Outlander, L’ultimo vichingo – La recensione in anteprima
Outlander, L’ultimo vichingo (Outlander) di Howard McCain. Con James Caviezel, Sophia Myles, Jack Huston, Ron Perlman, John HurtAnno del Signore 709. Nella Norvegia dei Vichinghi una scia di fuoco solca il cielo e precipita tra i fiordi. La nave aveva perso la rotta a causa di due mostri provenienti da un remoto pianeta, noti come
Outlander, L’ultimo vichingo (Outlander) di Howard McCain. Con James Caviezel, Sophia Myles, Jack Huston, Ron Perlman, John Hurt
Anno del Signore 709. Nella Norvegia dei Vichinghi una scia di fuoco solca il cielo e precipita tra i fiordi. La nave aveva perso la rotta a causa di due mostri provenienti da un remoto pianeta, noti come Moorwen. Sulla nave c’è il soldato Kainan che, sopravvissuto all’impatto, si lancia alla caccia dell’essere. Kainan verrà a contatto con la gente di un villaggio vichingo con cui sarà difficile allacciare i primi rapporti e spiegare da dove arriva. Kainan può però contare sulla sua tecnologia avanzata e, conquistata la loro fiducia, sulla conoscenza dei luoghi dei vichinghi. La lotta contro il mostro sarà dura e molti non ne vedranno la fine.
Outlander entra di diritto in un ristretto numero di film che sono stati eletti a culto dal popolo della rete ancor prima che fossero distribuiti. Il capostipite di questa categoria è ovviamente il celebre Donnie Darko di Richard Kelly, ma si potrebbe stilarne una lista interessate. Il fascino di Outlander sta nella commistione di due generi molto amati dal cyberspazio, si tratta infatti di un film fantasy con una forte venatura di fantascienza. Non è certo la prima volta che succede, ma la febbre per Outlander è cresciuta proporzionalmente con il ritardo con cui è stato distribuito, in patria e all’estero. Purtroppo, dobbiamo ammettere, l’attesa non è stata poi ripagata con il cult movie che tutti si aspettavano, sebbene Outlander abbia tutte le carte in regola per essere amato dagli appassionati del genere, ma rimane comunque un b-movie di buona fattura. La storia narrata dal film ricalca con sorprendetemente quella di un altro film cult, ma di ben altra caratura, firmato da Sam Raimi, ovvero L’armata delle tenebre. Del seguito (ipotetico) de La Casa 2, il film di McCain possiede la linea narrativa (l’eroe che da un altro tempo viene proiettato nel medioevo fantasy e sconfigge il male grazie alla sua conoscenza della tecnologia) ma non la grande carica di ironia di cui è intrisa l’opera di Raimi.
Il difetto principale di Outlander sta proprio nel suo prendersi troppo sul serio. Nel tentativo di aderire completamente ai canoni dei genere, sia fantasy che fantascientifico, utilizzandone a piene mani figure retoriche, topos narrativi e personaggi chiave, ma senza mai osare ad uscire dai cliché. Ciò non significa necessariamente che si tratti di un film banale, ma non possiede quel pizzico di audacia che lo avrebbe realmente trasformato in un film di culto.
Rimanendo all’interno di una cinematografia prettamente di genere (cosa che non è un elemento di spregio), Outlander possiede anche molti lati positivi. Prendete per esempio In the Name of the King di Uwe Boll, tutto quello che c’era di sbagliato lì invece nel film di Mc Cain invece funziona a dovere. Gli effetti speciali sono di buon livello, il ritmo è serrato, l’azione è frenetica e i personaggi (nei limiti del genere) sono credibili. Non per nulla il regista Howard McCain ebbe l’idea di Outlander nel lontano 1992, traendo lo spunto da un articolo dedicato al celebre poema epico Beowulf. Il completamento del suo progetto è stato possibile solo agli effetti speciali della Weta, tanto che lo stile alla Peter Jackson è decisamente evidente.
Outlander esce nei cinema il 3 luglio
Voto Carlo 6,5