Prometheus – la statua in scala degli ingegneri

Forte dei 403 milioni di dollari incassati in tutto il mondo (a fronte di un budget stimato tra i 120-130 milioni) e un inevitabile sequel in sviluppo, il film di Ridley Scott ci è sembrato avere molte più potenzialità di ciò che abbiamo visto su schermo, un plot costretto a legarsi alla serie Alien e al contempo in cerca di una propria identità, è come se Scott avesse in mente un film più ambizioso e di più ampio respiro, ma fosse stato costretto per ovvi motivi economici a trasformare il film in un forzoso prequel del suo cult, un richiamo continuo che abbiamo percepito come una vera e propria zavorra creativa e che ha minato il cuore dl film. Molto probabilmente sarà nel secondo film che vedrà Elizabeth Shaw “alla ricerca degli ingeneri” che vedremo il vero Prometheus, non quel lunghissimo prologo all’insegna della citazione.

E’ proprio alla misteriosa razza degli “ingegneri” visti nel film che Sideshow ha dedicato una imponente statua da ben 55 cm, ricchissima di dettagli (date un’occhiata alle foto) che fanno giustizia all’inquietante look sfoggiato nel film da questi alieni. Naturalmente inclusa nella confezione c’è anche la maschera, che fa da ulteriore collegamento all’iconico Space Jockey dell’Alien originale, creato dall’artista svizzero H.R. Giger insieme alla spettrale astronave rinvenuta dalla Nostromo sul planetoide in seguito denominato LV-426, location di Aliens – Scontro finale di James Cameron, uno dei migliori sequel di sempre.

Rapporto finale della nave Prometheus: la nave è distrutta, tutto l’equipaggio è morto. Se ricevete questo messaggio, non tentate di raggiungere il luogo da cui proviene. Qui c’è solo morte adesso. E io sto per lasciare questo pianeta. È il primo giorno dell’anno, l’anno del Signore 2094. Io mi chiamo Elizabeth Shaw, sono l’unico superstite del Prometheus e sto ancora cercando.

Trovate la statua a questo LINK mentre se volete approfondire ci sono anche le action figures ufficiali della NECA.