da Chow Yun-Fat, mi hanno davvero ispirato e hanno fatto nascere in me il desiderio di realizzare film latini che dessero quella stessa sensazione”.
Quella prima idea per MACHETE cominciò a prendere forma quando l’attore Danny Trejo si presentò sul set di Desperado, girato in un paesino messicano. “Nessuno sapeva niente di Desperado, eppure la gente del posto accorreva a frotte per vedere Danny, ritenendolo la star del film ,nonostante la sua parte fosse molto piccola” ricorda Rodriguez. “E’ una presenza incredibile, e lì ho capito di aver trovato il mio MACHETE. Così gli ho dato un coltello e gli ho chiesto di iniziare a fare pratica”.
Da quell’incontro voluto dal destino, Trejo ha poi recitato in alcuni film di Rodriguez, compresi Dal tramonto all’alba e Spy Kids. “Continuo a lavorare con Danny perché lui appare sullo schermo e la sua è una delle facce più affascinanti della storia del cinema”.
Quando il falso trailer di MACHETE è apparso in Grindhouse la reazione è stata incredibile. “La gente [che aveva visto il trailer in Grindhouse o più tardi in rete] arrivava e mi chiedeva ‘Allora, lo giri quel film?’” osserva Rodriguez. “E io rispondevo ‘Sì, certo che lo giriamo’, anche se non avevo ancora un piano preciso in proposito, ma non volevo deluderli. Erano tutti veramente eccitati all’idea che l’intero film sarebbe stato realizzato”.
Anche la passione crescente di Trejo per un film su MACHETE ha avuto un’influenza significativa sul regista. “Danny ha continuato per anni a parlare del fatto che avremmo dovuto girare un film su MACHETE”, racconta Rodriguez. “ Quando abbiamo fatto il trailer per Grindhouse pensavo che la cosa bastasse a soddisfare il nostro desiderio di realizzare il film”. Invece il trailer ha scatenato ancora più entusiasmo per l’idea di girare un lungo. “Danny continuava a chiamarmi dicendomi ‘Bene, adesso dobbiamo davvero fare il film, perché tutti lo vogliono’. E il mio telefono ha continuato a squillare ininterrottamente per due anni, fino a quando alla fine ho ceduto e ho detto ‘Ok, daremo ai nostri fan quello che vogliono e a Danny ciò che desidera.’ E ovviamente ero consapevole del fatto che chi desiderava più di chiunque altro che il film venisse fatto ero io. Il momento di MACHETE era finalmente arrivato”.
Come Rodriguez, Trejo è stato spinto dall’entusiasmo della gente a voler fare un film su MACHETE. “I fan erano ovunque” racconta Trejo. “Quando ero in Inghilterra qualche anno fa sono stato fermato da due ragazzi che avevano dei tatuaggi di Machete sulla schiena. Quando ho fatto loro il mio autografo [sopra i tatuaggi] si sono fatti tatuare anche quello”.
Eppure, la forte passione di Trejo per il film e per il personaggio – il suo primo ruolo da protagonista in una carriera lunga un quarto di secolo – gli ha fatto perfino sentire qualche volta Machete una proiezione di se stesso sullo schermo: “Machete è un uomo di pochissime parole, ma quando dice qualcosa qualcuno ci rimetterà le penne!”
Da ragazzo Machete aveva avuto una vita difficile vissuta nelle pericolose strade del Messico. Era stato poi accettato all’Accademia di polizia dove si era distinto per le sue qualità. Da Federale Machete era – secondo la descrizione che ne fa nel film un altro personaggio – ‘CIA, FBI e DEA mescolate tutte insieme nello stesso burrito’.
E che dire del suo nome di battaglia carico di presagi? Beh, quando un uomo trascorre tutta la sua vita a battersi, tende a vedersi affibbiare un soprannome che ricordi la sua arma preferita. (Machete porta con sé non meno di 44 lame nascoste in una giacca di pelle fatta su misura).
La propensione di Machete per i coltelli risulterà molto utile durante una rocambolesca fuga da un ospedale, e la sua presunta esecuzione. In quella che promette di essere una delle sequenze più discusse del film, Machete squarcia il ventre di un nemico e si cala da un muro usandone le interiora. La scena è troppo sopra le righe? Certo. Ma come ci ricorda Rodriguez “L’intestino è dieci volte più lungo dell’intero corpo di un uomo. E questo è un fatto”.
