Stasera in tv: “Marilyn ha gli occhi neri” con Miriam Leone e Stefano Accorsi su Rai 1
Rai 1 stasera propone “Marilyn ha gli occhi neri”, commedia del 2021 diretta da Simone Godano (Moglie e marito) e interpretata da Stefano Accorsi e Miriam Leone.
Marilyn ha gli occhi neri, su Rai 1 la commedia diretto da Simone Godano (moglie e marito) e interpretata da Stefano Accorsi e Miriam Leone nei panni di una coppia improbabile e male assortita alle prese con un progetto impossibile per le loro peculiari condizioni “psichiatriche”, gestire un ristorante.
Marilyn ha gli occhi neri – Cast e personaggi
Stefano Accorsi: Diego
Miriam Leone: Clara Pagani
Thomas Trabacchi: Paris
Mariano Pirrello: Sosia
Orietta Notari: Susanna
Marco Messeri: Aldo
Andrea Di Casa: Chip
Ariella Reggio: Adelaide
Valentina Oteri: Gina
Marilyn ha gli occhi neri – Trama e trailer
Lui non sa mentire, lei sa solo mentire. Una coppia improbabile alle prese con un progetto impossibile. Clara (Miriam Leone) è talmente brava a mentire che è la prima a credere alle sue bugie. Vitale e caotica, ha qualche problema a tenere a freno le sue pulsioni. Diego (Stefano Accorsi) è il suo esatto contrario, un uomo provato dagli eventi, con varie psicosi e continui attacchi d’ira. Si ritrovano in un Centro Diurno per il rehab di persone disturbate. La prova che li attende sembra impossibile: devono gestire un ristorante del Centro evitando qualsiasi conflitto con il resto del gruppo. Peccato che non abbiano alcun tipo di attitudine per le imprese di successo. Ma i due inizieranno presto a scoprire che l’unione può portare a risultati incredibili. E chissà, magari anche all’amore.
Il nostro commento
Trattare la diversità e il disagio mentale al cinema non è certamente cosa semplice, sia per chi allestisce e narra la storia su schermo, sia per chi la interpreta, che spesso deve cercare in profondità alcuni inneschi emotivi che facciano arrivare in superficie tutta una serie di fragilità.
Il segreto per rendere una storia di questo tenore credibile e coinvolgente è optare per un approccio sincero, in grado di alternare momenti scanzonati a riflessioni più profonde sul surplus di difficoltà che la vita pone di fronte a chi deve combattere una battaglia quotidiana, per restare aggrappato ad una realtà che spesso è più folle e faticosa della lotta stessa.
“Marilyn ha gli occhi neri” aggiunge alla parte “dramedy” un pizzico di romanticismo, una svolta sentimentale rischiosa, ma non artificiosa e costruita con tempi adeguati. Una svolta che può contare su interpretazioni schiette e senza troppi costrutti di Stefano Accorsi e Miriam Leone, la coppia costruisce una sintonia ben percettibile, in grado di raccontare il disagio mentale con un saliscendi emotivo che si sviluppa in una sorta di musicale battere e levare, che alla fine troverà un suo ritmo, scaturendo in un sentimento sino ad allora ingabbiato dalla costante paura di essere giudicati.
Curiosità sul film
- Il film è il terzo lungometraggio di Simone Godano scritto da Giulia Steigerwalt (Il campione) dopo le sceneggiature di “Moglie e Marito” e “Croce e delizia”.
- Stefano Accorsi per il ruolo in questo film ha vinto il Premio Flaiano e un Ciak d’oro.
- Il team che ha supportato il regista Simone Godano dietro le quinte include il direttore della fotografia Matteo Carlesimo (Bella addormentata), lo scenografo Tonino Zera (Croce e delizia) e la costumista Sonu Mishra (Venuto al Mondo).
- Il film una produzione Groenlandia con Rai Cinema è prodotto dal regista Matteo Rovere (Il primo re) alla sua seconda collaborazione con il regista Simone Godano dopo “Croce e delizia”.
