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Festa di Roma, MUR: trailer e poster del documentario di Kasia Smutniak (Al cinema dal 20 ottobre)

Tutto quello che c’è da sapere su “MUR”, il documentario che segna l’esordio alla regia di Kasia Smutniak fa tappa alla Festa del Cinema di Roma e poi al cinema dal 20 ottobre con Luce Cinecittà.

11 Ottobre 2023 09:03

Dopo l’anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e la tappa alla Festa del Cinema di Roma (18-29 ottobre), nella sezione “Proiezioni speciali”, a partire dal 20 ottobre nei cinema d’Italia con Luce Cinecittà arriva MUR. Trattasi di un documentario sulla crisi umanitaria al confine bielorusso che segna l’esordio alla regia dell’attrice Kasia Smutniak, che è  anche coproduttrice del film con Domenico Procacci e Laura Paolucci e coautrice della sceneggiatura con Marella Bombini.

MUR – La trama ufficiale

La sinossi ufficiale: Marzo 2022, da pochi giorni la Russia ha invaso l’Ucraina e l’intera Europa si è mobilitata per dare asilo ai rifugiati. Il Paese che si è distinto per tempestività e generosità è stata la Polonia, lo stesso Paese che ha appena iniziato la costruzione del muro più costoso d’Europa per impedire l’entrata di altri rifugiati.
Una striscia di terra che corre lungo tutto il confine bielorusso, chiamata zona rossa, impedisce a chiunque di avvicinarsi e vedere la costruzione del Muro, il protagonista della storia raccontata in questo film.
Kasia Smutniak esordisce alla regia con un film che è allo stesso tempo un diario intimo e una denuncia.
Il percorso, un incerto e rischioso viaggio nella zona rossa dove l’accesso non è consentito ai media, inizia davanti a un muro e davanti a un altro muro finisce. Grazie all’aiuto di attivisti locali e con una leggerissima attrezzatura tecnica, la regista raggiunge il confine e filma ciò che non si vuole raccontare.
Il primo muro respinge i migranti che arrivano da terre lontane attraversando il bosco più antico d’Europa, una frontiera impenetrabile in un mare di alberi. Puszcza Białowieża, così si chiama quel bosco, che, proprio come il mare, è un elemento nuovo per le migliaia di persone che tentano il viaggio. Il secondo, quello di fronte alla finestra di casa dei nonni a Łódź, dove la regista giocava da bambina, è il muro del cimitero ebraico del ghetto di Litzmannstadt.
Cercando di riconciliarsi con il proprio passato, Kasia Smutniak torna a casa con una forte consapevolezza: l’accoglienza non deve fare distinzioni, chiunque sia in pericolo va soccorso, un continente che si definisca democratico non innalza muri.

MUR – Trailer e video

Curiosità sul film

  • L’esordio alla regia di Kasia Smutniak punta a far conoscere al mondo la terribile situazione al confine polacco e lo stesso intento lo ha avuto la regista Agnieszka Holland con il suo dramma The Green Border (Zielona granica) premiato a Veneiza e presentato a Toronto, film che Smutniak definisce “complementare” al suo documentario; “Il film di Agnieszka è un dramma e il mio film è un documentario, quindi sono raccontati da punti di vista diversi, ma se si guardano entrambi si nota come essi siano complementari”.
  • Il montaggio del film è a cura di Ilaria Fraioli (La linea sottile, Amori che non sanno stare al mondo) mentre le musiche originali sono state affidate a Lorenzo Tomio (Bellissime, Dampyr).
  • La locandina del film è stata realizzata dall’artista e giornalista curda Zehra Doğan.
  • “MUR” è una produzione Fandango in associazione con Luce Cinecittà e una distribuzione Luce Cinecittà. Le vendite internazionali sono a cura di Fandango Sales.

Interviste e dichiarazioni

 

Per il suo film d’esordio, l’attrice e regista Kasia Smutniak si reca nella zona rossa proibita della Polonia per far luce sulle politiche di confine del suo paese d’origine e sulla crisi dei rifugiati nell’Unione Europea.

Da bambina, Kasia Smutniak giocava sotto la finestra di sua nonna, affacciata sulle mura di quello che mezzo secolo prima era il famigerato ghetto ebraico di Łódź. L’attrice ha lasciato la sua terra natale da ragazzina, ma spesso è tornata a casa e ha mantenuto stretti legami con la sua città natale.

