Stasera in tv: “Quei due: Edda e Galeazzo Ciano” su Rai 3
Rai 3 stasera propone “Quei due: Edda e Galeazzo Ciano”, film documentario del 2022 di Wilma Labate con protagonsiti Silvia D’Amico e Simone Liberati.
Quei due: Edda e Galeazzo Ciano, su Rai 3 il film documentario di Wilma Labate che mette in scena la storia di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, i due rampolli alle prese con il regime che li fece diventare protagonisti.
Quei Due – Trama e trailer
Con Quei due (girato interamente negli Studi di Cinecittà e impreziosito dagli straordinari materiali di repertorio dell’Archivio Luce, insieme ad altri importanti fondi) la regista e sceneggiatrice romana porta sul grande schermo la contraddittoria e intensa vita insieme di Edda Mussolini e suo marito Galeazzo Ciano, interpretati da Simone Liberati e Silvia D’Amico. Edda e Galeazzo Ciano sono due personaggi del secolo scorso che non hanno fatto la storia ma l’hanno percorsa grazie ai privilegi della loro posizione. La coppia è passata da mondanità e tradimenti a incarichi politici ed enormi responsabilità fino a una tragica fine. Giocando in un teatro di Cinecittà con la scenografia e i costumi contaminati dall’attualità, Quei due mette in scena due rampolli del ‘900 alle prese con il regime che li fa protagonisti. Edda e Galeazzo si raccontano senza pudore e viaggiano nei labirinti di una storia cupa, lui con le battute dei suoi diari e lei con le dichiarazioni fatte in una intervista di molti anni fa.
Note di regia
“Quei due: Edda e Galeazzo Ciano” racconta la contraddittoria e intensa vita insieme di Edda Mussolini e suo marito Galeazzo Ciano. La scelta è stata quella di non usare testi che non provengano direttamente dai due protagonisti che raccontano e si raccontano. Ogni parola e ogni espressione della “sceneggiatura” sono di Edda e Galeazzo, tratte dai Diari, dalle interviste, dagli articoli da essi consegnati alla Storia. Quel che si sente dire è diretta espressione dei protagonisti che sono in campo come sul palco e in rapporto continuo con i preziosi filmati dell’Archivio Luce. La macchina si muove per il teatro, tra scenografia e costumi contaminati dal presente, mentre insegue due giovani lanciati all’attenzione del mondo, dall’incarico diplomatico in Cina fino al conferimento a Galeazzo del Ministero degli Esteri. Piccoli effetti di cinema e una luce che racconta i corpi, accompagnano gli assurdi aspetti di una vita votata al fascismo e portano dentro al teatro il senso di potere che li travolgerà. Un modo attraverso il quale leggere la storia e al tempo stesso comprenderla. [Wilma Labate]
Curiosità sul film
- “Quei due: Edda e Galeazzo Ciano” è scritto da Beppe Attene e Wilma Labate, con la fotografia di Daniele Ciprì, le musiche di Riccardo Giagni, il montaggio di Patrizia Penzo, le scenografie di Valeria Zamagni e i costumi di Metella Raboni.
- Le parole di Galeazzo Ciano sono tratte da Diari 1937-1943, e dai volumi di Giordano Bruno Guerri Galeazzo Ciano, Una vita, Galeazzo Ciano e Un amore fascista. Benito, Edda e Galeazzo, e da Ciano. L’ombra di Mussolini di Ray Moseley, oltre che da interventi parlamentari. Le parole di Edda provengono dai libri La mia vita di Edda Ciano e Domenico Oliveri, e La mia testimonianza.
- Il film presentato al Tertio Millennio Film Festival si è aggiudicato sia la Menzione speciale che il premio del Sindacato Critici Cinematografici per il miglior film.
Wilma Labate – Note biografiche
Fra un film e l’altro Wilma Labate gira molti documentari, da Genova 2001 alla Palestina, agli anarchici odierni alla fatica del lavoro, convinta che il documentario sia una forma espressiva autentica e necessaria. Tra gli ultimi lavori “Raccontare Venezia”, “Le navi dei veleni” e “Qualcosa di noi”, storia dell’incontro tra una prostituta e un gruppo di giovani aspiranti scrittori. Tra i lungometraggi ricordiamo “La mia generazione”, un viaggio da sud a nord di un furgone blindato con a bordo un capitano dei carabinieri e un detenuto politico. “Domenica” che racconta Napoli attraverso gli occhi di una bambina dal futuro incerto e un poliziotto gravemente malato. “signorinaEffe” che racconta la storia d’amore fra un’impiegata e un operaio della Fiat durante i 35 giorni di lotta fuori ai cancelli della fabbrica nel 1980.
Fonte: Archivio Luce Cinecittà