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Of Fathers And Sons: trailer del documentario sui bambini del Califfato

Of Fathers and Sons: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul documentario di Talal Derki nei cinema italiani il 24 e 25 settembre 2019.

pubblicato 23 Settembre 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 16:37

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Il 24 e 25 settembre approda nei cinema italiani Of Fathers And Sons – I bambini del califfato, il documentario di Talal Derki candidato all’Oscar e vincitore del Premio della Giuria al Sundance film Festival.

Con il pretesto di essere un fotoreporter solidale con il jihadismo salafita, il regista Talal Derki è autorizzato ad entrare in un villaggio controllato dal Fronte di al-Nusra vicino al fronte della guerra civile siriana e rimane con la famiglia Osama. Il patriarca di famiglia Abu Osama è un fanatico entusiasta che elogioa apertamente gli attacchi dell’11 settembre e nominando i suoi figli come i leader di al-Qaeda e dei talebani. Lavora come cecchino e come estrattore di mine e rimuove i suoi figli da scuola a causa della coeducazioni. I bambini, in particolare il figlio maggiore Osama, diventano sempre più inclini a risse e bullismo.

 

 

La trama ufficiale:

 

Al-Nusra, braccio siriano di Al-Qaeda. Abu Osama combatte il regime credendo fermamente nella legge della Sharia e vive con la sua famiglia, i cui figli sono avviati verso l’estremismo islamico. Talal Derki ha passato due anni fingendo di essere un sostenitore della jihad per seguire da vicino le dinamiche di una padre che educa i propri figli alla guerra, riuscendo a entrare all’interno di un mondo inaccessibile, un orrore a noi quasi sconosciuto e incomprensibile.

 

NOTE DEL REGISTA

 

Dopo il mio film “Return to Homs”, che parlava del giovane ribelle Basit Sarout e dei suoi compagni, volevo approfondire. Volevo penetrare nella psicologia e nelle emozioni di questa guerra, capire cosa ha radicalizzato le persone e cosa le spinge a vivere sotto le rigide regole di uno stato islamico. Nei media, la guerra è spesso descritta come una partita a scacchi e l’Islam è etichettato come malvagio. Se vediamo le immagini della guerra, abbiamo la sensazione che sia un mondo parallelo irreale. In “Of Fathers and Sons”, voglio stabilire una relazione diretta tra i protagonisti e il pubblico. Vorrei portare il mio pubblico con me nel mio viaggio e comunicare con loro attraverso la mia macchina fotografica.

I personaggi principali del mio film sono Abu Osama (45), uno dei fondatori di Al-Nusra, il braccio siriano di Al-Qaeda, e i suoi due figli maggiori Osama (13) e Ayman (12). Vivo con loro da due anni e mezzo e sono entrato a far parte della loro famiglia. Sebbene io sia un ateo, ho pregato con loro ogni giorno e ho vissuto la vita di un buon musulmano per scoprire cosa sta succedendo nel mio paese. Abu Osama non è solo un padre amorevole, ma anche uno specialista in attacchi con autobombe e smaltimento di mine. Crede profondamente in una società islamica secondo le leggi della Shari’ah, il Califfato, e quindi mette anche i suoi figli al suo servizio.

Seguo Osama e Ayman in un campo di addestramento per giovani combattenti e comincio a capire come i bambini sono colpiti, dato che non hanno davvero la possibilità di scegliere liberamente. Chi sono diventato? Dov’è la speranza? Come sarà il futuro? Quali scelte abbiamo? I bambini sono quelli che ci consentono di sperimentare e comprendere emotivamente la complessa tragedia della Siria. Spesso, sono quelli che possono guardare attraverso tutta la follia e, nel loro modo infantile, possono salvare la speranza.

“Of Fathers and Sons” è il mio viaggio personale attraverso un paese devastato e una società travagliata, alla ricerca di risposte alle mie domande disperate sul futuro del mio paese e sul futuro della mia famiglia che ha dovuto fuggire in esilio.