Home Deadpool & Wolverine Stasera in tv: “Mon Crime – La colpevole sono io” con Isabelle Huppert su Rai 3

Stasera in tv: “Mon Crime – La colpevole sono io” con Isabelle Huppert su Rai 3

Tutto quello che c’è da sapere sulla commedia poliziesca di Francois Ozon in onda su Rai Tre con un cast stellare composto da Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier.

6 Gennaio 2025 12:23

Mon crime – La colpevole sono io, su Rai Tre la commedia poliziesca di François Ozon con un cast stellare composto da Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier.

Mon Crime – Cast e doppiatori

Tutto quello che c'è da sapere sul film Mon Crime – La colpevole sono io di Francois Ozon in onda su Rai Tre con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier.

Nadia Tereszkiewicz: Madeleine Verdier
Rebecca Marder: Pauline Mauléon
Isabelle Huppert: Odette Chaumette
Fabrice Luchini: Giudice Gustave Rabusset
Dany Boon: Architetto Palmarède
André Dussollier: sig. Bonnard
Édouard Sulpice: André Bonnard
Régis Laspalès: ispettore Brun
Olivier Broche: Léon Trapu
Félix Lefebvre: Gilbert Raton
Michel Fau: Procuratore Maurice Vrai
Daniel Prévost: Sig. Parvot, presidente Tribunale
Evelyne Buyle: Simone Bernard
Myriam Boyer: sig.ra Jus
Franck de Lapersonne: Pistole
Jean-Christophe Bouvet: Montferrand
Suzanne De Baecque: Celeste
Lucia Sanchez: Sig.ra Alvarez
Jean-Claude Bolle-Reddat: Emile Bouchard
Dominique Bensheard: Chef De Rang
Paul Beaurepaire: Strillone
Anne-Hélène Orlevin: Segretaria

Doppiatori italiani

Emanuela Ionica: Madeleine Verdier
Giulia Franceschetti: Pauline Mauléon
Alessandra Korompay: Odette Chaumette
Marco Mete: Giudice Gustave Rabusset
Alessio Cigliano: Architetto Palmarède
Gianni Giuliano: sig. Bonnard
Manuel Meli: André Bonnard
Gerolamo Alchieri: ispettore Brun
Roberto Stocchi: Léon Trapu
Lorenzo Crisci: Gilbert Raton
Pino Ammendola: Procuratore Maurice Vrai
Ambrogio Colombo: Sig. Parvot, presidente Tribunale
Graziella Polesinanti: Simone Bernard
Aurora Cancian: sig.ra Jus
Antonio Palumbo: Pistole
Emidio Lavella: Montferrand
Mattea Serpelloni: Celeste
Daniela Amato: Sig.ra Alvarez
Gabriele Martini: Emile Bouchard
Stefano Alessandroni: Chef De Rang
Niccolò Guidi: Strillone
Erika De Bonis: Segretaria

Mon Crime – Trama e trailer

Tutto quello che c'è da sapere sul film Mon Crime – La colpevole sono io di Francois Ozon in onda su Rai Tre con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier.

Negli anni ’30, a Parigi, Madeleine Verdier (Nadia Tereszkiewicz), avvenente giovane attrice squattrinata e senza talento, viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore. Con l’aiuto della sua migliore amica Pauline (Rebecca Marder), giovane avvocatessa disoccupata, viene assolta per legittima difesa. Inizia così una nuova vita, fatta di gloria e di successo, fino a quando la verità non viene a galla.

Curiosità

Tutto quello che c'è da sapere sul film Mon Crime – La colpevole sono io di Francois Ozon in onda su Rai Tre con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier.

