Now You See Me – I maghi del crimine: le recensioni dagli Usa e dall’Italia
Tanta illusione ma poca magia: ecco le critiche di “I Maghi del Crimine”
Allora, avete visto al cinema Now You See Me – I Maghi del Crimine? Vi è piaciuto o vi ha deluso? Dopo aver letto la nostra recensione, guardiamo le critiche Usa e Italiane, rendendoci conto che il film di Louis Leterrier con Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Isla Fisher, Dave Franco, Mélanie Laurent, Morgan Freeman e Michael Caine non ha affatto convinto.
Trevor Johnston – Time Out: Vivace, scintillante, poco coinvolgente.
David Denby – New Yorker: Sciocchezze complicate su quattro maghi professionisti coinvolti in una vendetta dalla trama elaborata.
Scott Foundas – Variety: Questo aspirante Colpo grosso nel mondo della magia è guardabile, anche se arranca senza mai sfruttare appieno il suo potenziale.
Scott Bowles – USA Today: Vanta un cast eccezionale e una trama inconsistente…
Tom Long – Detroit News: In definitiva “Now You See Me” promette più di quello che offre, anche se il cast è sempre divertente da guardare e il ritmo non è in ritardo. La magia c’è per un po’… e poi scompare.
Ignatiy Vishnevetsky – Chicago Sun-Times: Gran parte di ciò che rende “Now You See Me” divertente – in un sgargiante usa e getta – è la sua ridicolaggine sempre crescente.
Richard Corliss – TIME Magazine: il regista Louis Leterrier ha l’energia, ma non la grazia visiva per abbinare le eleganti malefatte dei suoi personaggi.
Joel Arnold – NPR: Trasuda di auto-importanza e non può fare a meno di fare promesse che non può realizzare.
Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: Si può pensare che stia tirando fuori un coniglio da un cappello. Ma è più come un tacchino.
Peter Travers – Rolling Stone: Ci vuole una certa magia nera per prendere il talento di un cast di alto livello e farlo scomparire davanti ai tuoi occhi. Now You See Me fa proprio questo.
Zachary Wigon – Village Voice: Quando funziona come un trucco di magia, diletta nella sua spettacolarità, ma quando la verità viene rivelata la risposta non soddisfa.
Mark Feeney – Boston Globe: Grande, rumoroso e vuoto.
Elizabeth Weitzman – New York Daily News: Volete volti famosi? Flirt? Rapine, emozioni, inseguimenti in auto, esplosioni, conigli coniglietti che scompaiono? Tutto qui, e tutti progettati per distrarci dal vuoto al centro dello show.
William Goss – Film.com: Il tutto è destinato a bruciare vivacemente per un istante prima di svanire dalla memoria senza lasciare traccia.
Moira MacDonald – Seattle Times: “Now You See Me”, nonostante alcuni momenti interessanti, è uno di quei film che si guarda mentre pensi ad altri film che non stai guardando.
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Offre una rinfrescante alternativa al blockbuster catastrofico/fantascientifico ed è godibile e divertente come gli incredibili trucchi messi in scena dai maghi protagonisti. (…) Nonostante un eccessivo amore per i movimenti di camera, il francese Louis Leterrier si dimostra regista di smalto, l’affiato cast è ricco di presenze divistiche (da Mark Ruffalo a Morgan Freeman a Michael Caine) il film risulta intrigante seppur evanescente.
Francesco Alò – Il Messaggero: (…) Troppo ridicolo per essere un convincente thriller e troppo serioso per ridere al fianco di quattro simpatici illusionisti, peraltro invisibili durante il film. (…) Colpo di scena prevedibile dove il trucco si vede lontano un miglio.
Maurizio Porro – Il corriere della sera: Il rapporto tra reale e finto, tra palcoscenico e vita è il primo comandamento dello spettacolo e la scorciatoia più facile per arrivarci è raccontare una grande magia. (…) Pur molestato da un titolo inglese, il divertimento originale è assicurato, gli interrogativi pullulano, il gioco è ironico e i caratteri sono un bel campionario umano e disumano arredato con una psicologia turbata e folk. Un insieme che ha solo bisogno di continuare a superarsi nelle sorprese, anche in saldo, ma il congegno è godibile e gli attori stanno al gioco invitando la platea a fare altrettanto, lasciandosi sedurre dalle attrattive extrasensoriali, cioè gli effetti speciali.
Maurizio Acerbi – il Giornale: (…) Bel thriller che gioca sul fascino dell’occulto ingannando, con l’illusione, anche gli occhi di chi è in sala.
Roberto Escobar – L’espresso: Uno è un mago (alla lettera) con le carte. Un altro ci dà dentro con l’ipnosi. Una terza slaccia catene e apre lucchetti anche sott’acqua. Un quarto sfila portafogli come se piovesse. Ingaggiati da un misterioso supermago, tutti insieme s’apprestano a fare come Robin Hood: rubare ai ricchi finanzieri e dare ai poveri cristi. Una sceneggiatura piena di ambizioni, e ancor più di buchi. Il trucco c’è, e qua e là si vede.
Roberto Nepoti – la Repubblica: Riuniti da un misterioso tipo incappucciato, quattro “maghi” di vario talento (un’artista della fuga, un lettore del pensiero, due illusionisti) danno origine a un gruppo inedito di performer: i Quattro Cavalieri, nuovi Robin Hood che rubano ai ricchi svaligiando banche senza muoversi dal palcoscenico e facendo piovere i soldi sul pubblico del loro spettacolo. Indagano sulla faccenda un detective dell’FBI, un’agente dell’Interpol e un debunker professionista, esperto nello spiegare fenomeni inspiegabili. Quale soggetto potrebbe essere più congeniale al cinema, spettacolo per eccellenza basato sulla sospensione dell’incredulità e abituato a trescare con i maghi fin dai tempi di Georges Méliès? Malgrado il soggetto intrigante e il ricco cast infragenerazionale, tuttavia, il film non riesce a mantenere fino in fondo le promesse dell’intrigante prima parte. Sarà forse perché lo dirige Louis Leterrier, regista proveniente dal blockbuster (L’incredibile Hulk, Scontro tra titani) quindi incline a fare qualche confusione tra “magia” ed effetti speciali.