Home Horror Profondo Rosso torna al cinema: nuovo trailer del capolavoro thriller di Dario Argento restaurato in 4K (dal 10 luglio)

Profondo Rosso torna al cinema: nuovo trailer del capolavoro thriller di Dario Argento restaurato in 4K (dal 10 luglio)

Il 10 luglio torna nelle sale restaurato in 4K uno dei più grandi e iconici film del Maestro del brivido Dario Argento, Profondo Rosso.

27 Giugno 2023 09:47

Torna nelle sale restaurato in 4K uno dei più grandi e iconici film del Maestro del brivido Dario Argento, Profondo Rosso, una delle vette del thriller mondiale in cui il regista ci trasporta in un giallo visionario e labirintico. Un enigma alla soglia dell’astratto, realizzato con una regia assolutamente libera di esplorare i meandri dell’inconscio e dell’irrazionale. Tra l’onirico e l’ipnotico, l’efferato e il musicale, “Profondo Rosso” costituisce ancora oggi un’esperienza cinematografica insuperabile, capace di offrire agli spettatori l’opportunità di immergersi nell’oscurità e nell’incanto.

Tra i primi dieci incassi della stagione cinematografica italiana 1974/75, Profondo Rosso ha segnato una svolta per il thriller, diventando poi un punto di riferimento per il genere, lasciando un’impronta indelebile nel panorama cinematografico mondiale, influenzando generazioni di appassionati di cinema e registi. Tra questi, John Carpenter (Halloween), Eli Roth (Hostel) e James Wan (Saw, Insidious).

Nei cinema dal 10 luglio, il ritorno di Profondo Rosso è frutto di una collaborazione tra RTI-Mediaset e Cat People, nuova casa di distribuzione fondata da Raffaele Petrini e Alessandro Tavola, che riporterà nei cinema di tutta Italia classici da riassaporare o scoprire per la prima volta sul grande schermo, cercando sia lo sguardo delle nuove generazioni, avide di stimoli, sia quello di chi quel cinema ha avuto la fortuna di viverlo.

«Vogliamo riportare in sala film significativi per tutti, senza divisioni di categoria, per far (ri)vivere quella dimensione di stupore, trasporto e scoperta che il cinema del passato è ancora in grado di dare» afferma Tavola, «Il pubblico negli ultimi tempi ha infatti premiato le riedizioni di classici di ogni tipo, ma ci sono ancora interi decenni, generi e autori non celebrati a dovere».

«Il cinema italiano è ricco di film unici e irripetibili, amati e riconosciuti in tutto il mondo» aggiunge Petrini, «Volevamo che la nostra prima uscita fosse italiana ed emblematica, e per noi è stato naturale scegliere Profondo Rosso perché racchiude in sé tutto ciò che il cinema può essere e fare. Proprio pensando a questo tipo di iconicità, il nostro prossimo titolo sarà Cannibal Holocaust del compianto Ruggero Deodato, un film cruciale nella storia del cinema e del suo linguaggio».

L’elenco delle sale sarà presto disponibile sul sito e sui social di Cat People.

Profondo rosso – trama e trailer

Il pianista jazz Marcus Daly (David Hemmings) assiste casualmente all’omicidio della medium Helga Ullman (Macha Méril), ma senza riuscire a riconoscere l’assassino. Coinvolto dalla giornalista Gianna Brezzi (Daria Nicolodi) decide di indagare, venendo trascinato in una spirale di avvenimenti e scoperte a cui fa da sfondo una Torino spettrale e minacciosa.

“Profondo Rosso” è un film di frammenti, di incastri, di divagazioni musicali in cui scena dopo scena la logica e la coerenza lasciano spazio quasi assoluto alla suggestione e alla paura in tutte le sue forme. Un film a cui abbandonarsi completamente, seguendo il flusso dell’indagine e del mistero.

