E’ morta Melinda Dillon, attrice candidata all’Oscar per Incontri ravvicinati del terzo tipo
Blogo ricorda Melinda Dillon, attrice americana morta a 83 anni, candidata all’Oscar per Incontri ravvicinati del Terzo Tipo di Steven Spielberg e Diritto di cronaca di Sidney Pollack.
Melinda Dillon, è morta all’età di 83 anni l’attrice americana due volte candidata all’Oscar per Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg e Diritto di cronaca (Absence of Malice), pellicola di Sidney Pollack che l’ha vista recitare con Paul Newman . Dillon è nota anche per aver interpretato la mamma di Ralphie nel classico natalizio A Christmas Story del 1983, film che ha recentemente fruito di un sequel dal titolo A Christmas Story Christmas con Peter Billingsley che ha ripreso il ruolo di Charlie.
Il regista Steven Spielberg ha rilasciato una dichiarazione (via Deadline) sulla scomparsa di Melinda Dillion che il regista ah diretto in “Incontri Ravvicinati del Terzo tipo”:
Melinda è stata generosa di spirito e ha prestato tanta gentilezza al personaggio che ha interpretato in Incontri ravvicinati del terzo tipo. Era un’attrice meravigliosa e dotata tanto nei drammi – inclusa la sua indimenticabile interpretazione in Diritto di cronaca – quanto in amate commedie come A Christmas Story, Bigfoot e i suoi amici e Colpo secco. Mancherà a tutti.
Il ruolo più noto di Dillon è probabilmente quello della madre Jillian Guiler il cui giovane figlio Barry (Cary Guffey) viene rapito dagli alieni nel cult “Incontri ravvicinati del terzo tipo” di Steven Spielberg del 1977. Jillian e Roy (Richard Dreyfuss) sono inspiegabilmente attratti dalla Torre del diavolo nel Wyoming mentre lottano per dare un senso a quello che hanno visto. Il film ha ottenuto 9 candidature all’Oscar, tra cui quella per la miglior attrice non protagonista andato a Dillon, e con due statuette vinte: una per per la Miglior fotografia a Vilmos Zsigmond e un Oscar speciale al Miglior montaggio sonoro di Frank E. Warner.
Melinda Dillon ha iniziato la sua carriera come comica e attrice di teatro. Ricordando la sua interpretazione di Sonya in una produzione studentesca del 1961 de Lo zio Vanja di Cechov, il celebre regista teatrale Alan Schneider scrisse di lei:
Ciò che ha distinto e reso l’intero tentativo utile per me è stato scegliere per il ruolo di Sonya una giovane attrice di nome Linda Dillon, che era una studentessa senior di recitazione alla Goodman…Durante i nostri provini, John Reich, allora direttore artistico del Goodman Theatre, aveva cercato seriamente di scoraggiarmi dall’usare Linda. Ammetteva il suo talento, ma mi ha avvertito che era molto volatile e completamente imprevedibile come attrice. Aveva trovato un’altra attrice che trovava molto più adatta a Sonya. Ho insistito per usare Linda, a prescindere dalle conseguenze. Sono rimasto affascinato dalla combinazione della sua fragilità e sensualità, incuriosito dal modo non convenzionale in cui è riuscita a far sembrare una battuta del tutto spontanea e colpito dalla sua gamma e ricchezza emotiva. Durante le nostre quattro settimane di prove […], ho finito per adorare e odiare Linda alternativamente. Ha sempre fatto troppo eppure non abbastanza. Non era mai la stessa due volte in una data scena, anche quando aveva trovato qualcosa di meraviglioso l’ultima volta. Voleva sempre lasciare il cast o lasciare la scuola o uccidersi. Eppure, allo stesso tempo, ho sentito che era straordinaria, la giovane attrice più talentuosa con cui avessi mai lavorato, la potenziale pari di Geraldine Page e forse anche di Kim Stanley. Ero sicuro che un giorno sarebbe diventata una grande star e volevo stare con lei quando sarebbe accaduto…
Il primo ruolo importante di Dillon è stato Honey nella produzione originale di Broadway del 1962 di Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, per il quale è stata nominata per il Tony Award per la migliore interpretazione di un’attrice protagonista in una commedia. Nel 1959 recita in The Cry of Jazz, un influente cortometraggio che trattava di musica jazz e cultura black. Il primo lungometraggio di Dillon l’ha vista nel cast di Sento che mi sta succedendo qualcosa (The April Fools) del 1969 in cui ha recitato con Jack Lemmon e Catherine Deneuve. Nel 1976 affianca David Carradine nel film biografico Questa terra è la mia terra, pellicola che ha segnato il primo utilizzo su un set della Steadicam di Garrett Brown. Il film liberamente adattato dall’autobiografia in parte romanzata di Woody Guthrie del 1943 è ambientato durante la Grande Depressione e vide Dillon nominata al Golden Globe come Miglior attrice debuttante.
