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Malerba: trailer e poster del film di Simone Corallini

Malerba: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Simone Corallini nei cinema italiani dall’8 novembre 2018.

pubblicato 6 Novembre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 15:08

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

L’8 novembre arriva nelle sale Malerba, una nuova produzione Guasco girata ad Offagna, Osimo e nella provincia marchigiana.

Alla regia di Malerba troviamo l’esordiente Simone Corallini, co-regista del corto “Nkiruka – il meglio deve ancora venire”, vincitore del premio MigrArti 2017 promosso dal MiBACT e presentato tra gli eventi collaterali alla 74° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La sceneggiatura è firmata da Davide Galatolo.

 

Un piccolo paesino di provincia. Qui vivono due fratelli, Orazio e Gabriele, segnati su viso e corpo da una rara malattia neurocutanea. Orazio è un inquietante e tenebroso macellaio, Gabriele un timido e fragile impiegato. Quei segni sul volto provocano reazioni opposte nei due, rendendo complesso e difficile il rapporto con gli altri. Sarà l’arrivo di Arianna, nuova collega di Gabriele, a spezzare quel legame tossico e simbiotico tra i fratelli, svelandone la carica distruttiva che metterà in pericolo la vita di tutti.

 

Tra i protagonisti del film Luca Guastini (“Acciaio” di Stefano Mordini e “Distant vision” di Francis Ford Coppola, serie tv Sky “I delitti del BarLume”), Manuela Parodi, (coprotagonista del film “La luna su Torino” di Davide Ferrario) e Antonio De Matteo (“Bella addormentata” di Marco Bellocchio, serie tv “Don Matteo” e “I Medici”).

 

 

NOTE DI REGIA

 

La parola diversità è diventata parte del nostro vissuto quotidiano, dall’omosessualità  al colore della pelle. Ma questa parola abbraccia tantissime piccole sfumature e la nostra storia parla proprio di questi lampi di luce. La sceneggiatura, scritta da un italiano residente in Austria, mi è stata presentata dalla produzione agli inizi di settembre. Dopo averla divorata subito nella lettura, ho accettato l’idea di firmare la regia, realizzando così la mia opera prima perché il tema della diversità è affrontato da un’altra prospettiva. Dopo Nkiruka – il meglio deve ancora venire, il mio ultimo cortometraggio, in cui avevo narrato la storia di una ragazza nigeriana nata in Italia, sentivo l’esigenza di approfondire l’analisi. Malerba, oltre ad avere una natura thriller con ambientazioni tetre e notturne (genere che prediligo insieme all’horror), tocca dei temi a me cari: il diverso, l’aspetto esteriore, il contatto umano. I due fratelli, Orazio e Gabriele, segnati dalla neurofibromatosi, una sindrome neurocutanea invalidante che colpisce anche la pelle, reagiscono in modo completamente diverso, mostrando simbolicamente la complessità del vivere in società e del rapportarsi con gli altri. Ho deciso di accentuare, nella figura inquietante e tenebrosa di Orazio, la presenza della malattia, che al contrario ha un impatto meno invasivo ma altrettanto sgradevole nel personaggio timido e fragile di Gabriele. Non volevo creare due mostri rischiando di banalizzare la complessità di queste due figure. La diversità è un tema complesso, non si tratta solamente di colore della pelle, religione o cultura, che fanno parte della macrosfera, ma di quei fattori posti all’interno della sottile linea della microsfera, dove possiamo trovare persone affette da patologie rare ancora poco conosciute e per questo emarginate. Inoltre la relazione e l’approccio con chi è diverso rispetto ad un canone estetico e fisico crea negli altri un atteggiamento innaturale, falsato, dove la nostra coscienza avrà sempre uno sguardo diverso nei loro confronti, anche se stiamo parlando di quella famosa linea sottile quasi impercettibile. Come reagiamo noi di fronte ad una persona diversa? Perché teniamo alcuni atteggiamenti rispetto ad altri? Volevo indagare le reazioni al diverso di una società chiusa, e quella paura che crea una cortina di ferro e diventa filo spinato. E volevo parlare dei confini invalicabili tra uomini e dei mostri, questa volta sì, che possono generare. [Simone Corallini]