Home Curiosità Richard Curtis dice basta – va in pensione il Re della commedia inglese

Richard Curtis dice basta – va in pensione il Re della commedia inglese

Ha inventato Mr. Bean ed ora dice addio al cinema. Si ritira Richard Curtis

pubblicato 3 Settembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:09

Il nome di Richard Curtis a molti di voi non dirà probabilmente nulla, se non fosse che Richard Whalley Anthony Curtis sia stato negli ultimi 20 anni il Re della commedia inglese. Dalla sua cinica, sagace, romantica, geniale ed esilarante penna sono usciti capolavori del genere come Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Il diario di Bridget Jones e Love Actually, da lui anche diretto insieme all’incompreso e delizioso I Love Radio Rock.

Se Hugh Grant ha avuto una carriera, potremmo malignamente dire, lo deve a questo 57enne sceneggiatore, regista e attore britannico, candidato agli Oscar nel 1994 grazie allo script di Quattro matrimoni e un funerale, inventore insieme a Rowan Atkinson di Mr. Bean e a breve di nuovo in sala con Questione di Tempo, romantic-comedy con protagonisti Rachel McAdams, Bill Nighy, Domhnall Gleeson e Tom Hollander.

Il terzo film da regista per Curtis, che ha deciso, a sorpresa, di ritirarsi e andare in pensione. Come Hayao Miyazaki. Via Empire, infatti, Richard ha confessato che…

“Al momento sto seduto a guardare le ruote che girano. Quando pensi di scrivere qualcosa, cerchi sempre nella vita qualcosa da poter sfruttare. Stai sempre lì a pensare: “potrei scrivere qualcosa su questo, o su quest’altro” e questo ti impedisce di goderti la vita quanto vorresti”.

Costato poco più di 4 milioni di dollari, Quattro Matrimoni e un Funerale riuscì ad incassare nel 1994 la bellezza di 245,700,832 dollari, lanciando in orbita la carriera di sceneggiatore cinematografico di Curtis. Con Mr. Bean – l’Ultima Catastrofe, costato 18 milioni, il box office worldwide segnò 251,212,670 dollari. Nel 1999, con Notting Hill, costato poco meno di 50 milioni, ne arrivarono addirittura 363,889,678, mentre con Bridget Jones, tra primo storico e secondo osceno capitolo, i botteghini toccarono rispettivamente quota 281,929,795 e 262,520,724 dollari. Il debutto alla regia del 2003, con Love Actually, fruttò altri 246,942,017 dollari, mentre I Love Radio Rock, un po’ a sorpresa, fece flop, con solo 36,348,784 dollari in cassa, dopo esserne costati 50. Il primo buco nell’acqua di una carriera stellare, costellata più da alti che da bassi, poi proseguita con lo script di War Horse, per la regia Steven Spielberg, e l’imminente Questione di tempo, nei cinema inglesi tra 3 giorni. Dopodiché, per Richard Curtis, sarà solo tempo di ricordi passati.