Mark Ruffalo: “Un altro Hulk? Chissà se il pubblico accetterebbe un ‘grande bulk'”
Primo ospite internazionale del Giffoni Film Festival, Mark Ruffalo ha parlato dell’ipotesi di un nuovo Hulk. E dei vari dubbi.
Mark Ruffalo al Giffoni Film Festival è il primo grande ospite internazionale della 45esima edizione. A novembre nelle sale con Spotlights, Ruffalo torna a parlare della possibilità di un nuovo capitolo esclusivamente dedicato a Hulk dopo aver rivelato i problemi di diritti tra Marvel e Universal.
“Un altro Hulk? Chi può dirlo? Perché no. Bisogna però vedere se poi il pubblico ha ancora voglia di vedere un Hulk ingrigito e magari ormai ‘bulk'”
scherza Ruffalo giocando con l’assonanza tra Hulk e il termine più ‘colloquiale’ per indicare il ‘sovrappeso’. Una risposta che farebbe quasi pensare a una effettiva ‘titubanza’ per un capitolo in solitaria di Hulk per questioni di ‘opportunità commerciale’.
“Non mi sono mai sentito un supereroe e mi sono anche sorpreso che mi sia stata offerta la parte di Hulk”
dice l’attore che, ovviamente, dice di amare il personaggio fin da piccolo, anche se poi crescendo il suo cuore si è rivolto a Wolverine.
Difficile non parlare di cinema italiano per chi arriva in Cittadella a Giffoni:
“Marcello Mastroianni è un mio mito, uno dei miei eroi. Nella sua carriera ha dato volto e voce a tutte le emozioni dell’essere umano. Quel cinema mi ha ispirato, con quella capacità di raccontare gioia, emozioni, anche la meschinità, come quella messa in scena dal neorealismo. E mi auguro un giorno di guardarmi allo specchio e di rendermi conto di aver fatto quella carriera”.
Per lui, a cui è stato spesso detto di non avere chance nel cinema proprio per quella fisicità mediterranea ereditata dai suoi avi calabresi, l’italianità è invece una fonte di ispirazione.
“La poetica della recitazione italiana è molto diversa da quella americana. Il cinema italiano di oggi non lo conosco cosi bene, mi spiace. Mi vengono però in mente Il Postino o anche a La Grande Bellezza”.
Oltre a Mastroianni, sono due le principali ispirazioni della sua recitazione: il primo è Marlon Brando, che vide per la prima volta a sette anni in Un Tram Chiamato Desiderio, e da cui rimase talmente folgorato da domandare alla nonna “Cosa sta facendo? Anche io voglio farlo. Voglio fare quello che fa lui”. Il secondo, che non ti aspetti, è Jerry Lewis: la commedia slapstick mi ha sempre ispirato molto”.
Per ora, però, non l’abbiamo visto ancora in tutte le sue possibili sfaccettature.