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Quattro chiacchiere con Gabriele Roberto: un italiano al Torino Film Festival

Oggi Cineblog è orgoglioso di ospitare Gabriele Roberto, classe 1972, compositore italiano, presente al Torino Film Festival con la colonna sonora del film Cheut ai kup gei – Exodus di Ho Cheung Pang. Tra l’altro ha vinto il Japan Academy Prize (una sorta di Oscar Giapponese) per il soundtrack del Memories of Matsuko di Tetsuya

di carla
30 Novembre 2007 12:49

gabriele roberto 1Oggi Cineblog è orgoglioso di ospitare Gabriele Roberto, classe 1972, compositore italiano, presente al Torino Film Festival con la colonna sonora del film Cheut ai kup gei – Exodus di Ho Cheung Pang. Tra l’altro ha vinto il Japan Academy Prize (una sorta di Oscar Giapponese) per il soundtrack del Memories of Matsuko di Tetsuya Nakashima.

1. Gabriele, benvenuto e grazie. Vuoi raccontare ai lettori di Cineblog qualcosa di te e cosa fai nella vita?
Vivo e lavoro a Tokyo come compositore da un paio di anni. Attualmente collaboro con due registi, il giapponese Tetsuya Nakashima e Pang Ho Cheung di Hong Kong. Scrivo inoltre musiche per commercial televisivi e arrangiamenti per archi, fiati, per gruppi giapponesi pop, rap, rock. Diciamo pure che qui in Giappone posso esprimere in pieno le mie potenzialità.

2. Quali studi hai fatto?
Ho studiato Composizione ai Conservatori di Cuneo e Alessandria con i maestri Massimo Bertola e Paolo Ferrara. Mi interessava avere una preparazione accademica solida ed, in Italia, se hai gli insegnanti giusti si può ottenere. I linguaggi un po’ sterili delle avanguardie non mi hanno mai veramente interessato.

Nei Conservatori italiani manca un pochino il contatto diretto con gli strumentisti. E’ faticoso così avere i propri brani eseguiti dai compagni di corso. Per questo, dopo il Diploma, ho deciso di frequentare un Post-Graduate Diploma al Royal College of Music di Londra. Qui il punto di forza dei corsi di composizione è proprio l’interconnessione tra le varie materie, quindi il programma di studi prevedeva periodiche prove di composizione ed esecuzione estemporanea dei propri lavori. Un aspetto fondamentali ed importante per la formazione di un compositore.

gabriele roberto 23. Come ti sei avvicinato al mondo cinematografico?
L’interesse per la musica per film nasce principalmente dal fatto che oggi è un mezzo potentissimo per diffondere la propria musica, e per qualcuno che esprime se stesso attraverso una forma artistica credo sia uno dei fini principali (non credo molto all’artista che scrive solo ed esclusivamente per sé…). Per i film i brani vengono eseguiti da musicisti fantastici, registrati nei migliori studi, stampati e distribuiti i cd, per non contare il relativamente nuovo mercato della musica che si acquista da siti web. Per un musicista è un modo favoloso di diffusione del proprio lavoro. Ho scritto e continuo a scrivere musica da concerto quando se ne presenta l’occasione. A Londra ho avuto diversi lavori eseguiti in occasione di concerti e attualmente alcune mie composizioni sono pubblicate da Rai Trade edizioni musicali.

4. A cosa ti ispiri per una colonna sonora? Exodus ad esempio è talmento un film atipico… come ti sei approcciato al lavoro?
Per il film di Nakashima e quello di Cheung ho dovuto adottare metodi completamente opposti. Con Pang Ho Cheung è stato uno scambio di idee fin dall’inizio, anche per scelte fondamentali come su quali scene inserire la musica, e in che modo. Un bel confronto, e al contrario del film giapponese ho iniziato a scrivere le musiche sullo script del film, senza aver visto ancora nessun immagine. Molto interessante.