Interpretare un fantasioso personaggio che maneggia coltelli in un film di Robert Rodriguez non rappresenta una novità per Trejo. “Tutti i ruoli che interpreto hanno a che vedere con qualche tipo di coltello o di oggetto affilato” dice l’attore. Aggiunge Rodriguez “In Desperado Danny interpretava un personaggio chiamato ‘Navajas’, che significa ‘coltelli’; in Dal tramonto all’alba era ‘Razor Charlie’ e in Predators era ‘Cuchillo’ [altro termine spagnolo per coltello]. Perciò Danny è in tutto e per tutto una specie di set ambulante di posate da taglio”.
Quando alla fine si è deciso a lavorare al lungometraggio di MACHETE, Rodriguez ha perfezionato la sceneggiatura con Alvaro Rodriguez, ha ingaggiato come co-regista Ethan Maniquis e ha cominciato il casting. In quattro e quattr’otto Robert è riuscito a mettere insieme uno dei cast più eclettici della storia recente del cinema. A Trejo si sono aggiunti un’icona dei film d’azione come Steven Seagal, l’eroina di Avatar e di Fast and Furious Michelle Rodriguez, Jeff Fahey di Lost (apparso anche in Grindhouse e nel trailer originale di MACHETE), il re della commedia e attore dei film di Rodriguez Cheech Martin (Dal tramonto all’alba), l’attrice, cantante e reginetta delle prime pagine Lindsay Lohan, il protagonista di Miami Vice Don Johnson (il veterano attore del cinema e della televisione ottiene nei titoli del film un “per la prima volta sugli schermi”), la famosissima Jessica Alba (Sin City) e l’ancor più famoso Robert De Niro.
Si tratta di un insieme di attori abbastanza inconsueto: “Quando è stata resa nota per la prima volta la composizione del cast – racconta Rodriguez – ad alcuni può essere sembrata un po’ bizzarra. Ma quando guardi MACHETE ti accorgi che gli attori vanno benissimo per i loro ruoli. E questo miscuglio eterogeneo funziona alla perfezione”. Il cast riflette anche una sorta di condizione tipo ‘sei gradi di separazione’ di Danny Trejo. “Danny ha lavorato in centinaia di film e probabilmente con ciascuno degli attori di MACHETE” dice ridendo Rodriguez. “Tutti amano Danny e apprezzano il fatto che finalmente sia la star del suo film”.
Rodriguez ritiene che la partecipazione di De Niro abbia facilitato il coinvolgimento degli altri membri del cast. “Una volta che sei riuscito ad avere De Niro per il tuo film, tutti gli altri attori arrivano di corsa”. De Niro e Rodriguez hanno collaboratori ed amici in comune – compresi, tra gli altri, Tarantino e Clooney – e l’attore premio Oscar, che co-dirige il Tribeca Films Festival, era interessato a constatare di persona il lavoro di Rodriguez nei suoi Troublemaker Studios di Austin.
In MACHETE De Niro si è divertito molto a vestire i panni del senatore del Texas McLaughlin, in prima linea nel combattere l’immigrazione e che, a questo scopo, stringe una nefasta alleanza con un brutale mercenario e con un losco affarista. “Quello che mi è piaciuto nell’interpretare McLaughlin è che non puoi prenderlo sul serio”, spiega De Niro. “McLaughlin vive nel mondo reale, ma è una specie di figura mitica che va oltre ogni limite. Ho apprezzato molto il senso dell’umorismo e l’ironia di Robert [Rodriguez] nel tratteggiare il personaggio”.
Don Johnson è Van – senza cognome – un mercenario abituato a ‘non fare prigionieri’ che fa da guida a McLaughlin durante la loro orribile caccia sul confine. “Von è praticamente il diavolo” afferma Johnson che, molti anni fa, aveva ingaggiato Rodriguez per dirigere lo spot di un episodio della sua famosa serie televisiva Nash Bridges. “Von – vittima dei peggiori pregiudizi – è deciso ad impedire a chiunque di attraversare il confine. Ma poi si scopre che in effetti è spinto dall’avidità”.
Un cattivo con il quale Machete si troverà ad incrociare la spada – in senso letterale – è Torrez, il capo di un cartello di trafficanti di droga, persino più potente dei politici che apparentemente controllano quegli eventi che scateneranno l’inarrestabile vendetta di Machete. L’icona dei film d’azione Steven Seagal, nel suo primo ruolo da cattivo sullo schermo, interpreta Torrez. In quanto maestro di Aikido, Seagal è un esperto in quest’arte marziale, sa come maneggiare una spada e ha quindi lavorato a stretto contatto con i coreografi del film per i combattimenti per ottenere il massimo impatto possibile nella scena della sfida finale tra Torrez e Machete.