A metà strada tra la sua precedente “trilogia degli animali” – L’uccello dalle piume di cristallo (1970), Il gatto a nove code (1971), Quattro mosche di velluto grigio (1971) – e l’estasi sensoriale di Suspiria (1977), Profondo Rosso è lì che galleggia a filo d’acqua tra razionale e irrazionale, prendendo da entrambi tutto ciò che l’intuizione del momento può dargli.

Nuovo trailer ufficiale del ritorno al cinema in 4K di “Profondo Rosso”

Curiosità sul film

  • Il co-sceneggiatore Bernardino Zapponi ha detto che l’ispirazione dietro le scene del delitto è venuta da lui e Dario Argento pensando a ferite dolorose a cui il pubblico potrebbe relazionarsi. Fondamentalmente, non tutti conoscono il dolore di essere colpiti da una pistola, ma tutti a un certo punto hanno colpito accidentalmente mobili o sono stati ustionati dall’acqua bollente.
  • I primi piani delle mani dell’assassino, vestite di guanti di pelle nera, sono del regista Dario Argento.
  • In una scena David Hemmings passa davanti al Blue Bar di notte. Il bar è ispirato al famoso dipinto “Nighthawks” di Edward Hopper.
  • Il ruolo dell’amante travestito di Carlo, Massimo Ricci, è stato in realtà interpretato dall’attrice Geraldine Hooper.
  • Dopo il successo internazionale del successivo film di Dario Argento Suspiria (1977), “Profondo Rosso” è uscito in Giappone con il titolo “Suspiria 2”, anche se non aveva alcun legame con la trama di “Suspiria” ed era stato realizzato due anni prima.
  • Secondo Dario Argento, la sceneggiatura di “Profondo rosso” era lunga più di 500 pagine. Quando suo padre Salvatore Argento e suo fratello Claudio Argento hanno letto la sceneggiatura, sono rimasti scioccati dalla sua lunghezza. Temevano che il pubblico non capisse quali fossero le intenzioni di Dario; pensavano che parti di esso fossero quasi troppo criptiche, quindi Dario lo ha accorciato a 321 pagine.
  • Dal minuto 47:02 al 47:19, nella scena in cui Marcus e Carlo (rispettivamente David Hemmings e Gabriele Lavia) suonano insieme il pianoforte, si vede una donna con un cappello seduta con in mano una tazza di caffè. Questa donna è ispirata al famoso dipinto “Automat” (1927) di Edward Hopper. Questo è il secondo riferimento a un dipinto di Hopper nel film.
  • Anche se la storia è ambientata a Roma, la maggior parte delle scene all’aperto sono state in realtà girate a Torino.
  • Lo sceneggiatore/regista Dario Argento in seguito disse del film: “Mentre lo stavo girando, sapevo esattamente cosa volevo. Ero molto rilassato, per niente stressato. La storia è bellissima, l’ho scritta senza sforzo in un paio di giorni. È stato miracoloso. Basta guardare un film per sapere come si sentiva il regista nel momento in cui lo stava girando”.
  • Il film era originariamente intitolato “La tigre dai denti a sciabola”, seguendo lo schema di denominazione dei precedenti thriller di Dario Argento. Tuttavia, con grande fastidio di Argento, altri registi avevano iniziato a utilizzare titoli simili legati agli animali per i loro film di genere, quindi ha deciso di andare in una direzione diversa.
  • Il titolo francese del film, “The Shivers of Angst”, significa “Brividi d’angoscia”. Il titolo tedesco “Rosso – Die Farbe des Todes” significa “Rosso – Il colore della morte”.
  • David Hemmings e Daria Nicolodi, hanno provato la scena del braccio di ferro più di 70 volte, facendo impazzire Dario Argento, che non ama ripetere le cose troppe volte.
  • Il primo film interpretato dalla compagna di lunga data del regista Dario Argento, Daria Nicolodi. Apparirà, anche se non interpreterà ruoli significativi, nei successivi cinque film di Argento fino alla fine della loro relazione.
  • Concesso in licenza per un’uscita nelle sale e distribuito nell’ex Jugoslavia con il titolo serbo-croato “Tajna napustene kuce” (“Il mistero della casa abbandonata”). La versione mostrata era quella internazionale tagliata, incluso tutto il sangue. In Jugoslavia durante gli anni ’70 pochissimi film erano limitati a un pubblico di oltre 15 anni e quasi mai per motivi di sangue, sesso o nudità, il che portava regolarmente un pubblico minorenne, anche scolari, a frequentare i cinema e guardare felicemente film con divieti internazionali molto al di sopra della loro fascia di età.
  • La foto di Carol, ex fidanzata di Marcus, è dell’ex compagna di Dario Argento, Marilù Tolo, che è stata uno dei protagonisti del film precedente di Argento, Le cinque giornate (1973).
  • Lino Capolicchio è stata la prima scelta del regista Dario Argento per interpretare il ruolo di Mark. Un incidente d’auto subito mentre andava a incontrare Argento gli ha impedito di interpretare il ruolo. In un’intervista ha ricordato che, dopo qualche tempo, quando ha avuto la possibilità di rivedere l’auto in cui ha avuto l’incidente, ha trovato la sceneggiatura inviatagli da Argento, che era ancora macchiata di sangue da quel terribile giorno.
  • Dopo che Marcus Daly ha assistito all’omicidio, si vedono lui e Carlo discutere dell’omicidio con la grande statua del Po [Torino, Italia] al centro dell’inquadratura. La statua è di un uomo, presso la Fontana di Torino, che rappresenta il fiume Po, il corso d’acqua più grande d’Italia.

