Philip Seymour Hoffman compie 46 anni: da Boogie Nights a The Master, i nostri auguri in 5 film
Ripercorriamo la filmografia del Premio Oscar per Truman Capote – A sangue freddo: dagli esordi alla Nomination per The Master.
A vederlo nella vita di tutti i giorni Philip Seymour Hoffman, col suo fisico corpulento e la pelle lattiginosa, sembra uno di quei turisti americani che durante l’estate arrancano tutti arrossati per le vie di Roma. Invece è uno dei più talentuosi attori americani degli ultimi 30 anni, capace di trasformarsi all’occorrenza e di sapere interpretare qualsiasi tipo di ruolo, dal lascivo gay di Boogie Nights, passando per l’insicuro professore de La 25ª ora fino al terribile manipolatore di The Master. Nato a Fairport (New York) il 23 luglio 1967, oggi compie 46 anni e noi di Cineblog abbiamo deciso di augurargli buon compleanno selezionando 5 tra le sue più memorabili interpretazioni. Scelta ardua, considerando che l’attore ha la recitazione nel sangue e già nel 1992 venne scelto da Martin Brest per il ruolo del viziato e odioso George Willis Jr. in Scent of a Woman – Profumo di donna.
Una carriera in continua ascesa: la fortuna arrivò alla fine degli anni ’90 con due ruoli brevi ma incisivi. Il lascivo e insicuro Scotty J. in Boogie Nights – L’altra Hollywood di Paul Thomas Anderson e il memorabile segretario-zerbino Brandt ne Il grande Lebowski, di Joel Coen, del 1998. Quest’ultimo film, divenuto ben presto un cult mondiale, spalancò a Hoffman i cancelli di Hollywood e quell’anno interpretò ben 5 ruoli in altrettante pellicole.
La consacrazione arrivò l’anno successivo, grazie al ruolo di Phil Parma, sensibile infermiere che assiste un malato terminale in Magnolia, di Paul Thomas Anderson (1999) e che mise in luce le qualità di Hoffman come attore drammatico
La 25ª ora del 2002, diretto da Spike Lee è un altro caposaldo della sua filmografia pur non essendone il protagonista (Edward Norton), ma solo uno dei suoi due migliori amici, il timido, insicuro e represso professor Jacob Elinsky, un uomo colto ma frustrato e infelice, infatuato di una sua allieva minorenne.
Sarebbe scontato citare anche Truman Capote – A sangue freddo, per il quale meritò un Oscar, così vi ricordiamo che tra tanti ruoli drammatici giunti nella maturità Hoffman è ancora in grado di far ridere, come nei panni de “Il Conte”, fascinoso e alcolizzato deejay statunitense della combriccola di I Love Radio Rock diretto da Richard Curtis nel 2009. Chiudiamo con The Master, ultimo film del già citato Paul Thomas Anderson, dove Philip Seymour Hoffman, co-protagonista nel ruolo del diabolico “guru” Lancaster Dodd, che riesce a intavolare una morbosa e inquietante sfida psicologica con Joaquin Phoenix\Freddie Quell e dimostrando doti drammatiche indiscutibili. Al grande Philip i migliori auguri da Cineblog.