Come De Niro, Seagal ha apprezzato le esagerazioni presenti in MACHETE e nei suoi personaggi, e la lavorazione del film nel suo complesso. “Torrez non è realistico ma non è neanche ridicolo” puntualizza Seagal. “Riflette la visione iper-realistica di Robert, il suo modo tutto speciale di concepire le immagini, le atmosfere, le ambientazioni”.
Ovviamente Machete ha anche degli alleati su cui contare, tra cui innanzi tutto la venditrice ambulante di tacos Luz, interpretata da Michelle Rodriguez, e poi Sartana, un’agente del Dipartimento per l’Immigrazione e il Controllo delle Dogane, interpretata da Jessica Alba. Rodriguez lascia intendere che il suo ruolo non è solo ciò che sembra. “Il sangue di Luz ribolle davanti alle ingiustizie, e le cose cambiano quando lei si arrabbia. La gente si organizza. Scoppia il casino”.
All’inizio l’agente del Dipartimento Sartana è sulle tracce di Machete il cui cammino seminato di distruzioni ha attirato la sua attenzione. Ma mano a mano che impara a conoscere meglio l’uomo – e la sua leggenda – Sartana comprende che Machete è molto di più che una semplice catena di morte e distruzioni. “Sartana non è un tipo da lavoro da ufficio” dice Jessica Alba. “E’ dura, esperta della strada e intelligente e ben presto si rende conto che la storia di quest’uomo nasconde molto più di quanto non sembri. Quando Sartana e Machete finalmente si incontrano, esplode ogni tipo di scintille”.
Machete viene aiutato anche da suo fratello, noto semplicemente come Padre, un prete che ha in serbo qualcosa di molto diverso dall’assoluzione per gli assassini che stanno alle costole di Machete. “Dio è misericordioso. Io no”, dice loro Padre prima di amministrare una giustizia ben poco compassionevole. Cheech Marin, un altro membro della compagnia di repertorio di Rodriguez, interpreta Padre.
L’incontro di Machete con April, interpretata da Lindsey Lohan, figlia privilegiata di un losco affarista di nome Booth, ha conseguenze inaspettate, come per esempio quella di April che indossando un abito da suora brandisce potenti armi da fuoco. “April è nata privilegiata e dà per scontato tutto ciò che possiede” racconta la Lohan. “Ma subirà un piccolo cambiamento. Da attrice mi piace superare i limiti”.
Il padre di April, Booth, ha coinvolto Machete in un complicato piano di omicidi. Booth è colui che muove i fili e che pensa di avere il controllo su tutti, specialmente su quello che ritiene essere il suo fantoccio: Machete. “Ma forse Booth ha superato il limite di ciò che è in grado di controllare” ipotizza Jeff Fahey, lasciando intendere più di quanto non dica.
MACHETE non è il primo film nel quale Fahey incontra il suo alter-ego Booth. Qualche anno fa Fahey aveva appena ottenuto un ruolo in Planet Terror, il segmento di Rodriguez di Grindhouse, quando era stato chiamato per il trailer di MACHETE. All’epoca la star di Lost non immaginava che quel breve trailer di due minuti si sarebbe trasformato in un film tanto atteso. Ma non ne è rimasto troppo sorpreso. “Robert ha un’immaginazione straordinaria ed è molto preciso. Lavorando nei suoi film, ti senti sempre in mezzo a qualcosa di grande e di sperimentale. E senti che tutto è possibile” afferma Fahey.
Tra le numerose possibiltà c’è anche la capacità di Rodriguez di combinare lo stile di un action movie epico con quello brioso con cui viene girato un piccolo film indipendente, girato riprese fatte al volo, come nel caso del film del suo debutto, El Mariachi. Spiega Rodriguez: “MACHETE sembra un blockbuster, ma in realtà è stato girato molto velocemente. Sapevo che questo modo di girare avrebbe prodotto quell’energia che volevo facesse parte del film. Non abbiamo mai abbassato il ritmo”.
Lo spirito del “tutto fa brodo” della produzione si rispecchia nel film stesso, che sarà per gli spettatori – sia quelli che aspettano il lungometraggio di MACHETE da tempo, che quelli che non sanno niente del personaggio e del suo mondo – un’esperienza divertente come una corsa a rotta di collo. “La gente non ha mai visto questo tipo di film con un eroe latino” dice Rodriguez. E questo ha confermato al regista che un bravo narratore “non deve mai disfarsi delle sue idee perché, se queste sono davvero buone, restano nell’aria e alla fine ritornano”.