- “L’ elemento di originalità di questa storia – commenta Matteo Rovere – è quello di affrontare l’istanza della diversità in maniera divertente ma profonda. Con Groenlandia vogliamo continuare a raccontare storie che escono dalle categorie e dagli schemi perché la vera grandezza sta nel sentirsi liberi di essere ciò che si è anche quando non è né facile né possibile per la società”.
Note di regia
La follia umana – o meglio la diversità – è un qualcosa che mi ha sempre affascinato, sin dalle prime letture della mia infanzia. Credo che nel leggere un libro o nel vedere un film con protagonisti pazzi ci sia una forma di immedesimazione diversa da tutte le altre, molto personale ed intima… la sofferenza e la malattia sono disprezzate e fanno paura. Un mondo dove i ‘normali’ sono semplicemente di più. Lo spunto di questa storia viene da un fatto realmente accaduto. Siamo a Londra, un ragazzo che ha perso il lavoro decide di prendersi gioco del mondo che lo ha rifiutato. Crea il The Shed at Dulwich , un locale che non esiste. In soli due mesi, grazie al suo talento nelle recensioni e al mistero che avvolge il locale, diventa il primo ristorante di Londra su Tripadvisor, scalando ben 14mila posizioni. Il primo. Ogni giorno centinaia di persone scrivono di avere frequentato il suo ristorante e aver vissuto un’esperienza unica e irripetibile. Recensioni con dettagli di prelibati piatti mangiati. Recensioni di concerti jazz. Peccato che nessun cliente abbia mai mangiato lì e nessun musicista ci abbia mai suonato. Questa storia è lo specchio di una società che vive di immagini, di fake news, di superficialità, di social e di seguito di massa. Questa storia ci è sembrata molto attuale. Su questo spunto abbiamo pensato di costruire il racconto di due anime alla deriva. Il cinema americano racconta da sempre questo tipo di storie e personaggi. Penso a Il Lato Positivo, Se mi lasci ti cancello o Ubriaco d’amore . Tre film in qualche modo simili tra loro, dove l’aspetto romantico è un traino narrativo. Nel nostro film il romanticismo entra in gioco solo verso la fine, quando Clara e Diego iniziano a specchiarsi l’uno nell’altra. L’atmosfera creata da questi film e la forza dei loro protagonisti è sicuramente una fonte di ispirazione per me. Penso anche al cinema nordeuropeo, per la capacità di raccontare storie di emarginati con rigore, calore, profondità e molta ironia. Ispirazioni che ci hanno accompagnato nella fase di scrittura insieme a Giulia Steigerwalt (sceneggiatrice di tutti e tre i miei film) e in quella di preparazione del film insieme a tutti i reparti, ma che mi hanno poi lentamente lasciato libero durante le riprese. Penso che Marilyn sia un film molto strutturato, ma che poi goda di una sua libertà, una sua originalità, come fosse un ballo. Un ballo che si affida ai suoi ballerini. I protagonisti di Marilyn sono la vera differenza. Dai compagni di viaggio di Stefano e Miriam capaci di raccontare la follia con tenerezza e ironia (felice che nelle prime visioni del film qualcuno mi abbia chiesto se il gruppo che affianca Stefano e Miriam nel centro terapeutico sia composto da dei pazzi veri). Fino ad arrivare a loro, Miriam e Stefano. Due attori che si sono messi in gioco in tutto e per tutto, senza paura, senza freni, che si sono trasformati, imbruttiti. Miriam a cui ho levato la sua arma più potente, i suoi occhi verdi e il suo fascino magnetico. Ricordo perfettamente il momento in cui ha messo le lenti scure per la prima volta. Si è guardata allo specchio per dieci minuti. Si fissava, si scrutava, si vedeva letteralmente con altri occhi. Quando si è girata abbiamo capito che quella era Clara. Stefano ha fatto un qualcosa di unico. È