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Miss Marzo: Recensione in Anteprima

Miss Marzo (Miss March, Usa, 2009) di Zach Cregger, Trevor Moore; con Zach Cregger, Trevor Moore, Raquel Alessi, Molly Stanton, Craig Robinson, Holly Hindman, Eve Mauro, Landon Ashworth, Alexis Raben, Geoff Meed, Tanjareen Martin.Playboy è ormai da anni in crisi. La facilità con cui è possibile trovare del porno, con l’avvento di internet, è schizzata

2 Luglio 2009 09:33

Miss Marzo: Recensione in AnteprimaMiss Marzo (Miss March, Usa, 2009) di Zach Cregger, Trevor Moore; con Zach Cregger, Trevor Moore, Raquel Alessi, Molly Stanton, Craig Robinson, Holly Hindman, Eve Mauro, Landon Ashworth, Alexis Raben, Geoff Meed, Tanjareen Martin.

Playboy è ormai da anni in crisi. La facilità con cui è possibile trovare del porno, con l’avvento di internet, è schizzata alle stelle, facendo sempre più crollare le vendite della celebre rivista. Una crisi talmente evidente da portare Hugh Hefner ad accettare (finanziare?) di prender parte, come entità fisica e mitologica, a questo Miss Marzo, autentico “movie product placement”.

Dimenticate American Pie e tutti i ‘fratelli’ apparsi sul grande schermo dopo il suo dirompente avvento in sala, perchè questo Miss Marzo non merita nemmeno lontanamente di esser paragonato all’indimenticata mamma di Stifler. Si ride poco, si sbadiglia tanto, rimanendo interdetti per buona parte della pellicola. A divertirsi, e probabilmente a pentirsi della scelta fatta, lo stesso Hefner, con tanto di lacrima versata…

Casto, puro e impaurito dal sesso, Eugene si sveglia dopo aver passato gli ultimi 4 anni della propria vita sul letto di un ospedale, perchè caduto in coma. Gli ultimi ricordi sono quelli di una festa del liceo, di una sbronza e di una “prima volta” che finalmente stava per arrivare. Ad attenderlo in camera, infatti, la sua illibata fidanzata Cindi che, dopo 30 mesi di fidanzamento, pretendeva giustamente uno ‘sblocco’ sessuale. Peccato che Eugene non arriverà mai in camera, cadendo dalle scale e sbattendo la testa.

Svegliatosi improvvisamente grazie all’amico sessuomane Tucker, unico a non averlo abbandonato negli ultimi 4 anni, Eugene scopre che la sua dolce e pura ragazza è diventata una… playmate! Coniglietta, con tanto di posterone centrale sul nuovo numero di Playboy. Eugene e Tucker partono così all’avventura, con destinazione la mitica dimora di Hugh Hefner, per trovare Cindi e riconquistarla…

Scritto e diretto dai due protagonisti principali, Zach Cregger e Trevor Moore, Miss Marzo delude su tutta la linea! Non è irriverente o politically uncorrect come ci si potrebbe aspettare, non è una commedia adolescenziale nel vero senso della parola, non è ccessivamente volgare o ‘sporcacciona’ come un American Pie, non è particolarmente demenziale e soprattutto fa ridere poco o nulla (ad un certo punto si ride per disperazione)…

Piatta e banale, la regia segue a scia l’imbarazzante sceneggiatura e le interpretazioni di Moore e Cregger, che in qualche modo escono letteralmente distrutti da questa sfida (entrambi vengono dalla tv, ovvero dal programma comico The Whitest Kids U’ Know). Trevor Moore cerca palesemente di ‘imitare’ il primo Jim Carrey, tanto nel look quanto nella mimica facciale, ricordando alla lontana Ace Ventura. Inutile dirvi che il tentativo naufraghi come neanche il Titanic. Meno peggio va a Zach Cregger, chiamato a vestire i panni di un perfetto fesso a cui il sesso spaventa più di un fucile caricato a pallettoni puntato alla tempia. A farli diventare così, ossessionati nel bene e nel male dal sesso, proprio un numero di Playboy, scoperto di nascosto quando entrambi erano bambini.

Intorno a loro marchi di Playboy sparsi ovunque, conigliette, qualche culo, qualche tetta, un paio di battute sessiste e lui, Hugh Hefner in persona, incredibilmente prestatosi a questa autentica fesseria. Da salvare poche scene e poche idee, come quella delle lesbiche malate di sesso e quella dei pompieri pazzi che tirano accette, andando così a ridicolizzare per la prima volta dopo l’11 settembre del 2001 quelli che ancora oggi vengono considerati gli eroi d’America.

In conclusione possiamo dire che questo movie product placement non è minimamente riuscito a rilanciare il mito ormai vecchio e stantio di Playboy, visti i deludentissimi incassi americani (meno di 5 milioni di dollari) trovando però una degna e sacrosanta giustificazione: è semplicemente stupido e brutto. Da dvd, non oltre.

Uscita in sala: 3 luglio

Voto Federico: 2