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Nove lune e Mezza: Recensione in Anteprima

Scopri “Nove lune e mezza” trama, trailer e recensioni del film dove Michela Andreozzi fa esordio alla regia in una commedia al femminile sulla maternità.

pubblicato 9 Ottobre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 01:13

Esordire alla regia all’età di 48 anni è già di suo complicato, ma se lo fai in Italia e sei anche donna lo è ancor di più. A provarci con Nove Lune e Mezza è stata Michela Andreozzi, qui anche co-sceneggiatrice e protagonista di una commedia al femminile che guarda alla maternità come diritto da ampliare, donare e non limitare. Tema quanto mai attuale anche al cinema quello della gestazione per altri, con i toni drammatici di Una famiglia di Sebastiano Riso in questo caso fatti scivolare verso la pura commedia all’italiana che si specchia nella contemporaneità.

Protagoniste due sorelle tanto diverse, ovvero Livia e Tina, entrambe quarantenni ma con stili di vita diametralmente opposti. La prima è una bella violoncellista che guarda con orrore all’idea di una gravidanza, tanto da agognare la menopausa, mentre l’altra è una timida vigilessa che da anni prova invano la strada della maternità, che nel suo caso non vuole proprio arrivare. Livia, consigliata dall’amico ginecologo, presta così il proprio utero alla sorella Tina, con le due costrette a tacere il folle piano perché illegale nel Bel Paese e a fingere l’impossibile: nascondere il vero pancione da una parte, ed ostentarne uno finto dall’altra.

I figli sono di chi li cresce e non di chi li fa, sentenzia saggiamente nel finale l’ostetrica di turno, all’interno di un film che rilancia la necessità di una legge che contempli non solo le adozioni per i single e le coppie non sposate ma anche la realtà dell’utero in affitto, in altri Paesi regolamentata. La Andreozzi, che nella vita privata ha giustamente rivendicato il diritto ad essere donna anche senza figli, dipinge i lineamenti di un Paese chiaramente frenato da una legislazione zoppa, che paradossalmente va a punire quei bambini già esistenti che non hanno il diritto ad avere due padri o due madri, per scelta puramente politica. ‘In Italia posso donare un rene a mia sorella ma non l’utero‘, ricorda Tina in ospedale agli increduli genitori una volta venuti a conoscenza del piano delle due figlie, mentre le famiglie rappresentate dalla regista sono tutte sull’orlo di una crisi di nervi, etero o gay che siano. Perchè anche due uomini uniti civilmente e con figli nati da madre surrogata canadese possono litigare, come sottolinea Stefano Fresi, ginecologo che accetta di mettere in gioco la propria carriera per aiutare un’amica disperata, perchè desiderosa di diventare madre.

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Si sorride a più riprese in Nove lune e Mezza, grazie ad un’ironia sincera che va spesso a scontrarsi con esagerazioni di scrittura rese più digeribili dall’esordio in cabina di regia. Il Cupolone domina sullo sfondo un Paese evidentemente frenato dal volere Vaticano, con il fratello dell’egoista Livia e della vittimistica Tina a dir poco macchiettistico nell’estrema rappresentazione di un neocatecumenale con moglie devota e quattro figlie femmine: un Alessandro Tiberi talmente preciso ed ossessionato dalla fede cristiana da riuscire a farsi odiare e insultare persino dai propri genitori. La Andreozzi e i due co-sceneggiatori puntano chiaramente il dito contro una Chiesa ‘colpevole’ di ingerenza, preferendo la via dell’esplicito che si fa ridicolo, mentre pance finte e reali compaiono e scompaiono a proprio (e sfacciato) piacimento in una trama che si trasforma in parodia bondiana tra split screen e svolte finali da telenovela sudamericana.

Al fianco della regista e di Claudia Gerini, sempre più lanciata dopo John Wick 2, Ammore e Malavita e la serie Suburra, un cast di comprimari trainato da Pasquale Petrolo in arte ‘Lillo’, nuovamente separato dal compagno d’avventure Greg e come al suo solito impeccabile maschera comica dai tempi irresistibili e dall’invidiabile mimica. Giorgio Pasotti, osteopata dolce e carismatico, ostenta una clamorosa fisicità ritrovata, mentre Fresi e Massimiliano Vado portano in scena una coppia gay distante dai soliti cliché, perché finalmente litigiosa come qualsiasi coppia etero. Un’opera di cuore, particolarmente scontata e leggera ma attuale nelle tematiche affrontate, anche se a tratti con esagerata superficialità, impreziosita dalle belle musiche di Niccolò Agliardi e dalla voce di Arisa, nuovamente prestatasi al cinema con l’inedito ‘Ho cambiato i piani‘ dopo la candidatura ai Nastri 2017 per il brano portante de La verità, vi spiego, sull’amore.

[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]

Nove lune e Mezza (Ita, comemdia, 2017) di Michela Andreozzi; con Claudia Gerini, Pasquale Petrolo, Giorgio Pasotti, Michela Andreozzi, Stefano Fresi, Claudia Potenza, Alessandro Tiberi, Massimiliano Vado, Nunzia Schiano, Nello Mascia, Paola Tiziana Cruciani, Graziella Marina – uscita giovedì 12 ottobre 2017.