Ore diciotto in punto: il destino stravolto dal cinema indipendente
“Ore diciotto in punto”, cambia il destino dei protagonisti del film indipendente insieme a quello del cinema italiano in crisi.
“Il fato è scritto, ordinato, ma il destino no, non c’è destino senza la volontà degli uomini”
La stessa cosa sembra valere per la volontà degli uomini e le donne che sfidano il fato del cinema italiano e ogni genere di crisi, con l’auto-produzione “indipendente” delle Ore diciotto in punto, scritto e diretto da Giuseppe Gigliorosso in collaborazione con Valentina Gebbia e con i contributi di Anna Fici.
Un titolo ‘puntuale’ come non sembra esserlo il destino dei protagonisti, alle prese con l’orario che è concesso ad ognuno di noi per la vita e compiere l’ultimo viaggio di non ritorno, e imprevisti come l’amore, l’amicizia e le idee, capaci di stravolgere anche il fato.
Una storia senza tempo, che inizia in un polveroso ufficio dalle medesime connotazioni temporali, con la burocrazia che ‘prova a regolamentare’ anche la morte, e l’appuntamento delle diciotto in punto tra Paride (interpretato da Paride Benassai) che ci lavora da più di tremila anni, e il barbone sconfitto Nicola (Salvo Piparo), che ‘non finisce’ come e quando dovrebbe.
Colpa anche dell’amore per Stella (Roberta Murgia), l’amicizia con Duchessa (Valentina Gebbia), la forza delle idee, la gioia di vivere … tutti ‘imprevisti’ capaci di cambiare l’esistenza di tutti.
Una bella storia universale, ambientata in una terra che profuma di Sicilia, come il regista, gli artisti, i professionisti, i tecnici, le maestranze e le location, che si possono esplorare sulla mappa online del sito del film.
Il sito che consente di ascoltare tutti i brani della colonna sonora originale, composta appositamente dal palermitano Francesco Di Fiore, basandosi esclusivamente sulla sceneggiatura, ed eseguita da musicisti del calibro di Giovanni Sollima, l’ensemble palermitano GliArchiEnsemble, la cantante messinese Oriana Civile.
Un film libero e indipendente, realizzato senza contributi pubblici, finanziamenti ministeriali o “padroni”, grazie alla compartecipazione fra l’intero cast artistico e quello tecnico, l’apporto logistico di alcuni sponsor e la generosità di molti futuri spettatori, che hanno acquistato 18cm di pellicola al prezzo di un biglietto del cinema.
Insomma un vero miracolo del cinema italiano in tempo di crisi, passato per il Taormina Film Festival e già premiato in diversi festival italiani, distribuito nelle sale italiane da Mariposa Cinematografica e The Coproducers il 12 giugno 2014.
Note di regia
Credetemi, per me non è semplice trovare le parole giuste per raccontare l’avventura di ORE DICIOTTO IN PUNTO.
“Frullatore”: ecco, la prima parola che mi viene in mente è proprio frullatore. Nel momento in cui è stato battuto il primo ciak e ho sentito quel suono sordo, infatti, ho avuto l’impressione di entrare proprio dentro un frullatore. Da allora in poi, tutto è trascorso a una velocità pazzesca. Spazio e tempo si sono compressi nel mio cervello per poi esplodere e stordirmi per sette mesi. Il tempo giusto delle riprese. Ancora oggi sono convinto di aver girato il film in una sola settimana.
Abbiamo impiegato ben sette mesi di riprese perché ORE DICIOTTO IN PUNTO è un film completamente indipendente, realizzato senza contributi pubblici, senza “padroni”, un film che ha voluto vedere la luce a tutti i costi.
Gli unici produttori del film siamo noi, sono i tecnici e gli attori.
Credo che non esistano film belli o brutti ma film con e senza anima, a prescindere dal budget che si è avuto per produrli. ORE DICIOTTO IN PUNTO è un film sulla vita. Dimostra che si può cambiare, che ognuno di noi può riscrivere la propria esistenza in ogni attimo. E sono certo che si tratti di un film che l’anima ce l’ha.
Giuseppe Gigliorosso
I numeri di ore diciotto in punto
67 i giorni di lavorazione, 7 i mesi impiegati per le riprese, 37 gli attori, 300 le comparse, 55 le location, 131 le scene girate, 3.934 i ciak battuti, 22h 33’ 40” il girato, 1.312 i punti macchina, 2 i direttori della fotografia, 2.902 le sigarette fumate, 5 le automobili di scena, 1 il camper, 4 il giorno e il mese di inizio riprese, 52 le papaline rosse, 6 i cappelli di scena, 3 i pianoforti, 77 the Coproducers, 22 il giorno di fine lavorazione, 10 le teglie di pasta al forno, 60 le lenzuola, 118 le mollette per il bucato, 5361 i caffè, 20 i litri di vino rosso, 8 le giornate di vento, 25 le brandine in una palestra, 2.680 i pasti, 748 i panini, 1 la notte insonne.
Foto | Flickr Courtesy ore diciotto in punto
Foto di scena by Giancarlo Marcocchi – BACKSTAGE foto di Anna fici