Maps to the stars: le recensioni dagli Usa
Leggiamo insieme qualche recensione Americana su “Maps to the stars” diretto da David Cronenberg
E’ uscito in Italia il 21 maggio scorso il nuovo film di David Cronenberg, Maps To the Stars, interpretato da Carrie Fisher, Julianne Moore, Robert Pattinson, Mia Wasikowska, John Cusack, Sarah Gadon, Olivia Williams, Niamh Wilson, Amanda Brugel, Emilia McCarthy, Joe Pingue, Jayne Heitmeyer, Evan Bird.
La pellicola ha partecipato al Festival di Cannes 2014, in concorso, ed ha vinto il Prix d’interprétation féminine per l’interpretazione di Julianne Moore.
Dopo aver letto la nostra recensione, oggi leggiamo qualche commento dei critici Americani. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale delle recensioni positive è del 53%. Voi l’avete visto? Vi è piaciuto?
Nicholas Barber – BBC.com: C’è un distacco clinico verso il film, evidente nella fotografia da soap-opera e nel disprezzo con cui Cronenberg tratta i suoi personaggi. Voto: 2/5
The Telegraph- Robbie Collin: C’è così tanto in questo calderone ribollente, tante nevrosi e orrori nidificati, una visione è troppo, e non abbastanza.
Film.com – Jordan Hoffman: il film di Cronenberg non porta ad una destinazione soddisfacente ma si tratta di una notevole ricerca. Per un film che ha tanti problemi, è uno dei più guardabili.
Drew McWeeny – HitFix: non capisco. Guardo questo film, e non riesco a immaginare che si tratti di qualcosa che qualcuno aveva in mente. Voto: C
Dave Calhoun – Time Out: Questo inquietante ritratto di Beverly Hills è profondamente stupido, ma ha un sufficiente morso velenoso. Voto: 3/5
Peter Bradshaw – Guardian [UK]: Un film avvincente e squisitamente orribile sulla Hollywood contemporanea, vivisezionata nel suo sadismo e disprezzo. Voto: 4/5
Todd McCarthy – Hollywood Reporter: sembra uno scherzo anche se ci sono briciole di verità e di spirito.
Jason Gorber – Twitch: Cronenberg è in una fase che semplicemente non mi parla, un cinema freddo e triste, noioso e dimenticabile. Voto: C
Oliver Lyttelton – The playlist: Se “Viale del Tramonto”, “Eva contro Eva” e Hollywood Babilonia di Kenneth Anger avessero concepito un figlio, il bambino sarebbe stato simile a “Map To The Stars”. Voto: B +