New York nel cinema – una rassegna da Colazione da Tiffany a Shame
I film della New York nel cinema, da rivedere anche gratuitamente su grande schermo, grazie alla rassegna ospitata al Palazzo delle Esposizioni di Roma con la mostra dedicata all’arte della Grande Mela.
Empire State. Arte a New York oggi ha portato in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma le mille sfumature espressive della Grande Mela, insieme ad una rassegna di film che hanno cambiato l’immaginario cinematografico della metropoli e dell’uomo metropolitano.
Opere indimenticabili e veri e propri cult, inaugurate ieri e oggi sulle strade percorse dalla bella Audrey Hepburn a Colazione da Tiffany con Blake Edwards, che si spingono fino a quelle corse da Michael Fassbender con Shame di Steve McQueen, il prossimo 14 e 15 giugno, con un fitto programma che ci fornisce un’ottima occasione per un viaggio in città, con capolavori del calibro di Taxi Driver, da Wall Street a Manhattan, Carlito’s way, King of New York, I guerrieri della notte o La febbre del sabato sera, che spaziano dalla commedia romantica al musical, dal gangster movie al fantasy.
26 e 27 aprile
Colazione da Tiffany di Blake Edwards. USA, 1961, 115’ – v.o. sott. it.
Capolavoro intramontabile della commedia americana, dal fascino magico, irresistibile come Audrey Hepburn che, girovagando per le strade di New York fragile e bellissima, è diventata un’icona della storia del cinema.
28 aprile e 1 maggio
West Side Story di Jerome Robbins, Robert Wise. USA, 1961, 152’ – v. it.
Dieci Oscar al musical che ha rivoluzionato il genere, ambientando Romeo e Giulietta tra le gang giovanili della città, protagonista assoluta e spettatrice impotente dell’odio razziale che esplode nelle sue strade. Con la musica straordinaria di Bernstein, tutto, nel film, è canto e movimento travolgente.
2 e 3 maggio
Taxi Driver di Martin Scorsese. USA, 1976, 113’ – v.o. sott. it.
Pilastro del cinema moderno, attraversa il vuoto della jungla urbana con lo sguardo straniato del grandissimo De Niro, incarnazione oscura dell’America post-Vietnam: solitudine e violenza repressa pronta a esplodere.
4 e 5 maggio
La febbre del sabato sera di John Badham . USA, 1977, 118’ – v.o. sott. It.
Sequenze di ballo spettacolari e musica irresistibile dei Bee Gees: ecco il film simbolo degli anni settanta. Dietro l’esplosione sfavillante della nascente cultura disco si cela il malessere della gioventù senza prospettive nello squallore di Brooklyn, tra problemi di integrazione razziale e tensioni familiari.
7 e 8 maggio
Manhattan di Woody Allen. USA, 1979, 96’ – v. it.
Straordinaria e intensa dichiarazione d’amore per la Grande Mela dal maestro del cinema americano contemporaneo, che sovrappone la propria anima all’immagine della città, interiorizzata e sognata al ritmo delle canzoni di Gershwin.
9 e 10 maggio
I guerrieri della notte di Walter Hill. USA, 1979, 92’ – v. it.
Epopea delle bande di New York, coinvolte in una caccia notturna da incubo drogato, tra strade buie, parchi inquietanti, stazioni deserte coperte di graffiti. Cult movie per eccellenza che ha cambiato l’immaginario di artisti, deejay, rapper e graffitari.
11 e 12 maggio
Il principe della città di Sidney Lumet. USA, 1981, 167’ – v.o. sott. it.
Magistrale poliziesco ispirato alla storia vera di un detective della narcotici, deciso a smascherare la corruzione imperante nella polizia: uno spaccato impietoso dell’America corrotta, piena di contraddizioni, insite nella democrazia e nell’amministrazione della giustizia.
15 e 16 maggio
Wall Street di Oliver Stone. USA, 1987, 126’ – v. it.
La New York degli anni Ottanta è il campo di battaglia del capitalismo peggiore, che Oliver Stone mette sotto accusa duramente, smascherando un sistema senza scrupoli e assetato di potere, impersonato magistralmente da Michael Douglas, premiato con l’Oscar.
17 e 19 maggio
King of New York di Abel Ferrara. USA, 1990, 103’ – v. it.
