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Oscar 2015, miglior documentario: Citizenfour, Alla ricerca di Vivian Maier, Last Days in Vietnam, Il sale della terra, Virunga

Il prossimo 22 febbraio saranno annunciati i vincitori degli Oscar 2015. Scopri e vota con Blogo tutti i candidati alla categoria miglior documentario.

pubblicato 16 Febbraio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 18:04

La Notte degli Oscar si avvicina e in attesa che il prossimo 22 febbraio l’Academy annunci i vincitori dei Premi Oscar 2015, vi proponiamo un nuovo sondaggio sulle categorie in lizza.

Dopo avervi proposto i candidati per scenografia, costumi, trucco, sonoro, montaggio sonoro, fotografia, colonna sonora, canzone originaleeffetti speciali, sceneggiatura non originale, sceneggiatura originale, corto live-actioncorto documentario, corto d’animazione, montaggio, attore non protagonista, attrice non protagonista, attore protagonista e attrice protagonista è il turno dei cinque film nominati nella categoria miglior documentario.

Quest’anno in lizza per il miglior “doc” dell’anno troviamo Citizenfour, Alla ricerca di Vivian Maier, Last Days in Vietnam, Il sale della terra e Virunga.

A seguire trovate il sondaggio in cui potete esprimere la vostra preferenza sulla categoria e a seguire video e info sui documentari candidati.

Citizenfour di Laura Poitras

Citizenfour è un vero e proprio thriller in tempo reale, che si snoda di minuto in minuto dando al pubblico un accesso senza precedenti agli incontri tra la regista Laura Poitras e il giornalista Glenn Greenwald con Edward Snowden a Hong Kong, quando quest’ultimo consegnerà i documenti classificati che forniranno la prova di indiscriminate e illegali invasioni della privacy da parte della National Security Agency (NSA).

La Poitras aveva già lavorato su un film sulla sorveglianza di massa per due anni quando Snowden la contattò, si rivolse a lei perché sapeva che era da tempo un obiettivo della sorveglianza del governo e aveva rifiutato di farsi intimidire. Quando Snowden ha rivelato che era un analista di alto livello intenzionato ad esporre la massiccia sorveglianza sugli americani da parte della NSA, Poitras lo convinse a partecipare al suo film.

Citizenfour segue Poitras, Greenwald e Snowden nel tentativo di gestire la tempesta mediatica che infuria fuori, costretti a prendere decisioni rapide che avranno un impatto sulla loro vita e su tutti coloro che li circondano.

Citizenfour non solo mostra i pericoli della sorveglianza governativa, ma li mostra nella loro applicazione pratica. Dopo aver visto il film non penserete più allo stesso modo al vostro telefono, e-mail, carta di credito, browser web o profilo, mai più.

– La regista Laura Poitras, alla sua seconda nomination all’Oscar dopo quella ricevuta nel 2007 per il documentario P.O.V., ha già ricevuto per Citizenfour un BAFTA al miglior documentario cinematografico.

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Alla ricerca di Vivian Maier di John Maloof e Charlie Siskel

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Alla ricerca di Vivian Maier realizzato da John Maloof e Charlie Siskel racconta la celebre street photographer americana e le sue opere.

Vivian Dorothea Maier (1926 – 2009) è stata una street photographer americana nata a New York e che ha trascorso gran parte della sua infanzia in Francia. Dopo il ritorno negli Stati Uniti ha lavorato per circa 40 anni come tata a Chicago, Illinois. In quegli anni ha scattato più di 100.000 fotografie, soprattutto di persone e paesaggi urbani a Chicago, anche se ha viaggiato e fotografato in tutto il mondo.

Le sue fotografie sono rimaste inedite e per lo più non sviluppate fino a quando nel 2007 non sono stata scoperte da John Maloof, storico locale di Chicago e collezionista. Dopo la morte della Maier, il suo lavoro ha cominciato a ricevere il plauso della critica

In Alla ricerca di Vivan Maier John Maloof ha fatto squadra con il produttore Charlie Siskel per scoprire il mistero legato a questo incredibile talento. Seguendo gli indizi i due filmmakers hanno tracciato la storia della Maier attraverso New York, la Francia e Chicago. La Maier era una vagabonda incallita e fotografa autodidatta che usava una reflex a doppia lente Rolleiflex con una straordinaria capacità di avvicinarsi a persone di tutti i ceti sociali.

