E’ morta Raquel Welch, l’attrice di “Viaggio allucinante” e “Un milione di anni fa”
Blogo ripercorre la carriera di Raquel Welch, sex-symbol di Hollywood e attrice in Viaggio allucinante e Un milione di anni fa, scomparsa a 82 anni.
Raquel Welch, la star di Hollywood che raggiunse la popolarità negli anni ’60 e ’70 con pellicole come Viaggio allucinante, Un milione di anni fa e I tre moschettieri di Richard Lester, pellicola quest’ultima che le valse un Golden Globe come migliore attrice in un film commedia o musicale. Welch è scomparsa a 82 anni dopo un breve malattia.
Raquel Welch nome d’arte di Jo Raquel Tejada nasce il 5 settembre 1940 a Chicago, Illinois, dall’ingegnere aerospaziale boliviano Armando Carlos Tejada e dalla moglie irlandese-americana Josephine Sarah Hall. La famiglia si trasferisce a San Diego, in California quando Raquel aveva solo due anni. La carriera di Welch inizia come modella e una serie di titoli di bellezza per adolescenti come “Miss Photogenic”, “Miss La Jolla”, “Miss Contour” e “Miss San Diego”. Abbandonati gli studi e il primo marito, Welch lavora come conduttrice delle previsioni del tempo in una tv locale e dopo un periodo come modella e barista a Dallas, dove si era trasferita con i suoi due figli, torna in California dove inizia una serie di audizioni per ruoli al cinema e in tv. All’inizio degli anni ’60 arrivano i primi ruoli sul piccolo schermo, l’attrice appare nelle serie tv Vita da strega (1964), Un equipaggio tutto matto (1962) e Il virginiano (1962)) mentre sul grande schermo debutta nel 1964 con un ruolo in Madame P… e le sue ragazze, dramma tratto dal romanzo semi autobiografico di Polly Adler che narra le vicende di una ragazza sedotta da un malvivente che viene allontanata dalla famiglia. Quell’anno Welch reciterà anche con Elvis in Il cantante del luna park e l’anno successivo con Doris Day in Non disturbare (1965). Il primo ruolo importante di Raquel Welch arriva con La calda notte (1965), un film del genere commedia musicale balneare che le permette di farsi notare dalla 20th Century Fox che la mette sotto contratto.
Il 1966 è l’anno della svolta, Welch recita nel cult fantascientifico Viaggio allucinante di Richard Fleischer (1966), in due commedie italiane:
Spara forte, più forte… non capisco! di Eduardo De Filippo in cui affianca Marcello Mastroianni e Le fate, film a episodi in cui viene diretta da di Mauro Bolognini. Quell’anno per Welch arriva anche il ruolo di protagonista di una delle sue pellicole più note, Un milione di anni fa di Don Chaffey, un remake del film Sul sentiero dei mostri (One Milion B.C.) del 1940 ambienttao nell’Età della pietra, il cui poster promozionale di Welch versione “cavernicola” in bikini entrerà prepotentemente nell’immaginario maschile.
Nel 1967 Welch affianca Peter Cook e Dudley Moore nella commedia Il mio amico il diavolo, e interpreta da protagonista un sensuale agente segreto nella sexy parodia di spionaggio Fathom: bella intrepida e spia, purtroppo il film interpretato con Anthony Franciosa si rivelerà un flop. Nel 1968 Welch si cimenta con il western e appare in Bandolero! con James Stewart e Dean Martin e nello “spaghetti western” El Verdugo (1969) in cui recita con Burt Reynolds, e suscita scandalo per le scene di sesso con l’ex giocatore di football americano e attore afroamericano Jim Brown.
