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Men in Black 3: due spot tv in italiano, nuove locandine e alcune curiosità sugli alieni

Due nuovi spot tv in italiano e due locandine tricolori inedite, per un’uscita in sala, datata 25 maggio, ormai sempre più vicino. Signore e signori, ecco Men in Black 3

pubblicato 5 Maggio 2012 aggiornato 28 Agosto 2020 13:25

Due nuovi spot tv in italiano, due locandine tricolori inedite, e un mare di curiosità sugli alieni, per un’uscita in sala, datata 25 maggio, ormai sempre più vicina. Men in Black 3 ha messo il turbo promozionale, regalandoci quest’oggi una vagonata di materiale. Protagonisti della pellicola, diretta da Barry Sonnenfeld, Will Smith, alla ricerca dei successi di un tempo, Josh Brolin, Tommy Lee Jones, Emma Thompson, Jemaine Clement, Gemma Arterton, Sharlto Copley, Betty White e Nicole Scherzinger.

Il film ci porterà nel passato, e per la precisione nel 1969. Gli agenti J (Will Smith) e K (Tommy Lee Jones) sono infatti tornati indietro nel tempo. Nel corso dei suoi 15 anni fra i Men in Black, J ha visto delle cose inimmaginabili, ma nulla, nemmeno gli alieni, è riuscito a sorprenderlo tanto quanto il suo enigmatico e reticente partner. Ma quando la vita di K e il destino del pianeta sono messi a rischio, l’agente J dovrà tornare indietro nel tempo per sistemare le cose. J scoprirà che ci sono segreti nell’universo che K non gli ha mai rivelato – segreti che verranno alla luce nel momento in cui si unirà in squadra con un giovane agente K (Josh Brolin) per salvare il suo partner, l’agenzia e il futuro dell’umanità.

Dopo il saltino, come promesso, il secondo spot tv e le note di produzione sulla ‘costruzione’ degli alieni.


Men in Black 3: due spot tv in italiano e nuove locandine

ALIENI

Gli incredibili alien di Rick Baker (premio Oscar®) sono il cuore pulsante del franchise Men In Black. Non sorprende, quindi, che il leggendario artista ritorni per Men In Black 3. A detta di Baker, lavorare a Men In Black da? enorme soddisfazione perche? il film, inevitabilmente, richiede diversi stili: “Alcuni film richiedono solo effetti trucco. E cosi? mi ritrovo a creare gli effetti trucco. Altri film richiedono teste o corpi finti. Per altri ancora costruiamo personaggi in animatronica o marionette. Per Men In Black bisogna fare tutto – anche la computer animation. Abbiamo creato circa cento alieni per questo film ed ognuno di essi potrebbe essere protagonista di una storia a se stante”.
Sonnenfeld spiega che la sensibilita? creativa di Baker si mescola perfettamente con il tono del film: “Non volevamo alieni ridicoli, assurdi. Se gli alieni devono far ridere, e? giusto che venga dal loro umorismo o da un particolare atteggiamento, in modo che il pubblico possa pensare ‘Oh, che cosa interessante!’”.

Lo scenografo Bo Welch afferma che prima di finalizzare le sue scenografie, ha studiato attentamente le creazioni di Baker per accertarsi che il tutto si amalgamasse alla perfezione. “Disegna alieni formidabili e lo scopo delle mie scene era enfatizzarli ancora di piu?”, racconta. “Abbiamo cercato di controllare la gamma dei colori, di modo che le forme e i colori stessi degli alieni potessero avere respiro ed essere apprezzati nella loro intera gloria e splendore, senza interferire eccessivamente”.
Per la sequenza ambientata nel 1969, Baker ha voluto che gli alien fossero “retro?”, ossia ispirati ad alieni della fantascienza anni ’60. “La sfida del primo episodio di Men In Black e? stata creare alieni che fossero diversi da qualunque alieno visto fino ad allora”. E cosi? Baker ha gettato li? un’idea ai produttori, “Perche? non creare alieni gia? visti questa volta, pero? in una versione migliorata? Perche? non credere che gli alieni visti nei film anni 50 e 60 fossero veri e ispirarsi a loro? L’idea e? piaciuta. Inutile a dirsi, e? stato divertentissimo creare versioni di mostri ispirati ai classici della fantascienza”.

Come disegnare un alieno retro?? “Tanto cervello e vene, e cose del genere… Abbiamo un alieno ispirato ai pesci, chiaramente di origine acquatica. Ho un cameo nel film, dove sono un alieno con un cervello completamente visibile. In confronto, gli alieni per la sequenza ambientata nel 2012 sono molto piu? patinati e lustrati”.
Naturalmente, Baker ha disegnato anche il loro capo, l’antagonista, Boris l’Animale, interpretato da Jemaine Clement. Per l’occasione ha disegnato un costume da ciclista completo di occhialetti che sembrano incassati nella cavita? oculare di Boris. “Avevo la possibilita? di rendere Jemaine quello che non era: di fatto e? un vero e proprio gentiluomo, ma in costume sembra decisamente minaccioso e – mi dicevano le donne sul set – anche sexy”. “Quando sono arrivato, Rick Baker mi ha fatto sedere e mi ha chiesto se fossi claustrofobico”, ricorda Clement ridendo. “Mi ha chiesto una serie di domande. Non so se volesse spaventarmi e ammetto che un pochino mi ha anche spaventato. Mi ha anche raccontato che la maggior parte delle persone che si sottopone ad effetti trucco lo fa una solo volta nella propria carriera”. Ed ha ragione. Il primo giorno al trucco, Clement e? stato seduto ben 8 ore a farsi truccare (scesi poi a 3-4 ore al giorno, appena stabilizzato il ritmo).

Certo, non si tratta solo di alieni e mostri. Il truccatore Christian Tinsley doveva far si? che Josh Brolin assomigliasse un po’ di piu? a Tommy Lee Jones: e cosi? all’attore e? stato messo un’appendice con la forma del naso di Jones ritrovato negli archivi degli Studios e risalente a 20 anni prima.

Inoltre, Baker doveva trasformare Bill Hader in Andy Warhol. “Mi sono davvero divertito con Bill, perche? entrambi adoriamo gli stessi generi cinematografici. Ci siamo divertiti un mondo a chiacchierare mentre lo truccavo”, racconta Baker. “Ho anche scoperto che e? un mio fan. Quindi sapeva cosa aspettarsi ed e? stato molto paziente”.
Per Baker lavorare a questo film e? stato divertentissimo. “Emma Thompson mi ha raccontato che la cosa che le e? piaciuto di piu? dei primi due episodi di Men In Black e? stato che gli alieni non erano necessariamente onnipresenti. Sappiamo che ci sono e che sono sempre in giro. Magari passano accanto a qualcuno in un’inquadratura veloce nel quartier generale, e questo e? divertente. Credo sia fantastico aggiungere alieni in alcune scene che il pubblico non notera? fino alla quarta o quinta volta che vede il film. Per esempio, in questo episodio, c’e? una scena a Coney Island e sullo sfondo c’e? un alieno un po’ matto che gioca a biliardino. Bisogna proprio cercarlo”.