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Stasera in tv: “Raul Gardini” con Fabrizio Bentivoglio su Rai 1

Rai 1 stasera propone “Raul Gardini”, docufiction del 2023 di Francesco Micciché con Fabrizio Bentivoglio, Pilar Fogliati, Helene Nardini, Sara D’Amario, Stefano Abbati e Francesco Iozzo.

23 Luglio 2023 07:35

Raul Gardini, a trent’anni dalla sua scomparsa la docufiction con protagonista Fabrizio Bentivoglio che ricostruisce la figura dell’imprenditore ravennate e ripercorre un importante capitolo della storia del nostro Paese. Utilizzando materiale d’archivio, ricostruzioni e testimonianze inedite. “Raul Gardini” è prodotto da Rai Fiction con Aurora TV con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso l’Emilia-Romagna Film Commission.

Raul Gardini – Trama e cast

La trama ufficiale: La straordinaria avventura del Moro di Venezia è l’apice della folgorante carriera di Raul Gardini, l’occasione che ha reso popolare il suo nome. Con la sfida per la conquista della Coppa America, il Corsaro ha fatto sognare milioni di italiani, che hanno vissuto quell’esperienza come una unica grande emozione nazionale. La docufiction – diretta da Francesco Micciché e interpretata da Fabrizio Bentivoglio con Pilar Fogliati – si apre con il varo del Moro di Venezia l’11 marzo 1990 e termina il 23 luglio del 1993, giorno del suicidio di Gardini, raccontando la complessità e le contraddizioni di un uomo con una visione strategica che ha sempre creduto nella crescita industriale dell’Italia e dell’Europa. Nella ricostruzione affidata alla fiction, l’incontro di Gardini con una giornalista – interpretata da Pilar Fogliati – diventa l’occasione per una intervista/confessione che ripercorre le vicende che lo hanno portato alla ribalta internazionale .Attraverso la testimonianza dei manager che gli sono stati vicino, di Riccardo Muti, dei giornalisti che lo hanno conosciuto e grazie al toccante ricordo di Paul Cayard, timoniere de Il Moro di Venezia, emerge un ritratto privato e inedito di Raul Gardini, legato ai valori famigliari e alla sua terra d’origine.

Il cast: Fabrizio Bentivoglio (Raul Gardini), Pilar Fogliati, Helene Nardini, Sara D’Amario, Stefano Abbati e Francesco Iozzo.

Raul Gardini – Trailer e video

Interviste e dichiarazioni

Gianni Agnelli & Raul Gardini, 1990 (Photo by Massimo Di Vita/Archivio Massimo Di Vita/Mondadori Portfolio via Getty Images)

”La prima volta che mi è stato proposto il ruolo di Raul Gardini risale a una decina di anni fa, per un film che poi, come spesso succede, non si è più fatto, lasciando in me, ma credo anche in lui, non contento già allora di essere stato dimenticato, un certo rimpianto” – dice Fabrizio Bentivoglio – “Quindi, quando ho ricevuto la telefonata di Francesco Miccichè che mi parlava di questo suo progetto, non solo non ho fatto alcuna fatica nel sentirlo subito anche mio, ma ci siamo anche detti che avremmo diviso i compiti: il documentario avrebbe raccontato Gardini, l’uomo pubblico, l’industriale; il film avrebbe raccontato Raul, l’uomo privato, il marito, il padre, l’amico e a cose fatte posso dire con certezza, anche per la rapidità con cui il tutto è stato girato, che questo Raul è sgorgato quasi malgrado me, autonomamente, come se avesse anche lui una certa fretta di uscire e di liberarmi da quella promessa fattagli più di dieci anni fa”.

Per la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati: “La docufiction dedicata a Raul Gardini è significativa per diversi motivi. Ripropone una personalità complessa come gli anni in cui ha vissuto e le contraddizioni di un imprenditore dalla visione strategica per approfondire l’avventura del Moro di Venezia e i difficili anni di Tangentopoli. La coproduzione che abbiamo realizzato con Aurora TV vuole restituire l’energia di un sogno con la ricchezza dei materiali documentari, il grande lavoro d’interpretazione di Fabrizio Bentivoglio, la regia di Francesco Miccichè e il coordinamento editoriale di Giovanni Filippetto”.

“Quella di Raul Gardini è una storia che deve essere raccontata” – conclude Giannandrea Pecorelli, produttore per Aurora Tv – “Sono passati trent’anni dalla sua morte avvenuta in una fase cruciale e ancora controversa del nostro Paese. In realtà l’avventura di Raul Gardini e della famiglia Ferruzzi è molto di più. È la storia di una realtà imprenditoriale con una visione fortemente innovativa ed europeista.
Con Francesco Micciché e Giovanni Filippetto, con cui Aurora TV ha realizzato altre importanti docufiction, abbiamo ritenuto che questa formula che unisce materiali d’archivio, testimonianze e riprese originali, fosse la migliore. Un lavoro impreziosito dalla presenza di Fabrizio Bentivoglio, Pilar Fogliati e un cast sempre all’altezza dell’importante impegno”.

Note di regia

Fabrizio Bentivoglio, Francesco Micciche & Helene Nardini (Photo credit should read Marco Ravagli/Future Publishing via Getty Images)

Raul Gardini è stata una figura di primo piano dell’imprenditoria italiana degli anni ‘80 e dell’inizio degli anni ‘90, ma è stato anche un armatore che ha fatto sognare l’Italia con la sua sfida alla conquista della Coppa America del 1992, che ha visto protagonista l’avveniristica imbarcazione del Moro di Venezia. Quindi il Moro e i sogni imprenditoriali di Raul sono la nostra chiave per raccontare un uomo che aveva davanti a sé sempre grandi obiettivi.