  • Il film un libero adattamento dell’opera teatrale del 1934 “Mon crime” di Georges Berr e Louis Verneuil, che è stata già adattata in due film americani: La moglie bugiarda (1937) e Bionda tra le sbarre (1946).
  • Nell’opera teatrale, Chaumette è un uomo, mentre nel film è interpretato da Isabelle Huppert: Ozon ha comunque deciso che sarebbe stato divertente non modificare le battute del personaggio.
  • Il film, originariamente intitolato “Madeleine”, è stato girato dall’aprile al giugno 2022 a Parigi e in Belgio, a Charleroi e Bruxelles.
  • Ozon ha concepito il film durante lockdown per il COVID-19 e lo ha descritto come “un trionfo della sorellanza che finisce con un’opera teatrale nella tradizione di Jean Renoir. È anche un giocoso riferimento a L’ultimo metrò di François Truffaut” con il personaggio di Isabelle Huppert basato sull’attrice Sarah Bernhardt. Altre influenze includevano “le commedie americane degli anni ’30”, in particolare i film di Ernst Lubitsch e Frank Capra, così come “la Parigi degli anni ’30 vista dagli americani, come nel film Victor Victoria di Blake Edwards”.
  • La coppia di protagoniste, una bionda e una bruna, con una pistola, richiama il Chicago di Rob Marshall.
  • Il regista François Ozon ha scelto due giovani attrici per le protagoniste grazie a ruoli interpretati dalle due l’anno precedente: il ruolo della giovane Simone in Simone: Woman of the Century (2022) per Rebecca Marder e il ruolo di Stella in Forever Young – Les Amandiers (2022) per Nadia Tereszkiewicz.
  • I due ruoli complementari delle protagoniste, più il nome di Madeleine, si ricollegano a La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock.
  • Il manifesto per la fittizia opera teatrale “Dans Le Calvaire de Suzette” copia una famosa foto dell’attrice cinematografica Louise Brooks (in bianco e nero, con un’iconica collana di perle).
  • Il personaggio di Isabelle Huppert è ispirato anche alla Crudelia De Mon de La carica dei cento e uno di Disney, sottolineato anche dalla corsa sul marciapiede di Odette, che inciampa in un cane dalmata.
  • Medeleine Verdier viene menzionata nel notiziario, prima della proiezione di un film, accanto a vere assassine: le sorelle Papin e Violette Nozière.
  • L’idea di Odette di scrivere lettere d’amore false a posteriori per ingannare la polizia si rifà a Marlene Dietrich in Testimone d’accusa di Billy Wilder.
  • François Ozon è noto per i suoi film piuttosto seri, quindi per lui questa stravagante commedia con interpretazioni molto teatrali costituisce l’ultima parte di una trilogia, dopo 8 donne e un mistero (2002) e Potiche – La bella statuina (2010).
  • Nella fantasiosa ricostruzione dell’omicidio, fatta da Madeleine in tribunale, il particolare dei candelabri accostati al cadavere è un esplicito richiamo al finale del IV atto del dramma storico La Tosca di Victorien Sardou.

Note di regia

Tutto quello che c'è da sapere sul film Mon Crime – La colpevole sono io di Francois Ozon in onda su Rai Tre con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier.

Il cinema parlato mi è sempre apparso come l’arte della menzogna per eccellenza ed era da molto tempo che desideravo raccontare la storia di un falso colpevole o di una falsa colpevole. Quando ho scoperto la pièce di Georges Berr e Louis Verneuil, uno dei grandi successi del 1934, ho subito capito di aver trovato la giusta opportunità per confrontarmi con questo tema. Pur mantenendo il contesto storico e politico degli anni ‘30, ho voluto adattare liberamente la trama in modo che al suo interno risuonassero le nostre preoccupazioni contemporanee in merito ai rapporti di potere e al controllo nei rapporti uomo/donna. E ho voluto giocare con i parallelismi che esistono tra teatro e giustizia. In questi tempi di depressione collettiva, ho sentito l’esigenza di ricorrere all’estro e alla leggerezza per meglio sopportare la dura realtà del presente. E da questo è scaturito il mio desiderio di ritrovare lo spirito della screwball comedy, con i suoi dialoghi scoppiettanti e l’uso di situazioni strampalate e scorrette in cui i protagonisti inventano delle astuzie per trarsi da drammatici impacci. Mi è sembrato il genere ideale per raccontare questa storia, con un tono di farsa tenera e ironica, giocando sull’assurdo pur abbracciando una parte di teatralità. Mon crime – La colpevole sono io può essere considerato il capitolo finale di una trilogia che comprende Otto donne e un mistero e Potiche – La bella statuina, tre film che esplorano la condizione femminile con humor e glamour. Il piacere di realizzare questo film con i miei collaboratori abituali è nato sia dalla ricostruzione stilizzata degli anni ‘30 sia dal materiale che di primo acchito poteva apparire datato per fare emergere tutta la sua intrinseca modernità, con un ritmo più che mai attuale, vivace e gioioso. I dialoghi cesellati e pieni di arguzia della pièce originale mi hanno riportato alla mente le commedie mordaci di Sacha Guitry in cui gli interpreti brillano e questo film mi ha offerto l’occasione di lavorare con giovani attrici esordienti molto promettenti nei panni delle protagoniste e di circondarle di una farandola di attrici e attori affermati e consolidati in gustosi ruoli di contorno. [Francois Ozon]

Mon Crime – La colonna sonora

Tutto quello che c'è da sapere sul film Mon Crime – La colpevole sono io di Francois Ozon in onda su Rai Tre con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier.

