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My Skinny Sister: trailer italiano del film di Sanna Lenken

My Skinny Sister: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Sanna Lenken nei cinema italiani il 20, 21 e 22 novembre 2017.

pubblicato 20 Novembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:42

 

Il 20, 21 e 22 novembre Viggo porta nei cinema italiani My Skinny Sister, opera prima della regista Sanna Lenken che affronta il dramma dell’anoressia visto attraverso gli occhi di una bambina.

My Skinny Sister affronta il difficile tema dell’adolescenza e dei suoi disagi attraverso lo sguardo delle sue protagoniste. Un film sull’anoressia, diretto da un autrice che ha vissuto in prima persona questo terribile dramma superandolo.

Il film ha vinto il riconoscimento dell pubblico giovane alla Berlinale del 2015 ed è stato programmato in molti festival internazionali tra cui Toronto.

 

Sorelle e segreti, amori e ricatti, cibo e angoscia, famiglia e scuola. Stella e Katja sono sorelle, Stella ha dieci anni, Katja sedici. Stella, che sta per entrare nel mondo dell’adolescenza, è goffa e vive all’ombra della sorella Katja: di bell’aspetto ed un talento come pattinatrice artistica. Stella cerca in tutti in modi di emulare la sorella finché non scopre i problemi di Katja col cibo. Ricattata da Katja, Stella è costretta a mantenere il segreto per poi svelarlo preoccupata per la salute della sorella. La malattia di Katja sconvolge la famiglia e, poco a poco, ne allontana i componenti. Una storia di paure e passioni, raccontata con gli occhi di un’adolescente con intensità e leggerezza. Una storia di età inquiete, di adolescenti, di tutti noi.

 

NOTE DI REGIA

Il film racconta la difficoltà d’essere adolescenti nel mondo d’oggi. Anch’io sono stata un’adolescente anoressica e sono ancora sconvolta pensando a come volevo cambiarmi in qualcosa che non ero solo perché non ero soddisfatta di me stessa. È triste e assurdo quello che mi è successo e ancora mi chiedo perché. My Skinny Sister vuole raccontare proprio questo: cosa significa e quant’è difficile per un adolescente crescere nel mondo di oggi”.

“I disturbi alimentari sono simili all’alcolismo e, in un certo senso, la famiglia deve affrontare lo stesso viaggio di vergogna, tradimenti, paura e amore. Come un alcolizzato, una persona con disturbi alimentari fugge dall’angoscia di non saper controllare la propria vita. Ci sono molti film sull’alcolismo, pochi sui disturbi alimentari’.

“Ho voluto raccontare questa storia in modo sincero, mettendo in scena situazioni difficili. L’ho voluto fare raccontandolo attraverso gli occhi di Stella che, in diverse occasioni, alleggerisce il dramma e ci consente di sorridere”.

“Per raccontare in modo credibile questa storia avevamo bisogno di attori credibili e abbiamo impiegato più di un anno prima di trovare Rebecka Josephson e Amy Deasismont, due attrici fantastiche che hanno saputo rendere quella relazione chimica che c’è tra due sorelle. Senza di loro questo film non sarebbe stato possibile”.

“Avevo cominciato a scrivere My Skinny Sister prima di Eating Lunch. Durante le mie ricerche avevo trovato molte storie. Una ragazza mi aveva fatto dei racconti su una clinica per disturbi alimentari che divennero il soggetto di Eating Lunch. Eating Lunch e My Skinny Sister mostrano due lati differenti della malattia ma strettamente connessi. In Eating Lunch le protagoniste sono delle ragazze adolescenti in una clinica per disturbi alimentari all’ora di pranzo. Hanno trenta minuti per mangiare (è così che funziona) ma nessuna ha voglia di farlo, si guardano e si confrontano”.

 

NOTE DEL PRODUTTORE

I disordini alimentari sono un grande problema della società contemporanea. Almeno il 10% delle donne svedesi hanno sofferto di qualche tipo di disordine alimentare, e la percentuale è circa la stessa nel resto d’Europa e negli Stati Uniti. Contando le parentele significa che un’enorme parte della popolazione di questi territori ha avuto a che fare con il problema. E questa percentuale della popolazione sta crescendo inesorabilmente quale conseguenza diretta dell’imposizione di un ideale femminino che i media vogliono assurgere quale modello. Nonostante tutti siano consapevoli dell’entità del problema, l’anoressia rimane ancora un soggetto raro all’interno dell’universo cinematografico. Sono orgogliosa di aver portato sul grande schermo, per la prima volta, due attrici emergenti, due stelle nascenti che interpretano le due sorelle protagoniste del film. E sono molto felice che questo soggetto sia il lungometraggio d’esordio di Sanna (Lenken), un soggetto a cui teneva particolarmente per l’esperienza diretta dell’anoressia, un film nel quale dramma e commedia scorrono parallelamente dimostrando l’assurdità di alcune situazioni della nostra realtà.