Il restauro

Il restauro è stato realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale in occasione del quarantesimo anniversario del film, a partire dal negativo originale di camera in Techniscope a 2 perforazioni e dal negativo della colonna audio presso i laboratori de L’Immagine Ritrovata e sotto la supervisione del direttore della fotografia Luciano Tovoli, collaboratore di Dario Argento per altri film come Suspiria (1977) e Tenebre (1982). Un interpositivo d’epoca è stato utilizzato come riferimento per il montaggio e per sostituire alcuni fotogrammi mancanti. Profondo Rosso torna nelle sale dal 10 luglio distribuito in collaborazione da Cat People e RTI-Mediaset.

Il regista

Dario Argento (Photo by Rino Petrosino/Mondadori via Getty Images)

Nato a Roma il 7 settembre 1940 e soprannominato “Il Maestro del brivido”, Dario Argento è uno dei registi italiani più noti al mondo. I suoi thriller e i suoi horror hanno influenzato generazioni di spettatori e forgiato interi immaginari. Il suo stile visionario, sperimentale e sempre alla ricerca di nuove modalità espressive lo ha portato ad essere uno dei più grandi virtuosi e conturbanti autori del mondo del cinema, di genere e non. Profondo Rosso, tra i primi dieci incassi della stagione 1974/75, è uno dei suoi film più noti.

Io mostravo omicidi che erano pura estetica, mettendoli in scena come se fossero delle feste di morte. Certo, anche i miei erano degli assassini, ma per ciascuno di loro mi sono sempre impegnato a rintracciare motivazioni sepolte nell’inconscio – Dario Argento

Profondo rosso – La colonna sonora

La colonna sonora firmata da Giorgio Gaslini e dai Goblin di Claudio Simonetti, spaziando tra jazz e prog, avvolge il tutto con un manto di terrore ed estasi. Musica e immagini si trascinano a vicenda in uno stimolo continuo, alternando atmosfere conturbanti e sobbalzi, momenti brillanti e totali immersioni nell’oscurità. Il mistero, la paura, la psiche, l’indagine, lo smarrimento: Profondo Rosso è thriller puro, una discesa libera a cui abbandonarsi davanti al grande schermo.

Profondo rosso – Foto e poster

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