Maraviglioso Boccaccio: dal Decamerone al cinema con i Fratelli Taviani
La Firenze appestata del Decamerone torna sul grande schermo con il Maraviglioso Boccaccio dei Taviani e un viaggio per salvarsi da “un’epidemia di disillusione”
La Firenze appestata del Decamerone torna sul grande schermo con il Maraviglioso Boccaccio dei Taviani e un viaggio per salvarsi da “un’epidemia di disillusione”.
Ogni tempo sembra avere la sua peste (purtroppo anche in senso poco metaforico) e quella protagonista di fuga e ‘ricreazione’ nelle novelle trecentesche del Decamerone di Giovanni Boccaccio, sembra destinata ad ispirarne molte altre, prossimamente anche il Maraviglioso Boccaccio dei Paolo e Vittorio Taviani.
Il controverso e innovativo capolavoro della letteratura del XIV secolo europeo, nonostante e grazie al fardello di critiche e censure raccolto dal tono umoristico e i richiami all’erotismo bucolico e «boccaccesco», continua a ed essere fonte di stimolo ed ispirazione per la sua modernità.
Da Luigi Pirandello a Pier Paolo Pasolini e quel Decameron (1971) cinematografico scandalosamente sovversivo da Orso d’Argento al Festival del Cinema di Berlino, sono ora i fratelli toscani di San Miniato da Orso d’Oro a riportare sul grande schermo ancora una volta gli uomini con i loro vizi, lasciandosi ispirare dal padre della prosa volgare italiana.
Un ritorno alla Firenze colpita dalla peste del 1348, con il gruppo di dieci giovani (sette donne e tre uomini) che decide di ribellarsi alla sensazione di morte imminente, lasciando la città per rifugiarsi in una villa abbandonata sulle colline toscane, dove ingannano il tempo raccontandosi storie dal tono tragico, bizzarro, comico, erotico, caratterizzate da una forte presenza femminile.
Un viaggio per salvarsi da “un’epidemia di disillusione” che spinge i giovani a “fare comunità” ed autogestirsi, ripartendo da se e la loro volontà di rinascita. Un viaggio moderno come il rapporto tra generazioni, la corruzione, il sesso che va a braccetto con il potere, la forza dell’amore appassionato che salva, secondo i Taviani
«Raccontare queste storie è come una sfida: si passa dai colori della peste ai colori trasparenti dell’amore, dell’impegno, della fantasia. Poi c’è, come sempre, il caso che renderà più appassionante il racconto»
Il racconto di una rinascita che dispone di un cast nutrito con Lello Arena, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Flavio Parenti, Vittoria Puccini, Michele Riondino, Kim Rossi Stuart, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Kasia Smutniak, Josafath Vagni, insieme ai “Novellatori”: Melissa Anna Bartolini, Eugenia Costantini, Miriam Dalmazio, Camilla Diana, Niccolò Diana, Beatrice Fedi, Ilaria Giachi, Fabrizio Falco, Barbara Giordano e Rosabell Laurenti Sellers.
Una sfida per i Fratelli Taviani, registi e sceneggiatori di questo film drammatico che porta al cinema un’idea rimasta a lungo nel cassetto, girato tra Firenze e il paese medievale di Certaldo, dove Boccaccio visse e morì, da Pistoia al Castello di Romitorio a Montalciano.
La Montalcino dove, a quanto pare, è ambientata la quarta novella della decima giornata del Decamerone, e scene ricche di colpi di scena, con la storia di messer Gentil de’ Carisendi e della donna seppellita viva che vede protagonisti Riccardo Scamarcio, nei panni d’epoca dell’innamorato non corrisposto Messer Gentile, e Vittoria Puccini in quelli di madonna Catalina, la moglie del nobile bolognese Niccoluccio Caccianemico, colpita dalla peste e sepolta, viva, dai parenti.
Maraviglioso Boccaccio è prodotto da Donatella Palermo e Luigi Musini, a cura di Cinemaundici e Stemal con Rai Cinema, in coproduzione con Bis Films (Francia), il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema, il contributo di Eurimages e distribuito al cinema da Teodora Film, a partire dal 26 febbraio 2015.
In anteprima, venerdì 20 febbraio, alle ore 20:45, al cinema Portico di Firenze, Paolo e Vittorio Taviani con Jasmine Trinca, presenteranno al pubblico fiorentino il loro “Maraviglioso Boccaccio”.
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