Durante una di queste peregrinazioni in età adulta, si è imbattuta nella realtà di un muro diverso: ad attraversare il confine con la Bielorussia, lungo 416 chilometri, c’era una barricata d’acciaio lunga 186 chilometri, costruita per respingere i migranti, per lo più provenienti dal Medio Oriente, che tentavano di entrare nel paese. Unione Europea in cerca di rifugio. Per il suo debutto alla regia, Smutniak si reca nella cosiddetta zona rossa, un’area proibita della Polonia orientale all’interno della foresta di Białowieża – la più antica e fitta d’Europa, nota per pullulare di paludi e branchi di lupi – dove i migranti disperati sono intrappolati in un limbo politico. Lì, secondo i sopravvissuti e gli attivisti, vengono picchiati e derubati dalle guardie di frontiera, morsi da animali e gli viene impedito di chiedere asilo.

In Polonia il tema della migrazione è una questione politica urgente e determinante. Il film di Smutniak sfrutta il ritmo di un thriller per rivelare che alcuni muri sono invisibili, insormontabili e costruiti per dividere arbitrariamente gli esseri umani in coloro che meritano simpatia e coloro che non lo sono. Queste barriere possono essere foreste, filo spinato o politiche che per alcuni – come nel caso dei rifugiati ucraini al confine a soli 200 chilometri a sud della stessa foresta dove vengono braccati i richiedenti asilo meno accolti – diventano porte aperte. La coraggiosa indagine di Smutniak è una contemplazione stridente ma accessibile sull’ipocrisia dell’Europa moderna.

Ogni giorno facciamo delle scelte e non possiamo darle per scontate. Dobbiamo stabilire da che parte della storia vogliamo stare. Volevo far conoscere la storia della zona rossa e ho pensato ‘Come cittadina normale cosa posso fare?’. Sapevo di non essere abbastanza forte da trasferirmi lì per salvare vite umane, come fanno in molti, ma poi mi è venuto in mente che in realtà uno strumento ce l’ho ed è davvero potente: la narrazione. Per la prima volta nella mia vita, forse, essere una donna e un’attrice mi ha aiutato, perché avevo la sensazione di essere totalmente sottovalutata e in qualche modo invisibile. – Kasia Smutniak

Fonte: TIFF / Variety

Kasia Smutniak – Filmografia

Cinema

2018 – Made in Italy Luciano Ligabue
2018 – Loro Paolo Sorrentino
2017 – Moglie e Marito Simone Godano
2016 – Perfetti Sconosciuti Paolo Genovese
2015 – Meraviglioso Boccaccio Paolo e Vittorio Taviani
2014 – Allacciate le cinture Ferzan Ozpetek
2013 – Benvenuto Presidente! Riccardo Milani
2013 – Tutti contro tutti Rolando Ravello
2012 – The fourth State Dennis Gansel
2010 – From Paris with Love Pierre Morel
2010 – Scontro di civiltà per un ascensore a P.zza Vittorio Isotta Toso
2010 – La Passione Carlo Mazzacurati
2009 – Tutta colpa di Giuda Davide Ferrario
2009 – Goal III taking on the world Andrew Morahan
2008 – Caos calmo Nanni Moretti
2007 – Nelle tue mani Peter Del Monte
2004 – Ora e sempre Vincenzo Verdecchi
2004 – 13dici a tavola Enrico Oldoini
2003 – Radio West Alessandro Valori
2002 – Haker Januzs Zaorski
2000 – Al momento giusto Giorgio Panariello

Televisione

2015 – Limbo Lucio Pellegrini
2013 – In Treatment Saverio Costanzo
2013 – Volare (La Grande storia di Domenico Modugno) Riccardo Milani
2009 – Buio: 5 ore di luna piena Nicolaj Pennestri
2008 – Carnera the walking mountain Renzo Martinelli
2008 – Il Commissario De Luca Antonio Frazzi
2008 – Questa è la mia terra – Vent’anni dopo Raffaele Mertes
2007 – Rino Gaetano : Ma il cielo è sempre più blu Marco Turco
2006 – La moglie cinese Antonello Grimaldi
2006 – Questa è la mia terra Raffaele Mertes
2004 – Ultimo – L’infiltrato Michele Soavi

MUR – Foto e poster