Oscar 2013: vincitori mancati e sonore sconfitte
Sconfitte e delusioni degli Oscar 2013
Si sono spenti i mille riflettori che hanno reso il Dolby Theater per una notte la stella più brillante di Hollywood e archiviata anche questa ottantacinquesima edizione degli Oscar (QUI trovate tutti i vincitori), che ricordiamo ha visto l’Argo di Ben Affleck eletto Miglior film (ancora incomprensibile la sua mancata candidatura per la Miglior regia).
Al pari di quando ci si ritrova per qualche minuto fuori da una sala cinematografica a commentare cosa si è visto e soprattutto cosa abbiamo o non abbiamo gradito, eccoci pronti a fare un resoconto sugli Oscar 2013 visti dalla parte dei delusi e dei favoriti battuti sul filo di lana.
In cima alla nostra lista degli sconfitti c’è senza dubbio il Lincoln di Steven Spielberg, sontuoso biopic storico in lizza con ben 12 nomination che hanno fruttato però solo 2 statuette: quella per il Miglior attore a Daniel Day-Lewis (con buona pace della memorabile performance di Hugh Jackman in Les Misèrables) che definire scontata è un eufemismo e una seconda, quella per la Miglior scenografia, che arriva di contro davvero inaspettata di fronte a concorrenti del calibro di Les Misèrables, Lo Hobbit e Anna Karenina.
Alla sonora sconfitta del regista Steven Spielberg, che ricordiamo lo scorso anno non è stato nemmeno candidato per la regia del suo War Horse (candidato a Miglior film), fa da contrappunto il giubilo di Ang Lee Miglior regista per Vita di Pi, il cui stile sembra essere molto gradito all’Academy tanto che questo è il secondo Oscar dopo quello del 2006 ricevuto per I segreti di Brockeback Mountain. Quella di Lee però è una vittoria di misura perchè come Spielberg anche il suo fiilm con ben 11 nomination ha ricevuto “solo” 4 statuette (Miglior regia, fotografia, effetti speciali e colonna sonora).
Mancate purtroppo tutte le nomination dal bellissimo Re della terra selvaggia, speravamo almeno in una statuetta per la sceneggiatura non originale (vittoria andata a Chris Terrio per Argo), ma che un’opera prima di questo spessore abbia ricevuto una nomination al Miglior film e la piccola protagonista Quvenzhané Wallis di appena dieci anni sia stata candidata nella cinquina delle migliori attrici, ci è sembrata già di per sè una vittoria in una cornice come quella degli Academy Awards.
Tra gli altri registi usciti sconfitti dalla cerimonia di premiazione segnaliamo Kathryn Bigelow, per il suo Zero Dark Thirty mancate 4 categorie su 5 (tra cui Miglior film, sceneggiatura originale e attrice protagonista per Jessica Chastain) con l’unica statuetta vinta (Miglior montaggio sonoro) ricevuta ex aequo con Skyfall, chissà forse la mancata nomination alla regia per la Bigelow era un’avvisaglia di questo magrissimo risultato. L’altro deluso della serata è senza dubbio il regista David O. Russell con il suo Lato positivo – Silver Linings Playbook, delle 8 nomination ricevute solo una va a segno, quella a Jennifer Lawrence come Miglior attrice protagonista (vittoria peraltro anticipata dai Golden Globes), evidentemente i quattro premi incassati dal film agli Independent Spirit Awards 2013 alla vigilia della cerimonia non sono stati di buon auspicio.
Anche per Les Misèrables (8 nomination) non è stato il trionfo annunciato, mancato il Miglior film, è arrivata la statuetta annunciata ad Anne Hathaway (Miglior attrice non protagonista) e quelle al Miglior trucco e sonoro, ma secondo noi sono mancate un paio di categorie che meritavano la statuetta visto peraltro il genere di film, parliamo dei Migliori costumi (premiata Anna Karenina) e Migliore scenografia (premiato Lincoln), chiaramente sorvoliamo sulla Miglior canzone originale vista la annunciata e scontata vittoria del brano “Skyfall” di Adele.
Infine sono inoltre mancate: la statuetta postuma per Biancaneve (Mirror Mirror) alla costumista Eiko Yoshioka scomparsa lo scorso anno e quella per la Miglior attrice protagonista ad Emmanuelle Riva che proprio ieri ha compiuto 86 anni; mancato l’Oscar per lo splendido lungometraggio d’animazione Ralph spaccatutto andato invece a Ribelle – The Brave (ma Frankenweenie e Paranorman?) e per il regista Peter Jackson mancate dal suo Lo Hobbit tutte le categorie “tecniche” (miglior trucco, scenografia ed effetti speciali).