  • Le musiche originali del film sono del compositore Philippe Rombi (Così fan tutti, Giù al Nord, Niente da dichiarare?, Asterix e il regno degli dei, Black Box – La scatola nera, A spasso con Madeleine, ).
  • Rombi e il regista François Ozon hanno iniziato a collaborare nel 1999 con Amanti criminali e proseguita con Sotto la sabbia (2000), Swimming Pool (2003), CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa (2004), Angel – La vita, il romanzo (2004), Ricky – Una storia d’amore e libertà (2009), Potiche – La bella statuina (2010), Nella casa (2012), Giovane e bella (2013), Una nuova amica (2014), Franz (2016) e Doppio amore (2017).

Il compositore Philippe Rombi sulla collaborazione conil regista François Ozon:  Leggendo la sceneggiatura di “Mon Crime – La colpevole sono io”, «ho sentito» cose molto diverse, con tonalità improntate all’allegria, alla nostalgia e alla suspense. Poi François mi ha trasmesso la documentazione messa insieme dallo scenografo e dalla costumista e ho visto tutti i suoi desideri trascritti in quei riferimenti visivi e in quelle fonti d’ispirazione. François e io siamo innamorati dei temi musicali e ho immediatamente sentito che in “Mon Crime” ce n’erano parecchi. Dovevo innanzitutto trovare il tema principale, la chiave di tutta la storia. È come un compendio del film, il suo DNA. E c’è anche l’orchestrazione che per me è indissociabile dalla composizione e che dà un colore e un’atmosfera particolari. Il rischio era di fare un pastiche rétro, cosa che a me e François non interessava. La singolarità del film, ambientato negli anni ’30, con numerosi punti di contatto con l’attualità contemporanea, mi permetteva di ampliare la mia gamma musicale. Peraltro, dal momento che la percezione sonora di oggi non è più quella di quegli anni, non avevo bisogno di sostenere sistematicamente l’immagine con un’orchestra sinfonica al gran completo e ho preferito riservare i grandi effetti ad alcuni momenti chiave. Il tema principale comporta un certo lirismo, con una melodia dal profumo nostalgico. A volte glamour o sentimentale, come nella scena sui tetti di Parigi, con un’orchestrazione essenziale (strumenti a corda, qualche legno, un violino solista, una tromba jazz e un pianoforte), a volte lirica e appassionata come nel finale per grande orchestra. Il secondo tema, in cui la formazione orchestrale si arricchisce di una sezione di ottoni jazz, accompagna l’indagine di polizia con un sapore da «film noir» che mescola suspense e mistero. Un terzo tema gioioso accompagna i momenti di esultanza, come quando le due ragazze sono spensierate e vanno al cinema per esempio. C’è anche un tema ansimante, allegro, che scandisce in modo sincopato le scene del processo o gli inserti delle rotative, come un rullo compressore che annuncia gli eventi a venire. Poi un altro che sottolinea il mistero che avvolge la scena del crimine e collega Madeleine, che esce dalla villa di Montferrand all’inizio del film, a Odette che vi entra alla fine. E non bisogna dimenticare l’umorismo di certe situazioni teatrali o persino da vaudeville, che ho accompagnato con motivi dal tono malizioso, come quello del «flauto meraviglioso». In seguito si è trattato di fare un lavoro di grande precisione: compongo sulle immagini, con la tonalità dei dialoghi. C’è la mia musica e c’è la musica degli attori. In “Mon Crime – La colpevole sono io” Huppert e Luchini suggeriscono inevitabilmente un’altra melodia rispetto a Deneuve e Depardieu in Potiche – La bella statuina. Le mie note si adattano ai loro ritmi, ai loro silenzi. Costituiscono, al pari dei movimenti della macchina da presa e del montaggio, una partitura parallela che guiderà la mia. La musica è presente per far sentire quello che avviene al di là delle parole e delle immagini. Si immischia e orienta il punto di vista di un personaggio o di un altro.


1. Ouverture 2:16
2. Confession de Madeleine 2:05
3. Les toits de Paris 2:02
4. Montferrand est mort ! 1:16
5. Mauvaise graine 1:43
6. Palmarede 1:41
7. Palais de Justice 2:11
8. J’avoue mon crime 1:39
9. Le procès 1:33
10. Aux femmes de 1935 1:00
11. Demande en mariage 1:19
12. Les larmes amères de Marie-Antoinette 1:55
13. Le calvaire de Suzette 2:31
14. La chaumette 2:30
15. Une gloire du cinéma muet 1:25
16. Le sacrifice de Madeleine 2:09
17. Usine Bonnard 1:27
18. Soeurs de crime 1:26
19. Triomphe 1:14
20. Final 1:57
21. Bonheur c’est un rien (Danielle Darieux) 2:41
22. Sans un mot (Danielle Darieux) 2:42
23. Valse du théâtre 2:36

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