Razzabastarda, il film secondo Alessandro Gassman
L’attore romano debutta dietro la macchina da presa con un film drammatico in bianco e nero, dedicato all’intregrazione. Dal 18 aprile in sala.
Dal 18 aprile sarà distribuito in cinaunta copie da Moviemax RazzaBastarda, il film tratto dalla piece teatrale Cuba and this Teddy Bear di Reinald Povod, diretto e interpretato dal debuttante Alessandro Gassman, con la partecipazione di Michele Placido e Madalina Ghenea, che al Festival Internazionale del Film di Roma ha ottenuto una menzione speciale dalla giuria.
Il film, girato in bianco e nero, patrocinato da Amnesty International, racconta il rapporto il rapporto che il semianalfabeta e delinquente romeno Roman (Alessandro Gassman) instaura con suo figlio Nicu (Giovanni Anzaldo), mentre vive nella periferia della Capitale. Cerchiamo di capire cosa dobbiamo aspettarci, leggendo le dichiarazioni che l’attore e regista romano ha rilasciato alla stampa.
Il film
Ci sono in Italia 6 milioni di migranti di cui un milione e mezzo romeni. Dunque questo film è anche sulle persone che sbagliano molto, violente. Faccio vedere cose che nessuno vuole vedere, ma solo per l’integrazione. Il nostro Paese sarà democratico quando i bambini di genitori stranieri saranno italiani. (Tgcom)
[Il film racconta] il rapporto, tra un padre e un figlio, irrisolto. Quello che mi ha colpito di questa storia è che, in mezzo alla monnezza, in mezzo agli scarti della società, alle pattumiere, alla latta, alla plastica si può riuscire come in questa storia a trovare un grande cuore e un grande amore tra un padre e un figlio … irrisolto, sfortunatamente, in questo caso … però un grande amore. (Sky)
La società italiana si è evoluta nei confronti delle etnie. E la mia periferia è uguale a tutte le altre periferie delle altre città, dove i sogni si devono accantonare. La grande dimostrazione sono stati film di successo come Gomorra e Il divo, che non hanno nascosto nulla di ciò che accade. Il mio tentativo è quello di mettere in scena una piccola storia, forte e violenta, nella melma in cui viviamo. Lo considero un atto d’amore nei confronti di Roman, un romeno che più che un vero delinquente è un padre che fa tanti errori. (Libero)
A teatro era in 3D e a colori, ora in 2D e Bianco e nero, ma abbiamo lavorato per garantire un impatto emozionale al pubblico: un film forte e violento, che indaga dove non si vuole guardare. (Adnkronos)