Morto Phil Ramone, tra i padri ‘musicali’ di Flashdance
Ancora lutto nel mondo della musica. Si è spento a 72 anni Phil Ramone, ovvero colui che ebbe l’intuizione di far ‘mutare’ Maniac, tra le canzoni portanti di Flashdance. Ci ha lasciato Phil Ramone
Prima Enzo Jannacci, poi Franco Califano, ed ora Phil Ramone. Vacanze pasquali da non crederci per il mondo della musica, italiana ed internazionale, a causa di una serie di lutti a ripetizione forse senza precedenti. Dopo aver ‘omaggiato’ i cantanti nostrani, non possiamo che fare altrettanto con il leggendario compositore americano, morto all’età di 72 anni, dopo aver passato un mese in ospedale, con tanto di ricovero ed operazione d’urgenza, per prevenire un aneurisma aortico.
Vincitore di ben 14 Grammy Awards, Ramone vendette oltre 100 milioni di dischi con i suoi tanti progetti, che spaziarono tra rock, jazz, swing e pop. Un produttore che collaborò con artisti del calibro di Frank Sinatra e Aretha Franklin, Stevie Wonder e Paul McCartney, Elton John e Tony Bennett, Madonna e Lou Reed, sfiorando più volte il mondo del cinema. Nel 1983 raggiunse ‘la vetta’ grazie a Flashdance. Sua la super-visione della colonna sonora, firmata Giorgio Moroder e vincitrice di un Premio Oscar per la Miglior Canzone. Fu proprio Ramone a convincere Michael Sembello di ‘cambiare’ Maniac, pezzo che inizialmente trasse ispirazione dall’omonimo film horror del 1980. Su suggerimento proprio di Phil, Sembello modificò il ‘violento’ testo trasformando il “maniaco-assassino” del titolo in una ragazza con la passione per la danza (una maniaca, per l’appunto). Un colpo di genio non indifferente. Il boom fu clamoroso. Maniac arrivò in vetta alla classifica Billboard Hot 100 nel settembre 1983, e fu nominata all’Oscar per la migliore canzone nel 1984, vinto poi da Flashdance… What a Feeling cantata da Irene Cara, e sempre facente parte di Flashdance.
Nelgi anni 80 Ramone ha poi messo la ‘bocca’ su altre colonne sonore di successo. Da Soldi facili a Ghostbusters, passando per Oliver & Company e Rocky V. La musica nel cuore, nel 2007, l’ultimo film che lo vide realmente impegnato, fino alla morte di queste ultime ore. La terza nel giro di 3 giorni, per uno ‘stillicidio’ musicale che sembra davvero non voler conoscere la parola fine.