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PA-RA-DA: recensione in anteprima

PA-RA-DA (Italia / Francia / Romania, 2008) di Marco Pontecorvo; con Jalil Lespert, Evita Ciri, Gabi Rauta, Patrice Juiff, Daniele Formica.Il giovane franco-algerino Miloud Oukili arriva a Bucarest nel 1992. Da tre anni è caduta la dittatura di Ceausescu, e una delle eredità di quella dittatura si presenta subito davanti a Miloud: la città è

15 Settembre 2008 18:44

PA-RA-DAPA-RA-DA (Italia / Francia / Romania, 2008) di Marco Pontecorvo; con Jalil Lespert, Evita Ciri, Gabi Rauta, Patrice Juiff, Daniele Formica.

Il giovane franco-algerino Miloud Oukili arriva a Bucarest nel 1992. Da tre anni è caduta la dittatura di Ceausescu, e una delle eredità di quella dittatura si presenta subito davanti a Miloud: la città è piena di bambini e ragazzini “vagabondi”, costretti a vivere tra droga, pedofilia e prostituzione, in condizioni igieniche terribili nel sottosuolo di Bucarest.

Il ragazzo inizierà a dare una mano ad alcuni amici che mandano avanti un’associazione umanitaria in favore di questi “boskettari”, e alla fine, dopo essersi duramente guadagnato la fiducia dei ragazzini, fonderà la sua compagnia chiamata Parada… Da questa storia vera Marco Pontecorvo (dopo Uberto Pasolini, un altro italiano parente di un regista celebre, in questo caso del mitico Gillo) trae il suo primo lungometraggio.

Secondo alcuni un film commovente, secondo alcuni catechistico. PA-RA-DA punta di certo soprattutto sul lato emotivo dello spettatore, trattando in primis la storia e gli sforzi costanti che Miloud ha fatto per sostenere la sua causa fino alla fine: ma non credo che bisogna fargliene una colpa. Il centro è colpito: PA-RA-DA risulta almeno un film di certo toccante.

Ed è ben sceneggiato, con una buona emotività e una certa durezza che sono sempre in crescendo. Il finale sembrerà forse lacrimevole, ma, nonostante debba finire in un certo modo perché di storia vera si tratta, ha una sua forza. Ovviamente Pontecorvo non dimentica la lezione del realismo sociale, e il suo ritratto di questi bambini abbandonati a sé stessi è sincero e verosimile nella sua crudezza.

Interpretato benissimo dal francese Jalil Lespert e ben musicato da Andrea Guerra, PA-RA-DA ha tra l’altro proprio nella naturalissime interpretazioni dei ragazzini una notevole carta da giocarsi. La ragazzina che resta incinta, nel suo dolore e nella sua rabbia, non si scorda facilmente.

Voto Gabriele: 7

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