Mia madre: ecco di cosa parlerà il prossimo film di Nanni Moretti
Un lutto annunciato per la dipartita della madre ed il periodo complesso che stiamo attraversando. Nanni Moretti si guarda intorno cercando di decifrare i nostri tempi, oscillando tra il dramma sociale e quello personale. Il risultato è Mia madre
Se ne La stanza del figlio la cosiddetta «rielaborazione del lutto» passava dalla prole, Nanni Moretti col suo prossimo film, il cui titolo sarà Mia madre, si riapproprierà di una dimensione marcatamente più biografica soffermandosi sulla morte di un genitore. Il fu Margherita (in precedenza s’intitolava così il film che sta girando) ci metterà di fronte dunque ad una tematica nient’affatto inedita nel percorso del regista romano, sebbene a quanto pare si tratterà per lo più di un incipit.
Stando infatti a quanto evidenziato da Moretti, con Mia madre intende interrogarsi su «una crisi culturale e sociale che ci coinvolge tutti». Forse che il film vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2001 a breve non costituirà più un unicum nella filmografia di Moretti? Non è detto. A dispetto delle tematiche che toccherà, la presenza di Margherita Buy (che nella storia rappresenterà una sorta di alter-ego di Moretti) a fianco a John Turturro lascia qualche spiraglio in merito al tenore, magari più stemperato del previsto. Sulle pagine del Secolo XIX ricaviamo la seguente sinossi:
Una bella donna quarantenne, incarnata da Margherita Buy, che fa di mestiere la regista di film politicamente impegnati. Ha una figlia, Livia, alle prese con i turbamenti dell’adolescenza; un compagno, Vittorio, attore, dal quale si sta separando tra rimorsi e sollievi; un fratello più grande, Giovanni, generoso e lucido al punto di licenziarsi per accudire la mamma, interpretato dallo stesso Nanni Moretti.
Ai già citati interpreti vanno ad aggiungersi Giulia Lazzarini, nei panni della madre, che nel film verrà ricondotta a casa sotto suggerimento dei medici, secondo i quali è meglio per l’anziana donna trascorre gli ultimi giorni di vita in un ambiente familiare. In più c’è anche il già citato Turturro: quest’ultimo interpreterà il nuovo padrone di una fabbrica che sta attraversando un pessimo periodo, tra tagli drastici di personale e grossi sacrifici per coloro che sono passati indenni dall’accetta dei licenziamenti. Una storia dunque totalmente calata nell’attualità, con in più l’accostamento a una questione oseremmo dire senza tempo, qual è la perdita di una persona cara.
Le riprese del film, costato 8 milioni di euro e prodotto Fandango e Sacher (con la collaborazione di Rai Cinema e la francese Le Pacte), termineranno il 18 aprile. Dopodiché si passerà al montaggio. L’autore dell’articolo apparso sul quotidiano genovese paventa un passaggio già in quel di Venezia. Mah. Al di là dei tempi, troppo stretti per avallare una simile ipotesi, non vediamo come e perché Moretti possa privarsi della possibilità di essere a Cannes nel 2015. Lui che ama la Francia, e la Francia ama lui. Con un film così, poi.
Nel video ad inizio post: Nanni Moretti a “Che tempo che fa”, quando presentò il suo film “Habemus papam”.