Oscar 2014, miglior attrice protagonista: Amy Adams, Cate Blanchett, Sandra Bullock, Judi Dench, Meryl Streep
Il prossimo 2 marzo saranno annunciati i vincitori degli Oscar 2014. Scopri e vota con Cineblog tutti i candidati alla categoria Miglior attrice protagonista.
Ancora un sondaggio e un approfondimento sulle categorie Oscar, in attesa che il prossimo 2 marzo l’Academy annunci i vincitori dei Premi Oscar 2014.
Dopo avervi proposto i candidati per la miglior scenografia, costumi, trucco, fotografia, sonoro, montaggio sonoro, colonna sonora, canzone originale, effetti speciali. sceneggiatura originale, sceneggiatura non originale, montaggio, cortometraggio d’animazione, cortometraggio live-action e attrice non protagonista quest’oggi è il turno delle cinque nominate per la Miglior attrice protagonista.
Oggi ci occupiamo di una delle categorie più ambite, quella per la miglior attrice protagonista che oltre alla favorita della cinquina Cate Blanchett, interprete del Blue Jasmine di Woody Allen, vede in lizza un parterre di concorrenti davvero notevole che include Amy Adams (American Hustle – L’apparenza inganna), Sandra Bullock (Gravity) che tenta il bis e le veterane Judi Dench (Philomena) e Meryl Streep (I segreti di Osage County)
A seguire trovate il sondaggio in cui potete esprimere la vostra preferenza sulla categoria e a seguire un approfondimento sulle attrici candidate.
Amy Adams (American Hustle – L’apparenza inganna)
– Sono 10 le candidature per il film di David O. Russell, di queste 4 sono dedicate alle performance attoriali con nomination al miglior attore/attrice protagonista e non protagonista.
– Amy Adams è alla sua quinta candidatura all’Oscar e alla sua prima nomination come miglior attrice protagonista senza nessuna statuetta vinta. Le altre nomination le ha ricevute per ruoli di supporto in Junebug, Il dubbio, The Fighter e The Master.
– La Adams per il suo ruolo in American Hustle ha già ricevuto un Golden Globe come miglior attrice comedy.
– “No ho mai incontrato un personaggio più affascinante di Christian nei panni di Irving”, dice Amy Adams che interpreta Sydney Prosser. “Ti identifichi con lui, lo vedo da come Sydney cade nella sua rete. Sydney pensa di aver incontrato l’amore della sua vita, non pensa sia un truffatore. Alll’inizio Sydney è una persona che non si ama, e crea un mondo in cui proiettare le proprie fantasie, e costruirsi l’identità che vuole, finché incontra un uomo che apprezza la sua intelligenza. E quando questo le viene portato via, si genera un conflitto. La storia riguarda, tra l’altro, la sua attività di truffatrice, ma in fondo Sydney sta cercando la propria identità”.
Il produttore Jon Gordon afferma che era importante per Russell creare il personaggio di Sydney come una vera controparte di Irving. “Voleva che le donne avessero una presenza potente e intensa nel film, forte come i personaggi maschili”, dice. La Adams a sua volta ha accettato il ruolo di “mente” della situazione. “Non sta manipolando Irving, lo ama e non vuole lasciarlo andare. Non pensa di essere ‘l’altra donna’. Durante le riprese, pensavo, e so che Sydney condivide, che il loro rapporto fosse autentico. In questo senso Sydney sta influenzando e manipolando Ritchie. E’ questo il suo vero inganno.”
Cate Blanchett (Blue Jasmine)
– Il film diretto da Woody Allen ha collezionato un totale di 3 nomination: miglior attrice protagonista, attrice non protagonista e sceneggiatura originale.
– Cate Blanchett è alla sua quinta candidatura all’Oscar con altre due nomination come miglior attrice protagonista (Elizabeth e il sequel Elizabeth: The Golden Age), altre due come attrice non protagonista (Diario di uno scandalo, Io non sono qui) e una statuetta vinta per il biopic The Aviator (miglior attrice non protagonista nel ruolo di Katherine Hepburn).
– La Blanchett per il suo ruolo in Blue Jasmine ha gia ricevuto un Golden Globe e un BAFTA come miglior attrice comedy.
– Jasmine, il cui vero nome è Jeanette, ha scelto questo soprannome più ‘poetico’ da quando Hal è entrato nella sua vita. “E’ stata più che altro una scelta teatrale”, dice la Blanchett, “ed il fatto che non si sia fatta chiamare Scarlett o qualche altro nome completamente differente, la dice lunga sul fatto che lei cammini sempre in maniera parallela alla verità. Piccole fantasie come questa, prese singolarmente sono innocue, ma più le si utilizzano, più sono la dimostrazione del volersi allontanare dalla realtà”. La Blanchett continua: “Tutto ciò porta alla domanda: ‘Jasmine è predisposta ad essere una fantasista, o sono le circostanze che la portano ad essere una fantasista? ’Esistono delle personalità più fragili, che non si sanno imporre nella vita reale; e Jasmine probabilmente è tra queste”.
