Non pensarci: recensione
Non pensarci (Italia, 2007) di Gianni Zanasi; con Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Valerio Mastandrea, Caterina Murino, Dino Abbrescia, Paolo Briguglia, Luciano Scarpa.Non pensiamo neanche noi, sinceramente, che Non pensarci potesse reggere il confronto con altri film in gara nel concorso dell’ultimo Festival di Venezia; però, se fosse stato inserito nella gara, avrebbe fatto una figura
Non pensarci (Italia, 2007) di Gianni Zanasi; con Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Valerio Mastandrea, Caterina Murino, Dino Abbrescia, Paolo Briguglia, Luciano Scarpa.
Non pensiamo neanche noi, sinceramente, che Non pensarci potesse reggere il confronto con altri film in gara nel concorso dell’ultimo Festival di Venezia; però, se fosse stato inserito nella gara, avrebbe fatto una figura migliore dei tre film italiani visti e che hanno deluso le aspettative dei più.
Ricordi a parte, Non pensarci è un buon film. Quella di Gianni Zanasi è una commedia gradevole, scritta bene e diretta con ritmo, garbo ed arguzia. Le vicende del chitarrista fallito e della sua famiglia, con tutte le vicende di fratelli e genitori, non puzza di provinciale, ma resta profondamente italiana senza pesare.
Quando tutti stanno ad attaccarlo, ci si deve rendere conto che il cinema italiano che ha grande distribuzione non è il “solo” cinema italiano. Facciamo un passo indietro tutti e rendiamoci conto che tra documentari (ora come ora, la linfa vitale della nostra criticata cinematografia) e film di autori e registi che sanno il fatto loro, ci può essere la speranza di una rinascita.
Dubitiamo fortemente che il film di Zanasi incasserà molto, ed è un peccato. E’ un peccato perché parla di famiglia, di lavoro, di rapporti umani e di sogni e disillusioni in modo fresco e divertente. Se spesso il cinema italiano viene definito noioso e borghese, Non pensarci è la dimostrazione che si possono fare film che non siano né l’uno né l’altro.
Come nell’ultimo bel film di Virzì, Tutta la vita davanti, Zanasi riesce a raccontare una fetta dell’Italia in modo non pedante e banale, e soprattutto presta cura anche ad una parte fondamentale del film che troppo spesso è lasciata poco curata: la sceneggiatura. Così, gli attori (tutti bravi) si ritrovano in bocca battute credibili e quasi sempre funzionali. Non è affatto poco…
Voto Gabriele: 7