Mamma ho perso l’aereo: la casa del film in vendita a 2,4 milioni di dollari
In cerca di casa? Un cimelio cinematografico come quella di Mamma ho perso l’aereo potrebbe essere vostra
Cosa ha di speciale la casa che vedete qui sopra, fotografata in quel di Winnetka, Illinois? Altro non è che la stessa abitazione vista nel primissimo Home Alone, meglio conosciuto in Italia come Mamma ho perso l’aereo, diventato un vero e proprio cult soprattutto nel periodo natalizio. La casa, protagonista del film interpretato dall’allora bambino Macaulay Culkin è ora in vendita per la modesta cifra di 2,4 milioni di dollari USA, per la quale potete quindi portarvi a casa – anzi farvi come casa – un cimelio cinematografico come questo.
I venditori, Cynthia e John Abendshien, hanno deciso di vendere la casa per la prima volta da quando il film è stato girato, nel 1990, quando era in loro possesso già da un paio d’anni. Chissà se a questo punto la fama della casa, oltre che un semplice ammasso di mattoni anche un vero e proprio protagonista del film, nonché alleato del povero Kevin, riuscirà ad aiutare i due a vendere l’abitazione al prezzo richiesto.
I coniugi Abendshien hanno anche rivelato il retroscena dietro la scelta della loro casa per Mamma ho perso l’aereo: i due erano in realtà già stati contattati altre volte, ma avevano sempre rifiutato fino a quel momento, quando lo script piacque a entrambi e la signiora Cynthia ebbe un presentimento che il film si sarebbe poi rivelato un successo. Come ben sappiamo, effettivamente è stato proprio così, visto che a venti anni di distanza ancora viene ricordato (e rivisto) con piacere.
La presenza della troupe cinematografica permise anche alla loro figlia LAuren, all’epoca di 8 anni, di giocare insieme al protagonista stesso del film, che invece ne aveva 10: diventarono così compagni di gioco nelle pause tra le varie riprese. Ma non fu tutto rose e fiori, visto che la privacy dei due coniugi divenne praticamente vicina allo zero, e per esigenze di scenografia si ritrovarono anche alcune modifiche non volute in casa. La ricompensa per il fastidio? Secondo John “non così grande da potermela ricordare”.
Via | WSJ