Per fare questo film, mi piace definirlo così, ci siamo confrontati con coloro che hanno vissuto vicino a Raul, sia nell’ambito imprenditoriale che in quello affettivo e familiare in modo da aiutarci a comprendere meglio l’uomo privato e il personaggio pubblico. Abbiamo girato a La Monaldina, la tenuta di campagna di famiglia, dove Raul ha trasferito i suoi uffici dopo il divorzio con i Ferruzzi e dove ancora oggi sono conservati intatti molti dei suoi preziosi arredi e abbiamo potuto accedere, grazie alla fiducia che ci hanno dimostrato i figli di Raul, a fotografie e oggetti personali.

Grazie all’attuale proprietario, l’imprenditore Maurizio Vecchiola, abbiamo avuto l’opportunità di girare sul Moro 2, imbarcazione molto amata da Raul. Sul mitico Moro abbiamo realizzato scene in mare aperto. Abbiamo anche girato al circolo velico del porto di Marina di Ravenna, dove Raul era socio, e alcune scene al Mausoleo di Teodorico e alla Basilica di San Vitale e Galla Placidia di Ravenna. C’è stata una particolare cura e attenzione quindi alle location, ma anche ai costumi e ai fabbisogni di scena.

Un solo esempio è la penna con cui Idina Gardini-Ferruzzi firmò il miliardario divorzio con i suoi fratelli. Quella stessa penna è stata usata sul set. Tutto questo sforzo lo abbiamo fatto non per pignoleria, ma perché da anni diciamo che un luogo, un costume o un oggetto possano trasmettere emozioni. Proprio quell’emozione che trasmette nella scena del divorzio la nostra Helène Nardini, che interpreta Idina, quando usa quella penna.

Fondamentale è stata l’attenzione e la cura che Fabrizio Bentivoglio ha dedicato nel preparare il personaggio di Raul. Fabrizio erano anni che aspettava l’occasione per interpretare questo ruolo, in qualche modo quindi era da tempo che si preparava. La passione e l’entusiasmo che ci ha regalato sono stati coinvolgenti per tutti. È stato un interprete attento, ha evitato il pericoloso percorso dell’imitazione e ha trovato una chiave misurata e credibile per far rivivere un uomo così carismatico.

Unico personaggio inventato è quello interpretato dalla talentuosa Pilar Fogliati, una giornalista che fa da giusto contraltare al Raul interpretato da Bentivoglio. Riccardo Muti, Paul Cayard e gli altri intervistati da Giovanni Filippetto hanno aiutato a ricostruire una personalità complessa che ha dato molto al Paese e a chi gli è stato vicino. Quello che mi sembra che alla fine viene fuori è che Raul ha dato molto e aveva ancora molto da dare, se non si fosse improvvisamente interrotta la sua voglia di vivere.

[Francesco Miccichè]

Fabrizio Bentivoglio – Note biografiche

Fabrizio Bentivoglio (Photo credit should read Marco Ravagli/Future Publishing via Getty Images)

Nato a Milano, frequenta la scuola del Piccolo Teatro. Debutta nel 1978 con La tempesta di William Shakespeare diretto da Giorgio Strehler. L’esordio al cinema è in La vera storia della Signora dalle Camelie di Mauro Bolognini (1980) con Isabelle Huppert, Gian Maria Volontè e Bruno Ganz.

Nella sua lunga carriera ha lavorato più volte con Gabriele Salvatores (Marrakech Express, Turné, Denti, Happy Family, Il ragazzo invisibile), con Silvio Soldini (L’aria serena dell’Ovest, Un’anima divisa in due – che gli vale la Coppa Volpi a Venezia –, Le acrobate); con Carlo Mazzacurati (La lingua del santo, A cavallo della tigre, La giusta distanza), oltre ad altri numerosi registi come Daniele Luchetti, i fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Théo Angelopulos, Gabriele Muccino, Pupi Avati, Francesco Bruni, Michele Placido, Sergio Rubini, Paolo Virzì, Paolo Sorrentino. Lui stesso è regista dei film Tipota (1999) e Lascia perdere, Johnny! (2007).

Ha vinto 3 David di Donatello: Migliore Attore per Testimone a rischio (1997), Miglior Attore Non Protagonista per Del perduto amore (1999) e per L’incredibile storia dell’Isola delle Rose (2021).

Molto attivo anche in tv ricordiamo gli ultimi titoli Il nome della Rosa dall’omonimo libro di Umberto Eco in onda su Rai Uno e La concessione del telefono, uno dei romanzi storici di Andrea Camilleri, sempre per Rai Uno. È il volto di Monterossi nella serie omonima ispirata ai romanzi di Alessandro Robecchi, in onda da gennaio su Prime Video.

Parallelamente all’attività sul piccolo e grande schermo Fabrizio Bentivoglio continua la carriera teatrale e negli anni lavora con Giorgio Strehler, Mario Scaccia, Maurizio Scaparro, Giuseppe Patroni Griffi, solo per citarne alcuni.

Con L’ora di ricevimento (2016/2017) scritto da Stefano Massini e diretto da Michele Placido, si aggiudica la Maschera del Teatro Italiano come Miglior Attore Protagonista.