Massimo Bray: “al Cinema italiano servono aiuti dallo Stato”
Il cinema tricolore necessita di più fondi, ma il neo Ministro glissa sul Festival di Roma.
Il neo Ministro per i Beni, le attività culturali e il turismo, Massimo Bray interviene sull’attuale situazione del cinema italiano: l’accademico pugliese, in una recente intervista al magazine statunitense The Hollywood Reporter non ha negato che la situazione sia difficile e che in parte la responsabilità sia dello Stato stesso e dei governi che hanno preceduto quello attuale. Dal 2001 in poi i fondi destinati alla produzione di film sono diminuiti in maniera continuativa e ora l’intenzione è di invertire questa tendenza, anche perché il cinema può essere considerato un potente veicolo pubblicitario per diffondere e promuovere l’immagine del paese nel mondo (e quindi sviluppare anche il turismo):
“L’obiettivo è di promuovere l’immagine dell’Italia attraverso il cinema italiano e soprattutto attraverso le produzioni internazionali che vengono a girare in Italia.”
Il Cinema visto come un piccolo volano per l’economia, un mezzo di promozione del paese: ma i film non è sufficiente produrli, è necessario riempire le sale e fermare l’emorragia di denaro e spettatori causata dalla pirateria digitale. Bray si pone obiettivi ambiziosi, che speriamo riesca a raggiungere, anche in questi ambiti: sviluppare la digitalizzazione delle sale, specialmente nei piccoli centri, dove i cinema sono ormai obsoleti e, non riuscendo (spesso per una questione di costi) a rinnovarsi, non reggono il confronto con i multisala delle grandi città e spesso chiudono o sono a rischio chiusura.
Il nuovo Ministro sembra essere un uomo d’azione e pochi giorni fa aveva dichiarato, al Festival di Cannes (per assistere alla proiezione di La grande bellezza di Sorrentino):
“Vorrei fare gli Stati Generali del cinema italiano alla Mostra di Venezia, perché la cultura merita risposte dalla politica… Mi impegno a togliere la scadenza attualmente fissata a tre anni del tax credit, perché impedisce la programmazione degli investimenti nel medio periodo”.”
Nessuna menzione sul Festival del Cinema di Roma, previsto dall’8 al 17 novembre 2013: com’è noto ci sono grossi problemi di budget e per questa edizione mancherebbero sia fondi pubblici che privati. Il Ministro Bray al momento non si è pronunciato, mentre il Governatore del Lazio Zingaretti aveva già esternato la sua delusione per le ultime edizioni, costate circa 12 milioni di euro ciascuna. Il festival potrebbe essere indubbiamente un grande strumento di diffusione dell’immagine della capitale, rientrando nel progetto promozionale cui si accennava prima e speriamo che il Ministro non lasci che il progetto fallisca miseramente dopo soli sette anni di vita, a patto che non diventi un pozzo senza fondo per l’erario pubblico.