Il maestro del cinema indipendente antihollywoodiano, ci trascina nei bassifondi tra fazioni criminali in lotta, in un film violento e notturno, a metà tra gangster d’azione e thriller sociale, con uno straordinario Christopher Walken.
21 e 22 maggio
L’età dell’innocenza di Martin Scorsese. USA, 1993, 139’ – v. it.
Con una ricostruzione d’ambiente strepitosa, Scorsese analizza l’identità sociale newyorkese, costante nel tempo, scoprendo le stesse logiche tribali dei gangster nel bel mondo conformista di fine Ottocento, dove la violenza è solo psicologica ma non meno micidiale.
23 e 24 maggio
Carlito’s way di Brain De Palma. USA, 1993, 144’ – v. it.
New York ancora teatro dell’epopea gangster, che il grande De Palma racconta virando al noir, per farci aderire emotivamente alla fine di un’epoca e di Carlito, il criminale destinato alla sconfitta e che Al Pacino rende indimenticabile.
25 e 26 maggio
Smoke di Wayne Wang. USA, Germania, 1995, 112’ – v. it.
Esordio alla sceneggiatura del grande cantore di New York, Paul Auster, che incrocia storie di varia umanità in una tabaccheria di Brooklyn: tra elogi del fumo e avventure esistenziali, un microcosmo irresistibile sostenuto da grandi interpretazioni, con un Keitel inarrivabile.
29 e 30 maggio
Si gira a Manhattan di Tom DiCillo. USA, 1995, 90’ – v. it.
Divertente commedia sul mondo del cinema: una troupe strampalata e un regista nevrotico alle prese con le avventure esilaranti e i problemi quotidiani di un set a basso costo per le strade della città, che assomiglia sempre più allo scenario di un sogno.
31 maggio e 1 giugno
Basquiat di Julian Schnabel. USA, 1996, 108’ – v. it.
Il celebre pittore Schnabel racconta la storia di Basquiat: da sconosciuto graffitaro di Brooklyn raggiunse negli anni ’80 il successo internazionale e morì giovanissimo di overdose. Un ritratto d’artista intenso, con un cast notevole – Bowie è Andy Warhol – e la colonna sonora di John Cale.
2 e 4 giugno
Tredici variazioni sul tema di Jill Sprecher. USA, 2001, 95’ – v. it.
In una New York distante e caotica, cinque storie di gente comune, alla ricerca della felicità e alle prese con gli ostacoli posti dal destino. Paure e sentimenti raccontati con una ricchezza di sfumature psicologiche rara nel cinema contemporaneo.
5 e 6 giugno
I marciapiedi di New York di Edward Burns. USA, 2001, 108’ – v. it.
Una commedia brillante che insegue con ritmo documentaristico un girotondo si storie sentimentali attraverso i quartieri della città, vera protagonista del film: dal Queens al Greenwich si incontrano le diverse anime della città e quelle dei protagonisti, alla ricerca dell’amore e del senso della vita.
7 e 8 giugno
La 25a ora di Spike Lee. USA, 2002, 135’ – v. it.
Le ultime ore di libertà di un pusher prima della galera ispirano a Spike Lee uno sguardo intenso e poetico, rivolto come sempre alla sua città: un’elegia di addio e una riflessione sulla fine di un’epoca, attraverso il tempo dilatato dall’attesa, che fa intravedere ogni vita mancata.
9 e 11 giugno
I padroni della notte di James Gray. USA, 2007, 105’ – v. it.
Profondamente newyorkese, James Gray è uno dei migliori registi indipendenti della nuova generazione ed eleva il poliziesco da bassifondi al livello della tragedia classica, incrociando conflitti familiari e scontro polizia-malavita con una riflessione sulla lotta tra bene e male.
12 e 13 giugno
Cloverfield di Matt Reeves. USA, 2008, 85’ – v. it.
Un disaster movie incredibile e coinvolgente che incarna le fobie del nuovo millennio, superando i limiti del film di genere con una tecnica innovativa: le riprese con camera a mano, che trasportano lo spettatore nel bel mezzo della catastrofe che distrugge New York.
14 e 15 giugno
Shame di Steve McQueen. Gran Bretagna, 2011, 101’ – v. it.
Il grande videoartista britannico McQueen osserva con maestria il vuoto pneumatico della metropoli dalle mille possibilità, dove le pulsioni profonde si reiterano senza tregua e limiti, costruendo una prigione senza uscita per la solitudine del protagonista, incarnato dal superbo Brandon di Michael Fassbender.
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