E’ stata una collaborazione davvero speciale, sono molto soddisfatto perché credo che sia una colonna sonora non usuale per un film altrettanto inusuale. Ho potuto esprimere il mio mondo musicale senza, per fare un esempio, dover cercare per forza il tema accattivante, un’opportunità rara, credo. Il film è visivamente molto ricercato, le immagini molto geometriche, in un certo senso, e così ho cercato di scrivere una musica… geometrica?

Al contrario Matsuko è una sorta di musical, quindi il regista aveva le idee molto chiare, non poteva essere altrimenti visto che la musica e le immagini sono un tutt’uno. Ho scritto le musiche di Memoris of Matsuko quando il film era già stato girato e montato nella versione quasi definitiva. Per questo motivo le indicazioni del regista erano abbastanza dettagliate, la sfida è stata cercare di dare la mia impronta personale alle sue idee.

Diciamo che la cosa interessante è stata proprio riuscire a conferire la mia impronta. Ho dovuto affrontare comunque sfide non indifferenti, proprio per la varietà degli stili richiesti (la scena del flashback della gita scolastica, per esempio, costruita come i vecchi film di animazione americani, ad esempio i classici Tom and Jerry, ha richiesto un virtuosismo orchestrale non comune).

5. Tu vivi in Giappone. Come sei finito lì? Lavoro o amore?
A Londra ho conosciuto Aiko, la mia attuale ragazza giapponese. Con lei abbiamo vissuto in Italia ed in Inghilterra, ed io passavo gran parte del mio tempo a preparare e inviare il mio materiale a case di produzione cinematografica, musicale, a registi, ad editori…. Ho inviato anche un demo ad una compagnia giapponese (GrandFunk Inc.), uno solo in Giappone, centinaia in Italia (dove non è buona abitudine ascoltarli con attenzione). Ho ottenuto un’intervista con GrandFunk anni fa, in cui mi promisero che avrebbero lavorato con me, e anni dopo (tipica promessa giapponese) mi hanno contattato per scrivere la colonna orchestrale del film Memories of Matsuko.

6. Hai vinto il Japan Academy Prize per la colonna sonora del film “Memories of Matsuko”, complimenti. Si tratta della solita fuga di cervelli dall’Italia? Da noi non eri apprezzato?
Grazie per i complimenti. Mah, diciamo che ho trovato nei produttori giapponesi una sorta di coraggio, la volontà di scommettere e di rischiare su nuovi talenti fidandosi del proprio istinto, che in realtà dovrebbe essere la qualità principale di un produttore. E’ incredibile come le cose si concretizzino molto velocemente, da queste parti… Pang Ho Cheung ha visto ad Hong Kong il film Memories of Matsuko, si è interessato a me dal momento che gli sono piaciute le musiche, e il mese successivo stavo già lavorando alla colonna sonora di Exodus.

Tra l’altro mi ha fatto molto piacere l’inserimento di Exodus al Torino Film Festival, visto che sono albese, è stata una bella sensazione, che un lavoro fatto da così lontano raggiungesse i ‘miei’ posti. Pero’ a dire il vero mi sarebbe piaciuto che fosse stata spesa una parola da parte degli organizzatori in proposito, in quanto italiano che ha partecipato alla produzione del film.

7. I prossimi progetti?
Sono proprio nel mezzo (anzi, poco di più…) del lavoro per il nuovo film di Tetsuya Nakashima, ed è un film davvero esaltante, una sorta di Fantasy. Molta musica per orchestra, una bella soddisfazione. Il protagonista principale è Yakusho Koji (Babel, Memories of a Geisha), credo che avrà un bel seguito di pubblico in Giappone. Inoltre verso marzo iniziero’ a scrivere le musiche per il nuovo film di Pang intitolato Now Showing.

Ancora grazie Gabriele, in bocca al lupo da tutto il Cineblog. Noi vi regaliamo un estratto da Memoires of Matsuko e ringrazio personalmente Justine (lei sa perché).

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