Home Curiosità Maradona di Emir Kusturica: trailer italiano e curiosità

Maradona di Emir Kusturica: trailer italiano e curiosità

Esce il 30 maggio il documentario Maradona firmato Emir Kusturica. Oggi vogliamo occuparci delle tante curiosità che aleggiano intorno al film. Pronti? Tutto comincia nel 2005: Emir Kusturica annuncia il suo progetto per un documentario su Diego Maradona. Le riprese iniziano a Buenos Aires, poi si spostano a Napoli a Cuba ed infine a Belgrado,

di carla
26 Maggio 2008 10:19

locandina maradonaEsce il 30 maggio il documentario Maradona firmato Emir Kusturica. Oggi vogliamo occuparci delle tante curiosità che aleggiano intorno al film. Pronti?

Tutto comincia nel 2005: Emir Kusturica annuncia il suo progetto per un documentario su Diego Maradona. Le riprese iniziano a Buenos Aires, poi si spostano a Napoli a Cuba ed infine a Belgrado, patria del regista.

Per la prima volta nella sua vita, Maradona accetta una stretta collaborazione con un regista, mettendosi a nudo davanti alla macchina da presa, rivelando il suo vero io.

Buenos Aires, 2 aprile 2005: è il compleanno di Dalma, la figlia più grande di Maradona. C’è anche Kusturica, con due cineprese e una piccola troupe. Maradona non sta bene: moralmente e fisicamente, problemi al cuore, al ginocchio, sovrappeso. Quattro giorni dopo, al Soul Café, le più grandi star della musica latino-americana si riuniscono per festeggiare ‘El Pibe de Oro’, “Il ragazzo d’oro”. Tutti cantano e Kusturica viene invitato sul palco.

Il viaggio inizia. I due uomini non fanno altro che esprimersi la reciproca ammirazione. Nel maggio 2005, Diego Maradona partecipa al festival di Cannes perché Emir Kusturica è Presidente della Giuria. I due trascorrono folli notti insieme. Invitato nel programma televisivo di Diego Maradona, nel novembre 2005, Emir Kusturica viene presentato dal calciatore come suo fratello, un grande regista.

Il 4 novembre 2005, al Summit of the Americas, Kusturica prende parte a un movimento di protesta organizzato contro l’arrivo di George W. Bush in Argentina. Il regista riprende Diego Maradona nel pieno della sua lotta politica. Il 1 febbraio 2008, durante un concerto della No-Smoking Orchestra a Madrid, Diego Maradona, che assiste allo spettacolo da una tribuna teatrale, sale sul palcoscenico e danza con Emir.

LE RIPRESE
Villa Fiorito, Buenos Aires: dopo oltre vent’anni, Maradona ricompare nei quartieri poveri delle sue origini: “Pur essendo ricco, Maradona non rinnega il suo passato, non ha perduto l’anima. E’ stato molto commovente, Diego è un eroe per questa gente. Lo hanno accolto con affetto, sembrava che non se fosse mai andato da lì”, dice Kusturica.

Nella casa in cui è cresciuto, la star e il regista parlano di cosa significa diventare adulti, della famiglia, del calcio. E di politica. Entrambi ammirano il Che, entrambi si oppongono al neoliberalismo, all’imperialismo e a Bush.

L’altra casa di Maradona a Buenos Aires è ‘La Bombonera’, lo stadio in cui Maradona e Kusturica partecipano al party in onore della mitica squadra argentina Boca Juniors. La folla impazzisce e saluta Maradona come un dio. La congregazione della città si incontra 4 volte l’anno: a Natale, il 30 ottobre, per il compleanno di Maradona, a Pasqua, e il 22 giugno, il giorno in cui Maradona fece goal con la mano.

Belgrado, giugno 2005: Maradona e Kusturica visitano il famoso stadio della Stella Rossa, in cui l’ex calciatore ricrea uno dei migliori goal della sua carriera, che portò alla vittoria la squadra del Barcellona, Barça, nel 1982. I due uomini giocano nello stadio vuoto, come fratelli. Maradona sembra di nuovo giovane: ha perso 40 chili da quando sono iniziate le riprese.

Napoli, tardo giugno 2005: l’eroe è tornato. In pochi secondi le strade si popolano. Sembra una rivolta. Lacrime, isterismo, gioia…

Torniamo a Buenos Aires: il viaggio finisce là dove era iniziato: “Il film mostrerà ‘I tre Maradona’ che ho scoperto durante la lavorazione: il calciatore, il cittadino politicamente scorretto che combatte contro le politiche unilaterali degli Stati Uniti, e il padre di famiglia”, dice Kusturica.

Grazie all’ufficio stampa per il materiale fornito.