Maloof ha incontrato persone che conoscevano Vivian per scoprire nuove questioni circa la sua vita e il suo lavoro. Le famiglie che l’hanno assunta come baby sitter hanno ricordi che alludono ad suo lato oscuro, ma indipendentemente da ciò è davvero una meraviglia vedere il mondo attraverso gli occhi di Vivian Maier.

– I filmmakers John Maloof e Charlie Siskel sono alla loro prima candidatura all’Oscar.

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Last Days in Vietnam di Rory Kennedy

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Durante gli ultimi caotici giorni della guerra del Vietnam, l’esercito vietnamita del nord si chiude su Saigon mentre la resistenza sudvietnamita si sbriciola. Gli Stati Uniti hanno solo un piccolo gruppo di diplomatici e operatori militari ancora nel paese. Quando la vittoria comunista diventa inevitabile e gli Stati Uniti preparano il ritiro, alcuni americani cominciano a considerare certa la reclusione e la possibile morte dei loro alleati del Vietnam del Sud, di colleghi e amici.

Nel frattempo, la prospettiva di una evacuazione ufficiale dei sudvietnamiti  viene ritardata dallo stallo del Congresso e un’inspiegabilmente ottimista ambasciatore americano. Con l’inesorabile ticchettio dell’orologio e la città sotto attacco un gruppo di eroici americani prendono la situazione in mano impegnandosi in operazioni non autorizzate e spesso improvvisate in un disperato tentativo di salvare quante più vite sudvietnamite possibile.

– La regista Rory Kennedy è alla sua prima candidatura all’Oscar.

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Il sale della terra di Juliano Ribeiro Salgado e Wim Wenders

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Il regista Wim Wenders narra l’universo poetico e creativo di un artista del nostro tempo, il fotografo Sebastia?o Salgado. Da quarant’anni Salgado attraversa i continenti sulle tracce di un’umanita? in pieno cambiamento. Dopo aver testimoniato alcuni tra i fatti piu? sconvolgenti dellanostra storia contemporanea, conflitti internazionali, carestie, migrazioni di massa, si lancia adesso alla scoperta di territori inesplorati e grandiosi, per incontrare la fauna e la flora selvagge in un grande progetto fotografico, omaggio alla bellezza del pianeta che abitiamo. La sua vita e il suo lavoro ci vengono rivelati dallo sguardo del figlio Juliano Ribeiro Salgado, che l’ha accompagnato nei suoi ultimi viaggi, e da quello di Wenders, fotografo egli stesso.

Wenders parla del film:

Da subito ci e? sembrato essenziale tenere in considerazione il fatto che i Salgado hanno un’altra vita accanto alla fotografia: il loro impegno a favore dell’ecologia. Sapevo che era necessario raccontare due storie parallele. Si puo? dire che l’opera di rimboschimento che hanno messo in atto in Brasile e i risultati quasi miracolosi che hanno ottenuto, siano una specie di “happy end” per Sebastia?o, dopo tutta la disperazione di cui e? stato testimone e la depressione in cui e? precipitato al ritorno dall’ultimo viaggio in Rwanda. Salgado non ha soltanto consacrato Genesi, la sua ultima monumentale opera, alla natura, ma e? proprio la natura ad avergli permesso non perdere la sua fede nell’uomo.

– Wim Wenders è alla sua terza nomination all’Oscar per il miglior documentario dopo quelle ricevute nel 2000 per Buena Vista Social Club e nel 2012 per Pina.

Virunga di Orlando von Einsiedel

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In una potente combinazione di giornalismo investigativo e documentario naturalistico, Virunga è l’incredibile storia vera di un gruppo di persone coraggiose che rischiano la vita per costruire un futuro migliore in una parte dell’Africa e del mondo dimenticato e per mostrare alcune delle realtà della vita in Congo.

Nelle profondità delle foreste del Congo orientale si trova il Parco Nazionale Virunga, uno dei luoghi più ricchi di biodiversità sulla Terra e sede degli ultimi gorilla di montagna rimasti del pianeta. In questo selvaggio, ma incantato ambiente, una piccola e combattiva squadra di Park Rangers, tra cui un ex bambino soldato diventato ranger, un custode di gorilla orfani e un ambientalista, si dedicano a proteggere questo patrimonio mondiale dell’UNESCO da milizie armate, bracconieri e forze occulte che lottano per controllare le ricche risorse naturali del Congo. Quando il gruppo ribelle M23 di recente formazione dichiara guerra, un nuovo conflitto minaccia la vita e la stabilità di tutto quello per la cui protezione tutti hanno lavorato così duramente.

– Il regista Orlando von Einsiedel è alla sua prima candidatura all’Oscar.

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