Quel momento imbarazzante: Recensione in Anteprima del film con Zac Efron
Una scommessa che cambia la vita di tre amici: restare single. Commedia romantica dal discreto potenziale, tuttavia poco incisiva, sull’ineludibile passaggio all’età adulta di ex-adoloscenti dell’epoca nostra in Quel momento imbarazzante
Tre amici, due dei quali colleghi di lavoro, in un’apparentemente piccola Manhattan, fatta più di interni che di scorci mozzafiato. Un medico e due pubblicitari come potrebbero essercene non solo nella Grande Mela, con le proprie routine, personali e di gruppo, ma soprattutto il loro modo di intendere la relazione di coppia. Finché non arriva quella scommessa che, in un modo o nell’altro, stravolge ogni cosa.
Un preambolo semplice per una commedia in fondo garbata, dove nemmeno un dildo di notevoli proporzioni appare fuori posto, o anche solo volgare: no, neanche se appoggiato sul cocktail (battuta) di una distinta signora che, al contrario, dissimulando un certo imbarazzo, se la ride. Eppure «il momento imbarazzante» di cui al titolo non è questo. E lasciamo che a scoprirlo siate voi, sebbene non si tratti mica di chissà quale metafora o giù di lì.
L’esperimento a tutta prima appare interessante anzitutto per un motivo, che riguarda essenzialmente i suoi protagonisti. Nel bene e nel male. Quel momento imbarazzante, infatti, tenta per certi versi di “ricostruire” l’identità attoriale dei suoi protagonisti, a partire da Zac Efron, che di lavoro auspichiamo ne dovrà ancora fare prima di affrancarsi dall’inevitabile etichetta di “quel bel ragazzino di High School Musical”; ancora qualche nudo a metà per lui, un po’ come in Cattivi vicini, in cui però il nostro è ancora vincolato ad un ruolo da imberbe irresponsabile. Oltre a lui c’è Miles Teller, il migliore dei tre, che le sue soddisfazioni le ha finora conseguite in ambito indipendente, tra un The Spectacular Now ed un Whiplash, film sfornati dagli ultimi due Sundance e che hanno già prepotentemente posto sotto l’attenzione il giovane e dotato Teller. Meno incisivo Michael B. Jordan, più per limiti di scrittura che altro: Jordan è a sua volta un giovane promettente, ma la sua parte è palesemente la più debole, per giunta nell’ambito di un contesto dove nessun personaggio brilla oltremisura.
Lo scopo, se vogliamo, è quello di demolire il luogo comune per cui amici e fidanzate si trovino ai due fantomatici estremi; polarità opposte e dunque inconciliabili, come magari sembra in quella stagione della vita che è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Facendo un po’ il verso così a certe commedie anni ’80, dove l’amicizia è per lo più il trampolino di lancio verso la conquista di quel primo ed insperato amore. Ma di teen, in senso stretto, Quel momento imbarazzante non ha nulla: qui ci sono dei semi trentenni che si sono da poco lasciati alle spalle il college e che volente o nolente devono rivedere svariati aspetti delle proprie esistenze. Il film di Gormican si sofferma sui rapporti interpersonali, senza mai attardarsi più di tanto sui traumi personali e dunque sui pensieri dei singoli protagonisti. Non a caso, a dispetto dei tentativi di porre in maggior risalto Efron, questa resta una rappresentazione corale, in cui le storie dei vari protagonisti in qualche modo si legano.
Ma qual è la scommessa di cui abbiamo fatto cenno sopra? Dopo una cocente delusione patita da uno dei componenti del gruppo in ambito amoroso, i tre decidono che nessuno s’impegnerà seriamente. Che ovviamente significa che di lì a poco nessuno riuscirà più a restare single, tra chi la donna della propria vita la incontra in un pub e chi invece l’ha sempre avuta sotto agli occhi. La qual cosa innesca le dinamiche curiose del film, tra equivoci e fraintendimenti, tutti dettati dalla necessità di celare al trio le rispettive relazioni.
Funziona? Più no che sì. Improvvisamente la commedia assume toni da cartolina, suscitando peraltro il fondato sospetto che il film sia altro, ovvero una romance camuffata. Il passaggio è infelice, forse perché avviene troppo in fretta o forse semplicemente perché avviene. Tutto ciò che dice di plausibile, se lo dice, Quel momento imbarazzante lo fa involontariamente. Quando per esempio mette in bocca al personaggio di Efron una frase come «siamo una generazione di egoisti», sentenza gettata lì senza stare troppo a pensarci e che dovrebbe a suo modo giustificare questa difficoltà a maturare che è il conflitto che ciascuno dei protagonisti deve a suo modo risolvere.
Gli amanti del grottesco apprezzeranno la piega che il film prende verso la fine, ma tocca tornare sempre lì, al fatto cioè che certe concessioni (il dildo, l’aleggiante dissolutezza per lo più deducibile etc.) rappresentano misure utili ad inoculare l’ennesima storia romantica senza mordente, con tanto di ingombrante sebbene inevitabile lezione. E che magari, senza questa scorza di apparente “spensieratezza”, avrebbe esercitato ancora meno fascino. Insomma, Quel momento imbarazzante vive, per l’appunto, di momenti, e quelli buoni stanno già nel trailer (imbarazzanti o meno). Solo che, al contempo, sviano dalla reale natura del progetto, il quale oscilla tra dramedy e romantic, sforzandosi di raggiungere quelle note giuste alle quali difficilmente arriva.
Voto di Antonio: 5
Quel momento imbarazzante (That Awkward Moment, USA, 2014) di Tom Gormican. Con Zac Efron, Miles Teller, Michael B. Jordan, Imogen Poots, Mackenzie Davis, Jessica Lucas, Addison Timlin, Josh Pais, Evelina Turen, Karen Ludwig, Tina Benko, Joseph Adams, Lola Glaudini, John Rothman, Barbara Garrick, Raul Casso, Kate Simses, Tom Gormican, Emily Meade, Alysia Reiner, Yuval Boim e Dan Bittner. Nelle nostre sale da giovedì 28 agosto.