Home Curiosità Richard Jewell: il film di Clint Eastwood incappa in una controversia legale

Richard Jewell: il film di Clint Eastwood incappa in una controversia legale

Il dramma basato su eventi reali “Richard Jewell” finisce nel mezzo di una controversia legale con un giornale di Atlanta.

pubblicato 11 Dicembre 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 15:05

Controversia in corso per il film biografico Richard Jewell, che racconta della guardia di sicurezza che venne diffamata dalla stampa e sospettata di aver piazzato l’ordigno esplosivo alle Olimpiadi del 1996, ma che in realtà evitò l’esplosione salvando molte vite umane.

Il film di Clint Eastwood, già inserito dalla National Board of Review Awards tra i Migliori dieci film dell’anno e in corsa per l’Oscar è stato aspramente attaccato da un giornale di Atlanta, l’Atlanta-Journal Constitution, che accusa il film di Eastwood di ritrarre in maniera offensiva e diffamatoria una giornalista che all’epoca lavorava per la testata. La giornalista in questione è Kathy Scruggs interpretata da Olivia Wilde che nel film viene mostrata in una scena offrire sesso ad un agente federale in cambio di informazioni. Scruggs è colei che poi scriverà l’articolo che indicherà Jewell come sospettato del mancato attentato.

Il sito CinemaBlend riporta che l’Atlanta-Journal Constitution e la sua società madre, Cox Enterprises, hanno inviato una lettera a Warner Bros., Clint Eastwood, allo sceneggiatore Billy Ray e altri coinvolti nella realizzazione del film attraverso uno studio legale di Los Angeles.

[quote layout=”big”]La reporter dell’AJC nel film è ridotta ad un oggetto di scambio sessuale. Una tale rappresentazione fa sembrare che l’AJC abbia sfruttato sessualmente il proprio personale e / o che abbia facilitato o giustificato l’offerta di gratificazione sessuale alle fonti in cambio di storie. Questo è del tutto falso e malevolo, ed è estremamente diffamatorio e dannoso.[/quote]

 

 

Al riguardo è stata pubblicata su Variety una risposta da Warner Bros.

[quote layout=”big”]È una sfortuna e della massima ironia che l’Atlanta Journal Constitution, dopo aver fatto parte della corsa al giudizio di Richard Jewell, stia ora provando a diffamare i nostri registi e il cast. Richard Jewell si concentra sulla vera vittima, cerca di raccontare la sua storia, confermare la sua innocenza e ripristinare il suo nome. Le affermazioni dell’AJC sono prive di fondamento e ci difenderemo con forza contro di esse.[/quote]

 

Nonostante Richard Jewell non sia mai stato accusato formalmente di alcunché subì una vera e propria gogna mediatica che ebbe un grande impatto sulla sua vita personale e professionale. Jewell alla fine fu completamente scagionato, e in seguito fu scoperto e condannato il vero attentatore, Eric Rudolph, finito nella lista dei “Dieci criminali più ricercati dall’F.B.I.” e colpevole di diversi attentati tra il 1996 e il 1998, che causarono la morte di tre persone e il ferimento di altre 150. Nel 2006 il governatore Sonny Perdue ha ringraziato pubblicamente Jewell a nome dello Stato della Georgia per aver salvato così tante vite. Jewell è morto il 29 agosto 2007 all’età di 44 anni per insufficienza cardiaca a causa di complicanze di una patologia diabetica.

Warner Bros. difende a spada tratta i realizzatori del film, mentre Kevin Riley, editor dell’Atlanta Journal Constitution, pensa invece che il film di Eastwood non dovrebbe ritrarre una giornalista che ha semplicemente fatto il suo lavoro in un “momento in cui il giornalismo stesso è sotto attacco”.

“Richard Jewell” debutterà nella sale americane il prossimo 13 dicembre, mentre l’uscita italiana è fissata al 16 gennaio 2020.

 

Fonte: CinemaBlend