Non escludo il ritorno: trailer e poster del film su Franco Califano
Non escludo il ritorno: il regista e attore romano Stefano Calvagna racconta Franco Califano.
Esce oggi nei cinema Non escludo il ritorno, dramma biografico che racconta il cantautore romano Franco Califano scomparso a marzo dello scorso anno.
Alla regia del film Stefano Calvagna (Il lupo), attore e regista romano nonché amico del “Califfo” che ha anche scritto la sceneggiatura con il supporto degli amici più intimi del cantautore tra cui Gianfranco Butinar che nel film interpreta il “Califfo”, Butinar è un comico e imitatore che è stato confidente del cantautore nei suoi ultimi anni vita.
Il cast del film oltre allo stesso Calvagna include anche Enzo Salvi, Franco Oppini, Nadia Rinaldi, Saverio Vallone, Roberta Scardola e il figlio del regista Niccolò che interpreta il Califfo da bambino.
La trama del film
La storia parla della “terza vita” di Franco Califano: dal suo declino alla rinascita fino alla morte. Esperienze di vita, momenti tragici e di sofferenza superati sempre con leggerezza e caparbietà dal cantautore.
Il Maestro cammina per una spiaggia. Si allontana dai suoi amici più cari per andare a morire lontano, in solitudine. Nel suo cammino di distacco ripercorre i momenti più duri e più belli della sua vita. Rivive attimi di divertimento avvicendati ad istanti di solitudine ed amarezza. Scopriamo il rapporto con se stesso, con gli amici, con il mondo dello spettacolo, con i giornalisti. Rammenta il suo rapporto con i giovani e quella spinta da questi ricevuta per tornare a scrivere e riemergere dall’abisso in cui si era confinato. È durante questa riflessione che il Maestro mostra i lati meno conosciuti del suo animo, attraverso frasi, pensieri ed esperienze. Un lungo eparticolare viaggio che ci fa conoscere un Franco Califano inedito, del quale solo i pochi intimi che lo frequentavano ne conoscevano le sfumature. Un viaggio per dimostrare che le persone possono commettere errori e prendere strade sbagliate ma possono anche trovare la forza di risalire, cercando uno spiraglio di allegria dalle vicende più amare.
A volte non conformarsi alla regola può portare all’allontanamento dalla società che ci circonda, ma è la scelta migliore per rimanere se stessi.
Note di regia
Quello che intendo raccontare con questo film è quella che chiamo la “terza vita” del Maestro Califano. Se consideriamo la prima vita come quella in cui egli conobbe il successo, e la seconda quella in cui lo vide lentamente sgretolarsi, la terza vita è quella in cui lui provò con tutto se stesso a tornare in gioco, sfidando tutto e tutti. Lacosa particolare, per cui valga la pena di realizzare un film per raccontarla, è che proprio in questo periodo il Maestro venne colto dalla malattia che gli impedì di tornare a vivere.
È incredibile come egli abbia vissuto questa sua situazione fisica, basti pensare che tutte le volte che gli chiedevano come stesse, lui rispondeva: “Bene, solo un po’ di raffreddore…”. È stato un uomo che per tante persone ha rappresentato un esempio da seguire nella vita: la ricerca delle cose semplici e la lontananza dai mondi borghesi; la sua costante voglia di stare vicino ai giovani, con i quali si sentiva a suo agio; quella particolare eccentricità che era il suo marchio di fabbrica…
Sono tutti elementi che verranno messi in evidenza in questo film, ma ci sarà ovviamente anche spazio per raccontare come il Maestro sia stato spesso etichettato dalla stampa e dall’opinione pubblica dei tempi recenti in modo falso e ipocrita: conseguenza dell’ignoranza su molti aspetti che interessarono la vita personale e professionale del Califfo. Considero tutto questo come una mia personale dedica a Franco, di cui oltre che fan di vecchia data, sono stato un personale amico. Ho conosciuto che tipo di uomo fosse e che cosa volesse dire per lui “raccontare”: io racconterò la sua persona nella stessa semplicità e nella sincerità in cui lui amava vivere. [Stefano Calvagna]
Io invecchierò solo 5 minuti prima di morire. [Franco Califano]
Intervista a Franco Califano su Rai Due (2003):