Nel 1977 Dillon conquista la sua prima candidatura all’Oscar come miglior attrice non protagonista diretta da Steven Spielberg nel citato “Incontri ravvicinati del Terzo Tipo” e appare nella commedia sportiva Colpo secco, film con protagonista Paul Newman tratto da un libro scritto da Nancy Dowd ambientato nel mondo dell’hockey su ghiaccio. Nel 1978 Dillon veste i panni della moglie di Sylvester Stallone, che interpreta Jimmy Hoffa, nel film biografico F.I.S.T., pellicola post-Rocky che andò bene al box office ed ebbe recensioni positive dalla critica.
Dopo un cameo non acceditato (donna con i palloncini) in Ecco il film dei Muppet (1979), primo lungometraggio dei Muppet diretto da James Frawley, nel 1981 Dillon viene diretta da Sidney Pollack nell’acclamato “Diritto di Cronaca”, pellicola spesso paragonata a Tutti gli uomini del presidente, in cui l’attrice nel ruolo di una insegnante suicida ritrova Paul Newman, anche lui candidato ad un Oscar come migliore attore protagonista.
Nel 1983 Dillon è mamma per la seconda volta in “A Christmas Story – Una storia di Natale”, il film conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America ha fruito di tre sequel: Una lunga pazza estate (It Runs in the Family) del 1994, A Christmas Story 2 del 2012 e “A Christmas Story Christmas” del 2022. Il film è basato su una serie di racconti e romanzi scritti da Jean Shepherd sul giovane Ralphie Parker (interpretato da Peter Billingsley) e sul desiderio di ricevere una fucile Red Ryder BB da Babbo Natale. L’anno successivo Dillon è l’ex moglie di Willie Nelson nel dramma musicale Songwriter – Successo alle stelle; nel 1987 interpreta una mamma per la terza volta e riceve una nomination ai Saturn Awards per la commedia fantasy Bigfoot e i suoi amici, la pellicola interpretata anche da John Lithgow e premiata con un Oscar al miglior trucco (Rick Baker) racconta di un incontro ravvicinato tra la leggendaria creatura dei boschi e la famiglia Henderson in vacanza in campeggio. Gli anni ottanta si chiudono con altri due ruoli di madre per Dillon, è una madre disperata nel dramma biografico Shattered Innocence, film tv del 1988 ispirato alla vita dell’attrice di film per adulti e modella di nudo Shauna Grant morta suicida a vent’anni, e combattiva madre di tre fratelli, interpretati Tim Quill, Sean Astin e Dermot Mulroney, in conflitto con il padre nel dramma Staying Together del 1989.
Gli anni ’90 vedono Melinda Dillon dividersi tra cinema e teatro, sul grande schermo L’attrice recita ne I figli del fuoco (1990), horror fantascientifico di Tobe Hooper e lo stesso anno interpreta anche la signora Rogers nel primo Capitan America live-action di Albert Pyun. L’anno successivo Dillon è la fragile sorella gemella di Nick Nolte nel dramma Il principe delle maree diretto e interpretato da Barbra Streisand e tratto dal bestseller omonimo di Pat Conroy. Nel 1994 è la madre adottiva di Lou Diamond Phillips nel dramma Sioux City diretto dallo stesso Phillips e l’anno successivo è sia nel cast della commedia A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newman, con protagonisti Patrick Swayze, Wesley Snipes e John Leguizamo nei panni di tre drag queen, e appare nel dramma Gli anni dei ricordi (How to Make an American Quilt), film tratto dal romanzo “Una trama di fili colorati” di Whitney Otto segna il debutto come attore di Jared Leto.
Dopo il ruolo di una suora nel film indipendente Entertaining Angels: The Dorothy Day Story basato sulla vita di Dorothy Day, la giornalista diventata attivista sociale e fondatrice del quotidiano Catholic Worker, Dillon recita nell’acclamato cast di Magnolia (1999), film diretto da Paul Thomas Anderson. Dillon nel film interpreta moglie di una celebrità della tv (Philip Baker Hall) che dopo aver scoperto di essere malato terminale confessa di averla tradita e di aver molestato la loro figlia. La pellicola è stata premiata con l’Orso d’oro al Festival di Berlino 2000.
Nel 2001 Dillon interpreta la madre in ansia di un astro nascente del rodeo (Marcus Thomas) che ha quasi perso la vita durante una gara nel dramma western Cowboy Up (noto anche come Ring of Fire), e dopo un ruolo nella popolare serie tv Law & Order: Unità Speciale (Episodio: “Blood”), recita nella commedia romantica indipendente Adam & Steve, che racconta la storia di due uomini gay interpretati da Craig Chester e Malcolm Gets. Dillon si cimenta con i suoi ultimi due ruoli nel 2007, partecipa a tre episodi della serie tv Heartland e interpreta la suocera di Adam Sandler inel dramma Reign Over Me di Adam Binder.
Fonte: Indiewire