Muore Isao Takahata, uno dei fondatori di Studio Ghibli
Il regista giapponese Isao Takahata aveva 82 anni. Grande amico di Hayao Miyazaki, la cui ombra ha senza volerlo contribuito ad oscurare un altro dei grandi dell’animazione giapponese. I suoi film però resteranno
Il maestro Isao Takahata è venuto meno nelle ultime ore. Nel 1985, insieme ad Hayao Miyazaki, fonda Studio Ghibli, il cui solo nome è sufficiente. Nato nel 1935, perciò a quasi 83 anni, Takahata si lascia alle spalle non solo questo merito non indifferente, bensì pure un’eredità fatta di lungometraggi d’animazione che resteranno. A volte controversi, come nel caso di Una tomba per le lucciole (1988), altri amati più o meno universalmente come Pioggia di ricordi (1991) o Pom Poko (1994).
Su queste pagine abbiamo avuto il piacere di recensire il suo ultimo lavoro, che a questo punto assume, se possibile, uno spessore addirittura ulteriore, ovvero La storia della Principessa Splendente. Vero è, ad ogni buon conto, che Takahata è stato in qualche modo artefice, più di recente, di quel gioiello che risponde al titolo de La tartaruga rossa, diretto dal belga Michaël Dudok de Wit, rispetto al quale il nostro ha ricoperto il ruolo di produttore artistico.
E tornano alla mente le parole del maestro, che riportammo in apertura della nostra recensione de La storia della Principessa Splendente. Dopo otto anni di lavorazione, infatti, appena una settimana dopo la chiusura Takahata esclamò il più classico, apparentemente banale degli: «Abbiamo finito!». Ma non fu tutto. La domanda che ne seguì è infatti la stessa con la quale, non meno commossi, salutiamo a nostro modo un personaggio così importante per l’animazione e dunque il cinema giapponese. «È triste, non è vero»?