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Quando meno te lo aspetti: Recensione in Anteprima

Tra reale e fantastico, la divertente commedia di Agnès Jaoui ci parla in tono leggero di amore, morte, gioventù e maturità in Quando meno te lo aspetti. Leggete la nostra recensione

pubblicato 31 Maggio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 13:57

Amore e morte. Da queste due antichissime sfere prende corpo Quando meno te lo aspetti, commedia francese dai toni pacati e dall’humor sincero. Il seppur pertinente titolo italiano rischia di farci sfuggire il piccolo gioco con cui la regista Agnès Jaoui introduce il suo film, il cui titolo originale tradotto è Alla fine della storia. L’incipit è infatti quello di radunare alcune fiabe piuttosto celebri ed applicarle ad alcuni episodi di vita quotidiana.

Di primo acchito l’intenzione parrebbe quella di sconfessare, per così dire, la veridicità di certi racconti, chiaramente giocandoci sopra con una certa ironia. Tuttavia non viene taciuto, anzi, l’effetto che certe storie hanno sul modo in cui molti si approcciano alla vita; ed è qui che interviene Quando meno te lo aspetti, evidenziando sarcasticamente alcune delle derive di una simile impostazione.

Laura (Agathe Bonitzer), per esempio, è una giovane dall’aria trasognante in attesa del suo principe azzurro. Non a caso il film si apre con questa sequenza onirica, grazie alla quale la ventiquattrenne viene a contatto con lo scenario che le indicherà in maniera inequivocabile l’uomo dei suoi sogni. Dall’altra parte abbiamo Pierre (Jean-Pierre Bacri), disilluso ultra-cinquantenne dall’aria apatica, la cui scettica esistenza viene rivoltata come un calzino dall’incontro con una veggente che, quarant’anni prima, gli aveva predetto con estrema esattezza la data della sua morte.

Come dicevamo in apertura: amore e morte. E le fiabe? Beh, per darvi un’idea di come certi contesti vengono evocati nel film vi forniamo un esempio diretto. Avanti con la trama, uno stacco ci immette in una scena successiva dove di lì a poco si vedrà comparire in dettaglio una mela: è la matrigna di Laura, una sessantenne che non si arrende (tanto da sembrare una strepitosa trentenne, seppure con qualche crepa), che consegna il biblico frutto alla figlia acquisita, e con un’aria alquanto sospetta. In realtà non avviene nulla di particolare; tutt’al più si tratta di una citazione tratta da Biancaneve e i sette nani.

Insomma, pur non anelando ad un realismo sfrenato, la regista cerca di destreggiarsi attraverso due registri, realistico e fantastico, per l’appunto, finendo col tenere tutto in piedi mediante una serie di uscite non di rado divertenti. A fare la differenza è non a caso la recitazione, che vede Jean-Pierre Bacri (ottimo già all’ultimo Festival di Venezia in Cherchez Hortense) quale implicito mattatore di questa commedia corale, ma i cui episodi cardine restano quelli esposti poco sopra. La sua tenuta oltremodo seriosa ben si adatta a tutta una serie di battute sardoniche, di cui è lui stesso a farne le spese soprattutto verso la fine.

Lo svolgimento dell’epopea amorosa della giovane Laura, partita con una lunga sequenza di baci ed effusioni per le vie di Parigi con il suo amato Sandro, non può che concludersi altrettanto sarcasticamente con una sbornia epocale, dopo una notte di bagordi in solitaria per via dell’ultima, cocente delusione. Non si pensi tuttavia che queste siano le uniche due tracce narrative. Senz’altro le più forti, a corredo di esse emergono anche delle storie secondarie, propiziate da un espediente di fondo: la frammentazione delle varie famiglie coinvolte. In Quando meno te lo aspetti, non per niente, non esiste una sola coppia che non sia scoppiata; tutti separati, ognuno di questi rassegnati ad un’esistenza che da cui non traggono reale soddisfazione nemmeno dopo aver riacciuffato la loro presunta libertà. Un’altra chiave di lettura potrebbe infatti essere quella che contrappone la proverbiale ingenuità giovanile alla noia disincantata di chi è un po’ più in là con gli anni e non si aspetta più alcun regalo dalla vita.

Ma trattasi tutt’al più di rari accenti di malinconia all’interno di un componimento per lo più scanzonato, intessuto di rapporti, episodi, sentenze. Sì, perché in fondo ci sono pure quest’ultime. A cose fatte, quando l’immancabile «e vissero tutti felici e contenti» viene inevitabilmente ribaltato, fornendo comunque una morale a chiosa di quasi due ore di non pochi sorrisi e qualche sana risata. Ennesima variazione sul tema da parte dei francesi, che invece di adagiarsi su un rigido format continuano a mostrare quell’iniziativa che ha permesso loro di sfornare alcune delle commedie più brillanti uscite negli ultimi due anni.

Voto di Antonio: 7

Quando meno te lo aspetti (Au bout du conte, Commedia, Francia, 2012) Agnès Jaoui. Con Jean-Pierre Bacri, Agnès Jaoui, Agathe Bonitzer, Arthur Dupont, Vale´rie Crouzet, Dominique Valadié, Benjamin Biolay, Laurent Poitrenaux, Beatrice Rosen, Didier Sandre, Nina Meurisse e Clément Roussier. Nelle nostre sale dal 6 Giugno.