riuscito a rendere tenero un personaggio apparentemente respingente. Ad essere sempre credibile, mai sopra le righe, nonostante il suo Diego fatichi a parlare, a stare al mondo, perché balbuziente e pieno di tic. Non volevamo mezze cose, non volevamo personaggi ibridi, ci siamo presi un rischio e ci siamo goduti il viaggio. Marilyn ha gli occhi neri è un film compatto che parla di caos interiore. Un film ironico e drammatico al tempo stesso, vero e sincero. Né commedia né dramma, più semplicemente un film. È anche un viaggio alla ricerca della felicità perduta, di una felicità che va condivisa con chi ti riconosce e accetta per quello che sei. [Simone Godano]
Simone Godano – Note biografiche
Romano, classe 77, Simone Godano studia cinema al DAMS e gira i suoi primi corti dal 2002. Fa esperienza in campo pubblicitario lavorando con Filmmaster e Mercurio. Nel 2010 il suo cortometraggio Niente orchidee con Beppe Fiorello e Valeria Solarino viene presentato al Festival di Venezia. Inizia anche a lavorare come regista di programmi televisivi. Nel 2017, grazie all’incontro con Matteo Rovere, esordisce al cinema con la regia di “Moglie e Marito” con Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak, film che ottiene la candidatura ai Nastri d’argento come miglior commedia e viene distribuito all’estero in più di venti paesi. “Croce e Delizia” con Alessandro Gassmann, Jasmine Trinca e Fabrizio Bentivoglio è il suo secondo film. Anche quest’ultimo ottiene una candidatura ai Nastri d’argento come miglior commedia mentre Jasmine Trinca vince il Globo d’oro come miglior attrice protagonista.
Marilyn ha gli occhi neri – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Andrea Farri (Smetto quando voglio, Veloce come il vento, 10 giorni senza mamma). Farri e il regista Simone Godano hanno già collaborato per Moglie e marito e Croce e delizia.
- La colonna sonora del film include il brano candidato ai David di Donatello e ai Nastro d’argento “Nei Tuoi Occhi”. musica di Francesca Michielin e Andrea Farri, testo e interpretazione di Francesca Michielin.
Il brano che accompagna le immagini del trailer è “Spirits” dei The Strumbellas incluso nell’album “Hope”. - “Nei tuoi occhi” nasce dal confronto artistico di Francesca Michielin e Andrea Farri, autore della colonna sonora; il brano si sviluppa partendo dal tema musicale di “Marylin ha gli occhi neri”, una variazione sul tema che nasce dal riff di pianoforte che ricorre durante tutto il film. “Con questo brano volevo creare un mondo di emozioni, che trascendessero i suoni puri della composizione ” spiega Francesca Michielin, che del brano ha seguito tutte le fasi di realizzazione, dalla scrittura alla produzione, realizzata con sonorità elettroniche minimali. Il testo è strettamente connesso alla trama del film: una finestra sulla relazione tra i protagonisti, vista attraverso gli occhi di Diego, (piacevolmente) confuso dalla presenza di Clara, nei cui occhi profondi ed enigmatici si sente spesso affogare (mi tuffo nei tuoi occhi, ci nuoto dentro finché sento che non tocco più/ e quando piangi come grandine mi butti giù). È però proprio in questo caos che, dopo essersi perso, arriva l’opportunità di liberarsi (non esistono scuse, nella testa mille cose esplodono e a domino precipito); perché quando nella relazione con l’altro diamo tutti noi stessi, è proprio allora che spariscono anche tutte le barriere (Liberami le ali/squarciami il cuore/prenditi tutto).
1. Marilyn ha gli occhi neri (Tema Principale)
2. Voglio essere la cioccolata
3. Monroe
4. Adesso facciamo i bravi
5. Clara
6. Piede peloso
7. Come la pizza con i fichi
La colonna sonora di “Marilyn ha gli occhi neri” è disponibile su Amazon.