Mamma Mia! – La foto gallery
Di Mamma Mia! ne avevamo già parlato lo scorso dicembre, ma da musical-maniaca quale sono, non potevo esimermi dal tornare sull’argomento.In questi ultimi anni il musical si sta timidamente riaffacciando al cinema, dopo esserne stato bandito per anni. Infatti, dopo i grandi cult degli anni ’70 (“Jesus Christ Superstar”, “Cabaret”, The Rocky Horror picture Show,
Di Mamma Mia! ne avevamo già parlato lo scorso dicembre, ma da musical-maniaca quale sono, non potevo esimermi dal tornare sull’argomento.
In questi ultimi anni il musical si sta timidamente riaffacciando al cinema, dopo esserne stato bandito per anni. Infatti, dopo i grandi cult degli anni ’70 (“Jesus Christ Superstar”, “Cabaret”, The Rocky Horror picture Show, “Tommy”, “Grease”, “Hair”…) abbiamo assistito a vent’anni di ‘black-out’ (fatta eccezione per il coraggioso, quanto sfortunato, tentativo di Alan Parker con “Evita” nel 1996 e per alcune, sparute, produzioni Disney).
E’ stato forse “Moulin Rouge” (pur non essendo un musical nel senso più letterale del termine) nel 2001, a sdoganare nuovamente il genere e a rieducare il grande pubblico all’idea che degli attori sullo schermo possano dialogare cantando. Sono seguiti “Hedwig and the Angry Inch” (un capolavoro purtroppo poco conosciuto), “Chicago”, “The Phantom of the Opera”, “Rent”, “The Producers” fino ai recentissimi “Hairspray” e “Sweeney Todd”.
E ora, in attesa che la Universal e la Paramount ufficializzino o smentiscano le voci che annunciano come imminenti le versioni di celluloide di “Sunset Boulevard” e “Wicked”, arriva il musical-juke box degli Abba: “Mamma Mia!”. In Italia la title track non entroò mai nella top 10, eppure la hit degli Abba rimane a distanza di oltre 30 primavere una delle canzoni più popolari degli anni ’70 e la più celebre della pop band svedese. In USA il 18 luglio e il 3 ottobre qui da noi, arriverà sugli schermi “Mamma Mia!”, tratto dal musical omonimo, una produzione teatrale di grande successo, messa in scena per la prima volta nel 1999 nel West End londinese e poi a Broadway, vista da oltre 30 milioni di persone, rappresentata in 160 citta’ del mondo e tradotta in 8 lingue.
Meryl Streep (che aveva già dimostrato di saper cantare degnamente fin dal lontano 1990, in “Cartoline dall’Inferno”) è Donna, una madre single e indipendente, che ha cresciuto da sola la vivace figlia Sophie (Amanda Seyfried) ormai prossima alle nozze, gestendo contemporaneamente e con successo, un piccolo hotel su una splendida isola in Grecia. Al matrimonio di sua figlia, Donna ha invitato anche le sue due migliori amiche: Rosie (Julie Walters) una donna dotata di realismo e senso pratico, e Tanya (Christine Baranski) ricca e pluridivorziata. Le tre amiche, in passato, facevano parte della band ‘Donna and the Dynamos’.
Tuttavia, anche Sophie ha in serbo delle sorprese. La ragazza, che sogna di farsi accompagnare all’altare dal suo vero padre, ruba il diario di Donna e invita alle proprie nozze tre uomini del passato della madre (Pierce Brosnan, Colin Firth e Stellan Skarsgård), che 20 anni prima avevano già visitato questo angolo di paradiso mediterraneo. Nel corso di 24 ore magiche e folli, i protagonisti vivranno nuovi amori e riscopriranno antichi sentimenti, nella cornice da sogno di un’isola che sembra offrire infinite possibilità persino una moderna famiglia allargata.
Dopo aver dato i natali al musical teatrale, la produttrice Judy Craymer, la scrittrice Catherine Johnson e la regista Phyllida Lloyd hanno mantenuto i propri ruoli anche nella trasposizione cinematografica, perciò ci possiamo senz’altro aspettare grande fedeltà all’opera originale. Producono Tom Hanks e sua moglie Rita Wilson insieme a due degli Abba: Benny Anderson e Bjoern Ulvaeus (anche autori, insieme al liricista Tim Rice, del musical “Chess”).