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Quando agli scrittori non piace il film dal loro romanzo

Perché non solo Stephen King ha odiato Shining di Kubrick

di carla
pubblicato 16 Ottobre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 12:44

Probabilmente il caso più famoso di “scrittore che odia il film tratto da un suo romanzo” è Stephen King contro Stanley Kubrick per Shining. Ma non è l’unico. Concedere i diritti di un libro per far realizzare una pellicola è pericoloso: non sempre arrivano i risultati sperati e si rischia di andare incontro a delusioni e, in casi peggiori, a vere schifezze. Vediamo insieme qualche caso.

– Shining (1980)
Stephen King ha odiato quello che Stanley Kubrick ha fatto al suo Shining: “Ammiravo Kubrick e avevo grandi aspettative per il progetto, ma sono rimasto profondamente deluso dal risultato finale. Kubrick non riusciva a capire il male dell’Overlook Hotel. Ha trasformato il film in una tragedia con sfumature vagamente soprannaturali. Questo è stato il vizio di fondo: perché non riusciva a credere, non poteva fare un film credibile”. King era anche deluso dall’interpretazione di Jack Nicholson. Secondo lo scrittore Jack Torrance diventa pazzo solo a causa dell’hotel mentre nel film Nicholson tratteggia il personaggio pazzo fin dall’inizio. Ecco il perché della miniserie per la tv Shining in onda su ABC nel 1997 con la regia di Mick Garris (e prodotto da King stesso).

– Mary Poppins (1964)
Il film di Pamela Lyndon Travers è stato uno schiaffo in faccia per la scrittrice: non perdonò mai a Walt Disney l’adattamento “volgare e irrispettoso” del suo lavoro. Travers poi detestava le sequenze animate del film.

– Intervista col vampiro (1994)
Anne Rice era furiosa quando fu scelto Tom Cruise per interpretare il suo vampiro Lestat. Quando però vide il film, cambiò idea e confessò che l’attore aveva fatto un lavoro impressionante. La scrittrice comprò una pagina di un quotidiano per scusarsi della sua prima reazione.

– La regina dei dannati (2002)
Anne Rice odiò invece il film di Michael Rymer: “Lasciamo perdere. Questa è la cosa migliore da fare. Semplicemente dimenticare”.

– Forrest Gump (1994)
Winston Groom è rimasto scontento del modo in cui Hollywood ha trattato il suo Forrest Gump, soprattutto perché nella sua mente il perfetto Forrest era John Goodman. E come se non bastasse, Groom non è stato menzionato in nessuno dei sei discorsi di ringraziamento ai premi Oscar 1995.

– Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971)
Si dice che Roald Dahl fosse davvero arrabbiato con il trattamento del suo libro tanto che ha rifiutato di dare il permesso per fare il sequel “Il grande ascensore di cristallo” (1972). Secondo le voci, Dahl ha trovato per caso il film trasmesso in una tv di una camera d’albergo ma ha cambiato subito canale appena si è reso conto di cosa stava guardando. Tuttavia, ci sono elementi che contraddicono tutto: nel dvd c’è il dietro le quinte che lo mostra felice durante una visita sul set, ed ha anche partecipato alla première del film.

– Io sono leggenda (2007)
Richard Matheson è rimasto molto deluso degli adattamenti cinematografici del suo libro “Io sono leggenda” dal 1964. Il primo fu L’ultimo uomo della Terra del 1964 con protagonista Vincent Price. “Sono rimasto deluso anche se più o meno hanno seguito la mia storia. Penso che Vincent Price, che amo, non fosse adatto alla parte”. Un’altra versione fu 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra (1971), interpretato da Charlton Heston. “Questo film ​​era così diverso dal mio libro che non mi ha nemmeno preoccupato”, ha detto Matheson. E quando è arrivato Io sono leggenda con Will Smith, l’autore ha commentato: “Io non so perché Hollywood sia così affascinato dal mio libro quando non si preoccupano di filmarlo come l’ho scritto”.

– Solaris (1972)
Stanisław Lem ha trascorso sei mesi a lavorare con Andrei Tarkovskij a Mosca, ma la loro collaborazione si è conclusa in un aspro conflitto sulle modifiche e sulle aggiunte alla storia originale. Dopo aver visto le parti modificate del film, Lem ha dichiarato: “Invece di concentrarsi sulle profonde questioni morali legate alle frontiere della conoscenza umana, il regista ha fatto un dramma tipo ‘Delitto e castigo’ nello spazio. Tarkovskij era un genio, ma si è mosso in una direzione opposta al mio libro”. Lem non volle vedere il remake del 2002 dal regista Steven Soderbergh, con George Clooney e Natascha McElhone.

– La storia infinita (1984)
A Michael Ende non piacque la versione cinematografica del suo romanzo, e ha rifiutato di far apparire il suo nome all’inizio del film. C’è un piccolo credito alla fine.

– L’ultimo appello (1996)
In un’intervista del 2006, John Grisham ha dichiarato che questo è stato l’adattamento cinematografico che gli è piaciuto di meno: “E’ stato un pasticcio”. Ha aggiunto che l’unica cosa buona era Gene Hackman.

– Il giustiziere della notte (1974)
Brian Garfield ha dichiarato: “E’ da molto tempo che non vedo il film e non me lo ricordo bene ma certamente non possiede la profondità del romanzo originale, una potente meditazione sulla perdita, il lutto e la vendetta”. Lo scrittore ha anche affermato che i sequel sono inutili.

– Il caso Myra Breckinridge (1970)
Gore Vidal ha rinnegato il film definendolo “uno scherzo terribile”.

Fonte: Listal