Nel 1970 per Welch un altro ruolo da protagonista nei panni di Leticia, una donna transgender, nella commedia Il caso Myra Breckinridge, nel cast ci sono anche Farrah Fawcett e Tom Selleck, quest’ultimo al suo debutto cinematografico in un piccolo ruolo come uno degli amanti di Leticia (Mae West). Come il romanzo, il film segue le gesta di Myra Breckinridge (nata Myron), una donna transgender che ha subito un’operazione di cambio di sesso. Affermando di essere la sua stessa vedova, manipola suo zio per darle un posto nella sua scuola di recitazione, dove tenta di usurpare l’ordine sociale di Hollywood introducendo il “femdom” nel curriculum. Il film ha scatenato controversie per la sua esplicitezza sessuale (inclusi atti come lo stupro), ma, a differenza del romanzo, il film venen stroncato dalla critica e citato come uno dei peggiori film mai realizzati, anche se nei decenni successivi il film ha creato un suo seguito di culto.
Dopo aver recitato con Burt Reynolds e Yul Brynner nella commedia d’azione …e tutto in biglietti di piccolo taglio (1972), con Richard Burton in Barbablù (1972) e aver ricevuto recensioni positive per film come La bomba di Kansas City (1972), arriva per Welch il momento di sganciarsi, almeno in parte, dalla sua immagine sexy a tutto tondo e da ruoli che la imbrigliano, così nel 1973 recita nei panni di Costanza Bonacieux, dama di compagnia della Regina Anna d’Austria, nella commedia d’avventura I tre moschettieri di Richard Lester, ruolo che gli vale un Golden Globe e che Welch riprenderà un anno dopo nel sequel Milady (The Four Musketeers: The Revenge of Milady) ancora diretta da Richard Lester, il regista concluderà la trilogia con Il ritorno dei tre moschettieri del 1989.
Nel 1975 Welch recita in Party selvaggio (1975) di James Ivory, ispirato allo scandalo che coinvolse la star del cinema muto Fatty Arbuckle; Welch per il ruolo dell’amante Quennie ebbe recensioni molto positive dalla critica, ma il film si rivelò un flop finanziario; l’anno successivo è in Codice 3: emergenza assoluta (Mother, Jugs & Speed), black comedy diretta da Peter Yates con Welch, Bill Cosby, Harvey Keitel e Larry Hagman come impiegati di un servizio di ambulanze indipendente che cercano di sopravvivere a Los Angeles. La 20th Century Fox tentò di trasformare il film in una serie tv, anche se nessuno del cast originale partecipò al pilota che non ebbe il riscontro sperato con la serie che non venne mai prodotta. Nel 1977 Welch ritrova Richard Fleischer che la dirige in Il principe e il povero, un adattamento del romanzo di Mark Twain con un cast che includeva anche Oliver Reed, Ernest Borgnine, George C. Scott e Charlton Heston. Lo stesso anno Raquel Welch reciterà con Jean-Paul Belmondo in Animal, una commedia d’azione francese del 1977 diretta da Claude Zidi. La maggior parte delle scene di stunt del film furono realizzate dallo stesso Belmondo (l’attore filmerà di persona anche una scena sull’ala di un aereo), e per questo l’attore collezionerà una serie di lesioni multiple tra cui un orecchio masticato dopo una scena di combattimento con una tigre.
Welch aveva programmato di tornare in Cannery Row (1982), dramma tratto dal romanzo Vicolo Cannery dello scrittore statunitense John Steinbeck, accettando persino di apparire in topless (cosa che non aveva mai fatto prima), ma venne improvvisamente licenziata durante le riprese senza alcun preavviso, e rimpiazzata con Debra Winger. Per questo Welch intentò una causa contro la MGM per violazione del contratto e alla fine vinse strappando un accordo da 15 milioni di dollari, ma questa vittoria ebbe ripercussioni sulla sua carriera cinematografica, da allora venne considerata una persona con cui è meglio non lavorare sul set. Visto la nomea che si era ingiustamente guadagnata, Welch si concentrò con successo sul piccolo schermo recitando nei film TV La donna indiana (1980) e Quando morire (1987), in questa ultima pellicola Welch interpreta una psicologa a cui è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica, ruolo che varrà all’attrice una nomination al Golden Globe. In questo periodo Welch appare anche come “special guest” nelle serie tv Lois & Clark – Le nuove avventure di Superman, Sabrina, vita da strega e Seinfeld. Welch ha anche trovato una strada redditizia nell’estetica lanciando prodotti di bellezza in spot pubblicitari e sviluppando video di esercizi ginnici alla Jane Fonda.
