Pazza Idea – Xenia: Recensione in Anteprima
Due fratelli alla disperata ricerca di un padre fuggitivo, attraverso la dilaniata Grecia di oggi. Cantando Patty Pravo
Presentato al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, Xenia di Panos H. Koutras uscirà a fine agosto nei cinema italiani grazie alle Officine Ubu con un titolo che ha il merito di mettere immediatamente in chiaro il ‘nome’ della reale protagonista. Pazza Idea, ovvero Patty Pravo, qui musa ispiratrice e Dea dei protagonisti, nonché fisicamente presente all’interno stesso del film attraverso un breve cameo finale.
Una pellicola quasi ‘omerica’ quella costruita da Koutras, regista greco gay dichiarato che ha così voluto voltare pagina ed abbandonare definitivamente la propria gioventù, un passato mai del tutto dimenticato che lo vide adolescente ribelle, sfacciato e coraggioso, come il suo giovane 15enne protagonista, Dany, albanese di madre ma greco di padre che abbandona Creta con l’intento di scovare al fianco del fratello maggiore quel papà fuggito quando i due erano poco più che bimbi. Stranieri nel proprio Paese, morso dalla crisi economica degli ultimi anni e politicamente esplosivo a causa dell’avanzare dell’estrema destra, i due ragazzi affronteranno un viaggio verso Salonicco con l’intenzione di ritrovare non solo il proprio vero genitore, bensì principalmente se stessi, maturando una volta per tutte e guardando al futuro, che nel loro caso farà anche rima con Greek Star, talent show musicale greco.
Odysseas, il nome del fratello più grande, è un bravo ragazzo che raramente sorride alla vita, più maturo dei propri 18 anni e incapace di gestire un fratello che è esattamente l’opposto. Colorato, eccessivo, palesemente omosessuale, ossessionato dai dolci, dai chupa chupa e dallo zucchero, senza freni quando perde le staffe, disinibito e pronto a tutto per vedere il propro fratellone diventare una star. Visione per anni cullata dalla madre morta, semplicemente ossessionata da una cantante italiana diventata leggenda negli anni ’60. La Pravo, per l’appunto, che accompagna l’intera pellicola grazie ad alcune delle sue più celebri ed amate canzoni, intervallate da una travolgente scena in salsa Raffaella Carrà con Rumore. Parliamo di mitologici pezzi come La Bambola, Sentimento e soprattutto Tutt’al Più. Assente, paradossalmente, proprio quella Pazza Idea che presta il proprio titolo al film.
Eppure titolo più indovinato non ci poteva essere per l’opera di Koutras, che spazia tra esagerazioni macchiettistiche e momenti onirici legati al protagonista 15enne, che vede conigli giganti, immagina oggetti mastodontici e immensi petti villosi. Una serie di pazzie non indifferenti, per l’appunto, che lo costringono ad ‘attaccarsi’ alla realtà tramite la fotocamera del telefonino. Che non mente e non può mentire. Il colorato road movie ideato dal regista non fa altro che plasmare il dimenticato amore dei due fratelli, cresciuti lontani eppure mai così vicini, proprio ora che sono soli al mondo. Greci di padre, nati a Creta eppure visti come stranieri perché albanesi di madre e senza il riconoscimento paterno. Apolidi marchiati quasi con disprezzo in quella Grecia che in tempi antichi era sinonimo di ospitalità, eppure ora costretta a dover gestire estremisti che prendono sempre più piede all’interno del Paese, vedi i neonazisti di Alba Dorata. Persino Atene, Capitale che il mondo intero crede moderna e civile, deve sottostare alle violenze notturne da parte di incappucciati che attaccano immigrati, stranieri, transessuali e ovviamente omosessuali, grazie anche alla disastrosa crisi economica che morde le caviglie e toglie il fiato. Xenia come Xenios Zeus (ospitale Zeus) ma anche come il nome dato ad una catena di hotel di lusso che alla fine degli anni ’50 invasero il Paese, all’epoca travolto dal boom economico. Hotel a 5 stelle ora abbandonati nel 90% dei casi, ma che diverranno ‘casa’ per i due giovani protagonisti braccati dalla polizia.
Tutto questo ‘cullato’ dalle musiche e dalle canzoni ‘pop’ che Koutras aveva già inserito all’interno della sceneggiatura. Da fan della Pravo il regista ha così voluto omaggiarla, dando vita ad una sorta di beatificazione cinematografica di un’immensa artista, idolo del protagonista in quanto icona dell’adorata madre, tanto da vederla non tanto come una cantante quanto come una santa dai poteri benefici. Mitologia e tragedia greca vanno così a mischiarsi con una cinematografia queer a tratti surreale e almodovariana, strappando risate, rari momenti di commozione ed altri di concreto scetticismo, causa sconclusionata messa in scena.
Osando persino troppo in alcuni frangenti, l’imperfetto, prolisso ma ambizioso Koutras ha preso il drammatico realismo greco di questi ultimi anni per poi farlo incontrare ad un ‘suo’ mondo fantastico, fatto di boschi incantati e conigli di pezza che prendono vita, dando risalto all’io traumatizzato del 15enne Dany, rabbioso perché abbandonato, immaturo perché troppo frettolosamente costretto a crescere, seminando personaggi lungo la strada dei due protagonisti per poi abbandonarli al proprio destino. Trovato il padre o presunto tale, il giovanissimo Kostas Nikouli e il più grande Nikos Gelia, entrambi debuttanti scovati dopo mesi e mesi di provini, eviteranno di sbandierare risposte finali che il più attento spettatore ovviamente attende, limitandosi a ritrovarsi in quanto fratelli.
Mezzi albanesi e mezzi greci. Sia montagna che mare. Stranieri nella propria Terra ma in grado di poter trovare una casa ovunque, che sia Grecia o Albania. Al termine di una sfiancante ‘caccia’ all’uomo durata anni, di dolore, domande taciute e lacrime trattenute. Per poi voltare finalmente pagina. Perché …
‘Tutt’al piu’
ti trovero’
insieme a quella che
ha preso il posto mio.
E allora
e allora
e allora me ne andro’
Voto di Federico: 6.5
Pazza Idea (Xenia, Grecia, 2014, drammatico); di Panos H. Koutras; con Kostas Nikouli, Nikos Gelia, Aggelos Papadimitriou, Romanna Lobats, Marissa Triandafyllidou, Yannis Stankoglou, Patty Pravo – uscita giovedì 28 agosto 2014.