Massimo Troisi: viaggio amarcord a 20 anni dalla scomparsa
Ricordando Massimo Troisi a 20 anni dalla scomparsa “non ci resta che piangere” e ridere con un nostalgico viaggio amarcord nella sua filmografia.
A venti anni dalla scomparsa di Massimo Troisi “non ci resta che piangere”, dopo aver constatato quanto manca, ogni volta che la tv, qualche speciale rassegna cinematografica o i semplici ricordi di amici, colleghi ed estimatori, tornano ad emozionarsi con la sua indimenticabile e contagiosa verve artistica e umana.
‘Nù guaglione’ che inizia a recitare sedotto per la prima volta dalle immagini e le emozioni del cinema di quella “Roma città aperta” che torniamo a vedere restaurata proprio oggi, festeggiando 70 anni della liberazione della città, in un giorno triste per chi ha perso prematuramente Massimo, a soli 41 anni, 12 ore dopo aver terminato le riprese de Il Postino, quel 4 giungo del 1994.
“Ero nù guaglione, ero andato a vedere un grande film, Roma città aperta. Me n’ero uscito da ‘o cinema con tutte quelle immagini dint’a capa e tutte quelle emozioni. Mi sono fermato ‘nu mumento e m’aggio ditto….”Massimo, tu da grande devi fa ‘o geometra”.
Per nostra fortuna ‘o geometra’ si rifiuta di farlo anche in Ricomincio da tre, il primo film interpretato, diretto e sceneggiato (insieme alla compagna Anna Pavignano) nel 1981, da un Troisi premiato con due Nastri d’Argento e due David di Donatello, che arriva subito al cuore del pubblico con quel suo linguaggio all’avanguardia capace di infondere l’anima di una cultura nell’espressione più dialettale di una parola.
Un successo riconfermato dai film successivi, diretti dallo stesso Troisi, e l’Ettore Scola di Splendor e quel Che ora è? che lo premia insieme a Marcello Mastroianni con la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia. Quel successo deflagrante in sodalizio con Roberto Benigni e due espressioni dialettali che riportano le identità di popoli interi in un viaggio nel tempo, con risate catartiche scatenate da Non ci resta che piangere, capaci di fruttare 15 miliardi di incassi ed espressioni usate da generazioni.
“Ricordati che devi morire…. mo’ me lo segno proprio”
Il volto, il cinema e l’eredità artistica di Massimo Troisi ricordata dall’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma con la mostra fotografica tornata sui set del regista, e il documentario inedito di Raffaele Verzillo, Il mio cinema secondo me, per la prima volta sul piccolo schermo, questa sera alle ore 23:10 su Rai 3, da noi subito con un viaggio amarcord già iniziato per il mancato compleanno.