Welch torna sul grande schermo negli anni ’90, interpreta se stessa in Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale (1994) e recita nella commedia L’inventore pazzo (1998), film stroncato dalla critica che oltre ad un sonoro flop d’incassi diventerà anche il primo e unico ruolo cinematografico dell’attore e comico Carrot Top e un Razzie Award per Raquel Welch.
Gli anni 2000 vedono gli ultimi ruoli cinematografici per Raquel Welch: l’attrice reciterà in Tortilla Soup (2001), remake americano del film Mangiare bere uomo donna di Ang Lee, nella commedia La rivincita delle bionde (2001) con protagonista Reese Witherspoon; ritroverà Burt Reynolds nella commedia Forget About It e saluterà il grande schermo con un ruolo nella commedia How to Be a Latin Lover diretta da Ken Marino (2017) e con protagonisti Eugenio Derbez e Salma Hayek.
Filmografia
Madame P… e le sue ragazze (A House Is Not At Home), regia di Russell Rouse (1964)
Il cantante del luna park (Roustabout), regia di John Rich (1964)
Non disturbate (Do Not Disturb), regia di Ralph Levy (1965)
La calda notte (A Swingin’ Summer), regia di Robert Sparr (1965)
Viaggio allucinante (Fantastic Voyage), regia di Richard Fleischer (1966)
Spara forte, più forte… non capisco!, regia di Eduardo De Filippo (1966)
Le fate, regia di Mauro Bolognini (1966)
Un milione di anni fa (One Million Years B.C.), regia di Don Chaffey (1966)
L’amore attraverso i secoli (Le plus vieux mètier du monde), regia di Michael Pfleghar (1967)
Fathom: bella, intrepida e spia (Fathom), regia di Leslie H. Martinson (1967)
Il mio amico il diavolo (Bedazzled), regia di Stanley Donen (1967)
Colpo grosso alla napoletana (The Biggest Bundle of Them All), regia di Ken Annakin (1968)
Bandolero!, regia di Andrew V. McLaglen (1968)
La signora nel cemento (Lady in Cement), regia di Gordon Douglas (1968)
El Verdugo (100 Rifles), regia di Tom Gries (1969)
L’implacabile omicida (Flareup), regia di James Neilson (1969)
Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffa (The Magic Christian), regia di Joseph McGrath (1969)
Il caso Myra Breckinridge (Myra Breckinridge), regia di Michael Sarne (1970)
Femmina violenta (The Beloved), regia di George Pan Cosmatos (1971)
La texana e i fratelli Penitenza (Hannie Caulder), regia di Burt Kennedy (1971)
…e tutto in biglietti di piccolo taglio (Fuzz), regia di Richard A. Colla (1972)
La bomba di Kansas City (Kansas City Bomber), regia di Jerrold Freedman (1972)
Barbablù (Bluebeard), regia di Edward Dmytryk e Luciano Sacripanti (1972)
Un rebus per l’assassino (The Last of Sheila), regia di Herbert Ross (1973)
I tre moschettieri (The Three Musketeers), regia di Richard Lester (1973)
Milady (The Four Musketeers: The Revenge of Milady), regia di Richard Lester (1974)
Party selvaggio (The Wild Party), regia di James Ivory (1975)
Codice 3: emergenza assoluta (Mother, Jugs & Speed), regia di Peter Yates (1976)
Il principe e il povero (Crossed Swords), regia di Richard Fleischer (1977)
L’animale (L’animal), regia di Claude Zidi (1977)
Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale (Naked Gun 33⅓: The Final Insult), regia di Peter Segal (1994)
L’inventore pazzo (Chairman of the Board), regia di Alex Zamm (1998)
Folle d’elle, regia di Jérôme Cornuau (1998)
Tortilla Soup, regia di Maria Ripoll (2001)
La rivincita delle bionde (Legally Blonde), regia di Robert Luketic (2001)
Forget About It, regia di BJ Davis (2006)
How to Be a Latin Lover, regia di Ken Marino (2017)
Fonte: Deadline