Home Recensioni Ocean’s 8: Recensione in Anteprima

Ocean’s 8: Recensione in Anteprima

Reboot/Spin-off di Ocean’s Eleven, Ocean’s 8 rilancia la saga negli anni ‘2000 capitanata da George Clooney, qui riportata in vita dalla ‘sorella’ Sandra Bullock. Dal 26 luglio in sala.

pubblicato 20 Luglio 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 18:22

17 anni dopo il primo capitolo, remake della pellicola Colpo grosso del 1960, e undici anni dopo il 3° e ultimo episodio, in casa Warner hanno ben pensato di rilanciare la saga di Ocean con uno spin-off tutto al femminile. Sfida intrigante quanto rischiosa, viste le critiche che hanno travolto le Acchiappafantasmi di Paul Feig, eppure Gary Ross, qui regista e co-sceneggiatore di Ocean’s 8, ha fatto bingo, con 256 milioni di dollari incassati in tutto il mondo e un sequel di fatto già in cantiere.

D’altronde sarebbe stato difficile sbandare dinanzi ad un cast tutto al femminile comprensivo di 5 premi Oscar: Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anne Hathaway, Mindy Kaling, Sarah Paulson, Awkwafina, Rihanna ed Helena Bonham Carter. Otto volti per mettere a segno l’immancabile rapina del secolo, solo apparentemente impossibile. Per riuscirci Debbie Ocean, sorella di quel Daniel “Danny” Ocean nei 3 precedenti capitoli interpretato da George Clooney, ha impiegato cinque anni, otto mesi e 12 giorni del proprio tempo. Il colpo perfetto da portare a termine con una squadra di sole donne, ‘perché gli uomini danno nell’occhio e noi vogliamo passare inosservate‘: la sua storica complice Lou Miller, l’esperta di gioielli Amita, la truffatrice Constance, la ricettatrice Tammy, l’hacker Nine Ball e la stilista Rose. Le 7 criminali dovranno rubare la collana di diamanti da 150 milioni di dollari che la famosa attrice Daphne Kluger porterà al collo nel corso dell’evento più esclusivo dell’anno: il Met Gala.

In piena ‘era #MeToo’, un film come Ocean’s 8 cade letteralmente a fagiuolo, ribadendo la capacità hollywoodiana di far cassa anche con titoli unicamente al femminile. Dimenticato Steven Soderbergh, regista della trilogia degli anni ‘2000 qui limitatosi alla produzione, Ross, chiamato a riprendersi dal flop di Free State of Jones, dirige un film apparentemente lontano dalle sue corde, spaventosamente glamour ma congegnato per piacere anche ad un pubblico maschile. Peccato che colui che ha diretto il primo Hunger Games, qui registamente parlando molto poco ispirato, non sia riuscito a mantenere il ritmo richiesto per l’intera durata dell’operazione, divertente ma non troppo, stuzzicante ma non troppo, mai troppo sorprendente e decisamente troppo semplicistica, nello snocciolare i passaggi di una rapina impensabile ma neanche a dirlo puntualmente concretizzata.

In quanto primo capitolo di una nuova potenziale trilogia, il regista ‘deve’ necessariamente perder tempo nel presentare le sue protagoniste, che sfilano una dopo l’altra davanti agli occhi dello spettatore, ovviamente interessato a ben altro. Leggasi colpo grosso, da illustrare e soprattutto realizzare, ma senza mai sbalordire realmente. Ross, appena 5 film in 20 anni, e la co-sceneggiatrice Olivia Milch giocano con l’auto-parodia hollywoodiana, rappresentata dalla bellissima e vanitosa diva da copertina Anne Hathaway, per poi abbracciare il mondo moda come non si vedeva dai tempi Il Diavolo Veste Prada. Anna Wintour, direttrice storica di Vogue, traina un ricco numero di guest-star, mentre la Bullock, inspiegabilmente somigliante a Michael Jackson, e la splendida Cate Blanchett guidano il gruppone di fascinose ladre verso l’obiettivo finale. Casting portato a termine con il bilancino, ovviamente, avendo coinvolto un’attrice di colore (Mindy Kaling), una popstar (Rihanna), un volto tv in rampa di lancio (Sarah Paulson), una rapper di origini cinesi (Awkwafina) e una colonna del cinema britannico (Helena Bonham Carter).

Ciò che manca, in questo Ocean’s 8, è la tensione, la vivacità, la brillantezza dei dialoghi, il brivido dell’impossibile, lo scontro reale tra protagoniste, un qualsivoglia villain che possa mettere in pericolo l’intera operazione. Nel momento stesso in cui il Met Gala prende vita, Ross si limita allo sfarzo estetico, ai meravigliosi abiti, ai diamanti da rubare, dimenticando di fatto tutti i classici espedienti ‘da rapina’ che hanno segnato il genere nel corso dei decenni passati.

I travestimenti, gli inseguimenti, gli spari, i colpi di scena. Tutto, incredibile ma vero, fila liscio come l’olio, con una meccanicità che non coinvolge, non emoziona, che mai convince appieno. Visto l’enorme qualità a disposizione, con tre dive da Oscar sullo stesso set, era lecito attendersi un reboot più strutturato nelle sue caratterizzazioni e nella sua evoluzione. Consigli per il sequel? Un nuovo Andy García (uomo o donna che sia), perché film di questo tipo necessitano di un adeguato ‘nemico’ da affrontare, battere, umiliare. Un personaggio che non sia un banalissimo ex di cui vendicarsi, possibilmente.

[rating title=”Voto di Federico” value=”5″ layout=”left”]

Ocean’s 8 (Usa, action, 2018) di Gary Ross; con Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anne Hathaway, Mindy Kaling, Sarah Paulson, Awkwafina, Rihanna, Helena Bonham Carter, Dakota Fanning, Charlotte Kirk, Richard Armitage, Olivia Munn, Katie Holmes – uscita giovedì 26 luglio 2018.