Sandra Bullock (Gravity)
– Sono 6 in totale le candidature collezionate dal film di Alfonso Cuaron, di queste una assegnata a Sandra Bullock per la recitazione. La Bullock recita in solitaria con il supporto di George Clooney, unico altro attore su schermo in un ruolo marginale.
– Sandra Bullock colleziona la sua seconda candidatura all’Oscar dopo quella del 2009 ricevuta per il biopic sportivo The Blind Side che gli è valsa una statuetta per la miglior attrice protagonista.
– Nel film la Bullock è la dottoressa Ryan Stone alla sua prima missione a bordo dello shuttle con l’astronauta veterano Matt Kovalsky (Clooney). Ma quella che sembrava una normale passeggiata nello spazio si trasforma in una catastrofe e lo shuttle viene distrutto, lasciando Stone e Kowalsky completamente soli, senza contatto con la base e alla deriva nell’oscurità.
– Oltre ai vari premi Oscar, Golden Globe e SAG, la Bullock ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti e candidature per il suo lavoro d’attrice, tra i quali due Blockbuster Entertainment Awards, quattro MTV Movie Awards, un American Comedy Award, dieci Teen Choice Awards, e quattro People’s Choice Awards come attrice più amata dal pubblico.
Judi Dench (Philomena)
– Sono 4 in totale le candidature all’Oscar assegnate al film di Stephen Frears: miglior film, attrice protagonista, sceneggiatura non originale e colonna sonora.
– Judi Dench è alla sua settima candidatura all’Oscar con ulteriori 5 nomination per La mia regina (protagonista), Chocolat (non protagonista), Iris (protagonista), Lady Henderson presenta (protagonista) e Diario di uno scandalo (protagonista) e una statuetta vinta nel 1998 per il ruolo della Regina Elisabetta in Shakespeare in Love (miglior attrice protagonista),
– La Dench è nota al grande pubblico per aver interpretato il ruolo di M, il capo di James Bond e dell’MI6, in Skyfall di Sam Mendes, Quantum of solace di Marc Forster, Casino Royale e Goldeneye di Martin Campbell, Il domani non muore mai di Roger Spottiswoode, Il mondo non basta di Michael Apted e La morte può attendere di Lee Tamahori.
– Judi Dench: “Avevo lavorato con Billy Connolly per La mia regina , e Steve Coogan e Billy in un certo senso si somigliano molto. Entrambi sono grandi attori comici che si impegnano moltissimo quando devono interpretare dei ruoli drammatici, diversi da quelli a cui sono abituati. Ovviamente tra un ciak e l’altro ti fanno morire dalle risate. Più è tesa l’atmosfera, meglio è. Forse, se avessimo girato una commedia, tra un ciak e l’altro avremmo pianto! Steve è un fantastico imitatore; nell’auto che ci portava sul set si divertiva ad imitare delle persone famose“.
Meryl Streep (I segreti di Osage County)
– Sono 2 in totale le candidature assegnate alla dark-comedy di John Wells ed entrambe riguardano le performance attoriali con nomination per la miglior attrice protagonista a Meryl Streep e non protagonista a Julia Roberts.
– Questa per Meryl Streep è la diciottesima candidatura all’Oscar con 3 statuette vinte come miglior attrice protagonista per Kramer contro Kramer, La scelta di Sophie e The Iron Lady.
– Il regista John Wells parla della scena della cena: “in effetti, uno dei momenti più memorabili della sceneggiatura è la scena di una cena, descritta in diciannove pagine, che si svolge attorno a un tavolo a cui siedono tutti i membri della famiglia. Ognuno di noi era ansioso all’idea di girarla perché di fatto saremmo stati tutti lì a guardare lo stesso pollo per un lungo periodo di tempo. E invece, grazie al fatto che l’avevamo provata molto bene, è diventato un vero e proprio gioco ricrearla. E avendola girata in un ambiente reale non c’era quella sensazione un po’ “ingessata” che dà un teatro di posa e gli attori si sono sentiti a loro agio, come se fossero realmente a una cena. Il ritmo aveva un vero sapore familiare, come quello generato da persone che si conoscono da sempre, che hanno vissuto insieme molte cose, eventi che fanno serbare rancore o che danno profonda gioia, persone che condividono la memoria e i ricordi. E tutto questo si sente. Tutti quelli che hanno girato la scena avevano l’impressione di essere già stati a una cena così, non esattamente quella cena, ma a uno di quei ritrovi che hanno lo scopo di celebrare la vita di una persona che se n’è appena andata e si trasformano in qualcosa di completamente diverso rispetto a quanto ti eri immaginato”.