Oscar 2020, le nomination: boom Netflix, doppietta Scarlett Johansson, gli esclusi
Immancabile John Williams, snobbato Robert De Niro, ritorna Tom Hanks.
Scarlett Johansson, per sempre snobbata, strappa le sue prime due candidature agli Oscar in una volta sola, con Marriage Story e JoJo Rabbit, mentre Leonardo DiCaprio arriva alla sua sesta nomination recitativa grazie a Once Upon a Time …in Hollywood. Ma sarà dura, se non impossibile, battere Joaquin Phoenix, alla sua quarta nomination, con Adam Driver alla sua seconda candidatura e Antonio Banderas alla prima assoluta, così come Jonathan Pryce. Tra i non protagonisti, Anthony Hopkins ha strappato la quinta nomination, Brad Pitt la quarta, Al Pacino la nona, Joe Pesci la terza e Tom Hanks, dopo 19 anni d’attesa, la sesta. Saoirse Ronan è invece arrivata a quota 4, come Renée Zellweger e Kathy Bates, mentre Charlize Theron è alla sua terza, come Laura Dern. Prima candidatura in assoluto per Florence Pugh, così come per Rian Johnson grazie allo script di Knives Out.
Tra i registi, Martin Scorsese ha raggiunto la sua tredicesima nomination, mentre Quentin Tarantino la settima. Da segnalare anche la 22esima candidatura di Randy Newman, la quindicesima di suo cugino Thomas Newman (mai vincitore), l’undicesima di Alexandre Desplat e soprattutto la 52esima dell’immortale John Williams.
Tra i grandi esclusi spicca Robert De Niro tra gli attori di The Irishman, anche se potrebbe vincere l’Oscar in quanto produttore del film di Scorsese, così come Greta Gerwig tra le registe, candidata solo per il miglior adattamento non originale con Piccole Donne. Nessuna candidatura per Uncut Gems, una sola per The Lighthouse, Ad Astra e Richard Jewell. Fuori a sorpresa Frozen 2, sequel dagli incassi record bruciato da due titoli animati Netflix come Klaus e I Lost my Body, con Taika Waititi candidato per lo script non originale e in quanto produttore di JoJo Rabbit ma non per la regia, a differenza dei DGA dove aveva conquistato l’ambito slot. Fuori anche Jennifer Lopez tra le attrici non protagoniste, data per scontata alla vigilia, così come Jamie Foxx per Just Mercy, Lupita Nyong’o per Us e Taron Egerton per Rocketman. Puntualmente, c’è già chi grida “Oscar so White“, con 19 attori ‘bianchi’ su 20. Solo Cynthia Erivo con Harriet, alla sua prima candidatura, è di colore. Fuori anche Awkwafina, prima attrice asiatica in trionfo ai Golden Globe, e Beyonce, snobbata con il brano “Spirit” per The Lion King.
Tre nomination per Sam Mendes con 1917, mentre l’acclamato The Farewell è stato completamente ignorato, dopo le due candidature ai Golden Globe, uno dei quali vinto. Parasite è diventato l’undicesimo film in lingua straniera ad essere nominato per la categoria maggiore, e solo il sesto ad essere nominato sia per il miglior film che per il miglior film internazionale. Prima di lui solo Roma (2019), Z – L’orgia del potere (1969), La vita è bella (1998), La tigre e il Dragone (2000) e Amour (2012).
Da segnalare l’impresa della 25enne Ronan, arrivata a quattro nomination. Si tratta della seconda di sempre, tra attori e attrici, a raggiungere simile cifra in così poco tempo. Meglio di lei, ma per soli 4 mesi, Jennifer Lawrence, quando agguantò il record nel 2015, con Joy. Saoirse era stata candidata ad appena 13 anni con Espiazione, per poi ripetersi con Brooklyn e Lady Bird.
Gli Oscar 2020 si terranno il 9 febbraio al Dolby Theatre.